Il Covid affonda i prezzi: Venezia -22,2%

Domenica 20 Settembre 2020
Dal sorprendente -22,2% di Venezia al -7,5% di Firenze, dal robusto -7,3% di Bologna al -4,5% di Roma. Le principali località turistiche, schiacciate dalle crisi del Covid-19, sono in deflazione per quanto riguarda i prezzi degli alberghi e registrano cali sostenuti nei prezzi degli alloggi. L'Unione Nazionale Consumatori ha elaborato i dati Istat dell'inflazione di agosto, stilando la classifica delle città e delle regioni che hanno registrato i minori rincari annui, distinguendo quelli di alloggio da quelli di ristorazione. Venezia, città turistica per eccellenza, si colloca al secondo posto della graduatoria nazionale che vede al primo posto Trapani, con un calo annuo del 29,8%, ossia quasi un terzo. Al terzo posto Grosseto, -14,8%, poi Lucca, -13,9% e al quinto posto Rimini, -10,3%. In media nazionale i prezzi scendono su base tendenziale del 2,1%. «È evidente che questa deflazione record è il segno della crisi e del minor afflusso turistico di italiani e di stranieri registrato questa estate per via dell'emergenza Covid», spiega Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori. Le regioni più in deflazione sono la Toscana, al primo posto con una flessione dei prezzi degli alberghi del 6,7%, poi il Veneto (-6,5%) e al terzo posto la Liguria (-6,3%). I ristoranti hanno invece lievemente aumentato i prezzi. In media nazionale, infatti, in agosto salgono del 2,1% su base annua. I maggiori rincari in Friuli- Venezia Giulia (+2,7%) e Trentino (+2,1%).
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