IL CASO
VENEZIA La festa del Redentore il 18 luglio si farà, ma la notte

Venerdì 10 Luglio 2020
IL CASO
VENEZIA La festa del Redentore il 18 luglio si farà, ma la notte famosissima quest'anno non sarà illuminata dai tradizionali fuochi di artificio; al loro posto quattro galleggianti, addobbati con lampade e frasche, proporranno freschi notturni che diffonderanno diverse musiche lungo le rive del Canal Grande, in un percorso che partirà dalla stazione ferroviaria, toccando Punta della Dogana, fino alla Giudecca. Lo spettacolo pirotecnico cede il passo alla musica di artisti veneziani e ancora la musica sarà protagonista della serata, con concerti in alcuni plateatici in varie zone della città, grazie alla collaborazione degli esercenti.
Una scelta dettata a malincuore dal sindaco Luigi Brugnaro, a causa dell'attuale emergenza sanitaria. «Chiedo scusa ai cittadini e a chi, con me, ha lavorato fino all'ultimo minuto per l'organizzazione dell'evento - ha affermato ieri Brugnaro, dando la notizia insieme al direttore della comunicazione degli eventi di Vela, Fabrizio D'Oria -. Negli ultimi giorni i dati sull'emergenza sanitaria, anche nella nostra regione, hanno indicato un lieve aumento dell'indice di contagio. Venezia è, ed è sempre stata, una città sicura e responsabile, non possiamo permetterci di rischiare sulla salute dei cittadini e vanificare il grande lavoro che è stato fatto in tutti questi mesi per farla ripartire. Su questo fronte i numeri delle presenze sono confortanti e proprio per questo motivo vogliamo dare un messaggio di responsabilità al mondo: chi viene a Venezia può farlo perché troverà una città sicura. Mi assumo la responsabilità della decisione, è una scelta di coscienza prima di tutto».
POLEMICHE
Scelta che ha fatto finire il sindaco sotto un tiro incrociato. Il Pd gli ricorda che «lo scorso 25 maggio aveva annunciato in pompa magna che la festa del Redentore con lo spettacolo pirotecnico era confermata. Ora - dice il segretario comunale Giorgio Dodi - ha dovuto finalmente prendere atto che si rischiava troppo dal punto di vista sanitario, come noi e molti altri avevano sottolineato in più occasioni». Preoccupata la Confcommercio: «Questa ulteriore sofferta decisione - dice il presidente Roberto Magliocco - mette in ginocchio le attività della città e contribuisce ad aumentare il pessimismo sul futuro».
È la prima volta nella sua storia che lo spettacolo pirotecnico viene completamente cancellato; nel 1985 la festa fu rinviata di una settimana per partecipare al lutto per la tragedia di Val di Stava. Ed è un ritorno alle origini: fino al 1800 nel giorno del Redentore venivano suonate le campane e sparati alcuni colpi di cannone per la festa che ricorda la grazia ricevuta dalla città con la guarigione dalla tremenda epidemia di peste del 1575 che causò più di 50mila vittime.
La Festa si aprirà venerdì 17 luglio, alla sera, con l'inaugurazione del Ponte Votivo, a cui prenderà parte il patriarca Francesco Moraglia insieme alle autorità cittadine. Il ponte resterà poi aperto al pubblico fino alla mezzanotte di domenica. Confermate le celebrazioni religiose, l'accensione delle tradizionali luminarie lungo fondamenta delle Zattere e alla Giudecca; il pomeriggio di domenica si terranno regolarmente le tradizionali regate nel tratto antistante la Giudecca.
«Sarà un Redentore diverso, un Redentore romantico nella logica della responsabilità e della sicurezza - ha spiegato Brugnaro - Chi vorrà festeggiare potrà farlo, nel rispetto delle distanze e di tutte le prescrizioni dettate dall'emergenza in corso. Non saranno vietate le tradizionali tavolate alla Giudecca e le rive resteranno accessibili sempre. Nei prossimi giorni sarà emanata un'ordinanza che regolamenterà il traffico delle barche nel bacino di San Marco, anche in questo caso chiederemo che vengano rispettate le ordinanze e le distanze anche a bordo delle imbarcazioni».
Daniela Ghio
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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