IL CASO
CORTINA D'AMPEZZO (BELLUNO) Trambusto, curiosità, apprensione ieri

Mercoledì 2 Ottobre 2019
IL CASO
CORTINA D'AMPEZZO (BELLUNO) Trambusto, curiosità, apprensione ieri mattina, nel centro di Cortina d'Ampezzo, per un cervo che prima ha scorrazzato fra le strade e le piazze, poi ha cercato di sfuggire al rumore del traffico e di un cantiere edile nascondendosi in un negozio di abbigliamento, che ha messo a soqquadro. Teatro della bizzarra incursione è stata la boutique di articoli vintage Strazza K in Largo delle Poste, a pochi passi da Corso Italia. Il cervo, un esemplare maschio adulto di 5-6 anni, per un peso complessivo stimato di oltre 150 chili, con un imponente palco di corna, è stato sedato con due siringhe di anestetico specifico per animali, è stato caricato di peso su un carrello e trasportato nel bosco, dove dopo tre ore ha ritrovato la libertà, con quattro salti fra gli alberi di Mietres. «Ho aperto le saracinesche alle 10, ho tolto alcuni oggetti dalla porta, poi sono andata ad aprire anche le vetrine sul lato opposto, dall'esterno racconta Veronica Gaspari, che gestisce il negozio quando sono tornata verso l'ingresso un signore del posto mi ha fermata, molto agitato, dicendomi di non varcare la soglia perché aveva visto entrare un grosso cervo. Stavo per rispondergli male, pensando mi prendesse in giro, poi ho visto che era tutto vero. Non ho potuto avvisare nessuno, perché il mio telefonino era nella borsa, all'interno, e io mi sono guardata bene da entrare. Ma ci ha pensato la gente in piazza».
LE TESTIMONIANZE
Nel centrale Largo delle Poste si sono infatti riuniti molti cittadini, alcuni ospiti del fuori stagione. «Qualcuno ci ha chiamato, perché pensava potessimo avere le competenze per risolvere la situazione spiega Nicola Tormen, presidente della riserva di caccia di Cortina e noi ci siamo subito attivati. Abbiamo coinvolto il veterinario e la polizia venatoria provinciale. Sono intervenute le forze dell'ordine. Alla fine tutto è andato per il meglio». Davanti al negozio di Giovanna Strazzacappa è stata posizionata una rete, in modo da bloccare l'animale, se avesse tentato di fuggire ancora. «Mi sono accorta di uno scalpiccio, come di zoccoli sull'asfalto, ed ho visto questo grosso cervo, che saliva una stretta stradina fra le case, vicino all'albergo Ambra racconta la commerciante Mara De Boni la cosa buffa era un ornamento verde, divelto chissà dove, che gli era rimasto fra le corna, sembrava una scena di un film di Natale. Correva a perdifiato, ha sfiorato un signore, senza quasi vederlo, l'ho visto venire verso Largo delle Poste, poi sparire. Dopo ho capito che era andato a nascondersi in questo negozio». Secondo la polizia venatoria provinciale, intervenuta sul posto con agenti e mezzi per recuperare l'animale incolume, il cervo aveva perso il senso dell'orientamento, molto probabilmente perché l'inizio dell'autunno è il periodo dell'accoppiamento, che scombussola i selvatici. L'arrivo di animali fra le case ormai è una consuetudine. Pochi mesi fa un branco di sei cervi è entrato nel cimitero di Cortina e ha scorrazzato fra le tombe, per poi uscire in strada a danneggiare una vettura in transito.
LA MOBILITAZIONE
Ieri è intervenuto il veterinario Maurizio Stefani della Ulss 1 Dolomiti di Belluno, che è riuscito a sedare il cervo, poi ha assistito l'animale per tutta l'operazione, sino alla liberazione, alle 13.30, nei prati fra i larici alle pendici del Pomagagnon, fra Col Tondo e Mietres, dove era stato trasportato dagli agenti provinciali e dai cacciatori. Non appena l'hanno liberato dalle pastoie, il cervo è schizzato nel bosco e si è dileguato in pochi secondi. Foto e video delle operazioni sono diventati virali. Attorno al negozio era stato creato un apparato di sicurezza, con le transenne per tenere lontani i numerosi curiosi, mentre poliziotti, carabinieri, il soccorso alpino Sagf della Finanza, sanitari del Suem 118 e della Croce bianca erano pronti ad ogni evenienza.
Marco Dibona
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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