Zaia alla festa regionale della Lega: «Autonomia, non abbiamo paura»

Sabato 23 Marzo 2019
IL RADUNO REGIONALE
TREVISO Autonomia: la parola magica capace di accendere la festa regionale della Lega, tornata a occupare quel Prato della Fiera a Treviso, culla di tanti successi e di altrettanti festeggiamenti negli anni d'oro del Carroccio. Il popolo leghista si raduna per capire una cosa: A che punto siamo, quanto manca?. La domanda rimbalza da tavolo a tavolo fino ad arrivare sul palco dove il governatore Luca Zaia, intervistato da Luigi Bacialli, direttore di Antenna Tre-Rete Veneta, dispensa coraggio e speranze: «L'autonomia è la nostra battaglia ed è la battaglia del ministro Stefani, che ha fatto un lavoro splendido e se non ci fosse la si dovrebbe inventare. Ed era anche la battaglia del papà di Erika, scomparso tragicamente». La nota di commozione viene sottolineata da un grande applauso.
«UN BENE PER TUTTI»
Poi l'attenzione torna lì, al chiodo fisso: l'autonomia. «Tutte le regioni dovrebbero avere l'autonomia - ha scandito Zaia - perché vorrebbe dire assumersi delle responsabilità. Noi non abbiamo paura: siamo partiti che non volevano nemmeno farci fare il referendum, poi ci siamo dovuti difendere davanti alla Corte Costituzionale, alla fine ci hanno vietato l'uso della tessera elettorale. Ma siamo veneti e ce l'abbiamo fatta e 2,2 milioni di veneti hanno detto sì». Zaia annusa l'aria e sa benissimo dove andare a parare: «L'autonomia sarà un bene anche per le regioni del sud, dove c'è tanta gente per bene che vuole emergere. Nel sud c'è una foresta silenziosa che sta crescendo e che ci guarda con favore. Il problema sono certi amministratori, capaci solo di creare buchi e spedire i propri cittadini malati in altre regioni». Poi ricorda che anche Salvini fa parte della partita. «È con noi». E ricorda ai 5 Stelle: «In Veneto hanno appoggiato il referendum, in Lombardia si sono detti a favore dell'autonomia, hanno inoltre firmato un contratto di governo dove l'autonomia è un argomento centrale. È chiaro quindi che se si dovessero mettere contro, non avrebbe più senso mandare avanti questo governo. Non firmerò un accordo annacquato». E annuncia: «Il 3 aprile farò un audizione in Parlamento per spiegare la nostra posizione. Si può fare tutto in un mese, volendo. Ma il 2019 sarà segnato dall'autonomia».
Paolo Calia
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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