L'AFFONDO
PADOVA Da partito di riferimento a partito all'inseguimento. Digerita

Sabato 10 Novembre 2018
L'AFFONDO PADOVA Da partito di riferimento a partito all'inseguimento. Digerita
L'AFFONDO
PADOVA Da partito di riferimento a partito all'inseguimento. Digerita la situazione Forza Italia ieri ha sciorinato tutto il nuovo repertorio a cominciare dal neo coordinatore regionale Davide Bendinelli che si è presentato con attorno quasi tutti i parlamentari veneti (sono 14).
Intanto tira un'altra aria nei confronti della Lega. «Noi non tradiremo il mandato degli elettori e non ci svenderemo» attacca il coordinatore. Poi tocca al sulfureo Brunetta. «Noi lottiamo in parlamento per far cadere questo governo e siamo pronti a occupare metaforicamente i banchi del consiglio regionale quando i provvedimenti non saranno di nostro gradimento o quando Zaia non metterà in campo iniziative contro le leggi di questo governo». Esempio? «Se non varerà una legge regionale per contrastare il decreto dignità che ci farà perdere migliaia di posti di lavoro».
IL GOVERNATORE
La leva sulla quale alzare il mondo è proprio il rapporto Lega-5 Stelle. Ancora Bendinelli. «Com'è possibile mettere insieme il diavolo e l'acqua santa? È una farsa politica per prendere tempo fino alle prossime elezioni europee». E poi Marco Marin ci mette il carico. «Zaia ha chiesto un miliardo per i danni subìti e sono arrivati 13 milioni. È rispetto questo, quando sul reddito di cittadinanza si spenderanno 10 miliardi? E poi al Veneto mancano Tav e Pedemontana che sono fondamentali per le piccole imprese. Intanto Lega e 5 Stelle occupano maggioranza e opposizione, fanno il gioco delle parti, una volta vince l'uno una volta l'altro ma perdono gli italiani».
La riscossa degli azzurri parte dai saluti del commissario straordinario, Adriano Paroli. «I nostri valori sono tutt'oggi attuali e rispondono ai bisogni dei cittadini, e il partito è ben rappresentato a livello di amministratori locali». Poi tocca a Brunetta che analizza il momento politico nazionale. «Il Pup, partito unico populista, si sta rinsaldando con una deriva autoritaria e giustizialista, basti pensare alla prescrizione. Una coalizione nociva per la salute, dallo spread alle Borse, dal deficit all'isolamento in Europa. Bendinelli rappresenta per noi un cambio di fase».
Ed eccolo il deputato gardesano. «Noi siamo e saremo la colonna del centrodestra unito come dimostrano le ultime elezioni provinciali dove i sindaci si sono identificati con amministratori del centrodestra ma non della Lega o dei 5 Stelle. La promessa è difendere con il nostro programma, piccole e medie imprese e partite Iva».
Il richiamo ai valori dei moderati è la chiave fondamentale per interpretare il ritorno del partito che intende distinguersi dal radicalismo degli attori oggi in scena. Fino a che punto Fi è disposta a tirare la corda? A sentire Brunetta fino a quello di mettere nel piatto anche un possibile scossone alla Giunta.
LA GIUNTA
Domanda. Chiederete anche all'assessore Elena Donazzan una legge contro il governo? «Momentaneamente non siamo presenti in Giunta» spara Brunetta «perché la signora Donazzan non è iscritta. Ne prendiamo atto, ma l'alleanza politica rimane».
Donazzan è oggi l'unica superstite di area semi-azzurra ma non ha rinnovato la tessera. «A questo problema penserà il coordinatore» taglia corto Marin. E Bendinelli abbozza: «L'assetto rimane». Ma qualcuno dal fondo sala rinforza: «Se fossi al suo posto mi dimetterei».
LA SCELTA
Insomma l'obiettivo è attaccare il governo e di riflesso mettere alle strette Zaia. «Nessuno sconto a nessuno e chiarezza colpo su colpo» puntualizza Brunetta ribadendo invece che è solo se la Lega tornerà nello stesso alveo che l'alleanza potrà continuare. «Governiamo uniti in tutt'Italia a livello amministrativo, dove ci presentiamo uniti vinciamo e questo è il segno che questa è la maggioranza degli italiani, non quella di Lega 5 Stelle mai votata dal popolo sovrano».
Sì ma occorre anche l'elio per far volare il palloncino. Bendinelli: «Manca in Veneto un piano di sviluppo territoriale per i Comuni. Perché non utilizzare parte delle risorse del reddito di cittadinanza, da noi osteggiato, per sistemare quello che il maltempo ha provocato e per prevenire?»
«Adesso il problema è di Zaia - chiude Brunetta - sta con i 5 Stelle o con noi? Chinerà la testa sulla Tav e sul decreto dignità? Perché i 5 Stelle sono un movimento estremista e di sinistra. Auguri a Salvini».
Mauro Giacon
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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