Frana di Alpago, la rabbia degli abitanti: «Abbandonati»

Sabato 18 Maggio 2019
Frana di Alpago, la rabbia degli abitanti: «Abbandonati»
L'EMERGENZA
ALPAGO Il bel tempo ha dato una tregua ieri a Schiucaz, paesino di 15 abitazioni in comune da Alpago, minacciato dalla frana di 6mila metri quadrati. L'abitato è stato evacuato domenica e ormai tutti sanno che quel mostro di roccia e fango dovrà venire giù. Per questo, ormai rassegnati i 17 sfollati si augurano che questo possa accadere quanto prima, per poi iniziare la ricostruzione delle case (10 abitazioni potrebbero essere interessate dalla colata). Aiuterà a accelerare la frana, che si muove comunque rapidamente (50 centimetri anche ieri ndr) la pioggia prevista per il fine settimana. Ieri sono state installate sulla frana anche due telecamere: tramite un app sarà possibile osservare il mostro di Schiucaz 24 ore al giorno.
Ma se ormai si sono rassegnati a perdere tutti, gli abitanti non perdonano chi avrebbe sottovalutato la situazione, a loro parere. Ieri si sono sfogati nell'incontro con il prefetto e le forze dell'ordine che c'è stato in Municipio a Farra. Non ne hanno risparmiate a nessuno, chiedendo perché, per oltre 6 mesi dopo Vaia, sono stati abbandonati. «Il fango che c'era in paese alto così - hanno detto - perché nessuno è venuto a vederlo? E lo dico partendo dal Comune, su su in avanti. Gli unici presenti sono stati i vigili del fuoco, carabinieri e polizia locale. Basta». «Siamo sfollati da 6 mesi e non si è fatto vedere nessuno», ha detto mamma Torrelli, la famiglia che abita nella casa rosa al civico 18 di Schiucaz, vicino alla frana. E tutti d'accordo hanno gridato: «Qui è stata sottovalutata la situazione». Oggi avranno modo di porre i loro quesiti anche a Regione, Veneto Strade e Provincia, che incontreranno in Comune alle 15. La frana infatti da giovedì è in mano alla Regione, dopo i primi giorni in cui non era stata chiarita la competenza.
IL PIANO
Il prefetto ha assicurato la vigilanza anti-sciacallaggio fino a domenica e poi pattuglie dinamiche con la inferriata che è stata sistemata ieri all'ingresso del paese. L'attenzione per la frana di Schiucaz è stata ribadita ieri anche dal governatore Luca Zaia, a Sedico per parlare degli investimenti post-Vaia. «È l'opera più urgente - ha detto - garantiamo risorse e siamo preoccupati. C'è un muro che è stato fatto bene e che fa da piede alla frana». Il governatore ha poi spiegato: «Siamo in una fase di prudenziale attesa, visto che c'è tema di incolumità dei cittadini e degli operatori. Siamo dalla parte del riconoscere il danno, ci siamo. Cercheremo di capire in che misura e con che modalità, ma i cittadini non verranno lasciati soli».
Luca Zaia è poi entrato nel dettaglio dei cantieri post alluvione di ottobre. «Abbiamo trovato una soluzione per tutti, ora tutti dobbiamo darci una mano» ha spiegato, aggiungendo che al momento ci sono in cassa 944 milioni di euro e che da Roma manca all'appello un altro miliardo di euro. Entro fine anno saranno attivati 420 cantieri in tutta la regione. Sul fronte del legname buoni i dati delle aste ma serviranno 80 mila camion per portare a valle tutto il legno.
Olivia Bonetti
Andrea Zambenedetti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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