Elezioni regionali 2020 Guadagnini e Morosin uniscono le forze

Giovedì 12 Luglio 2018
Elezioni regionali 2020 Guadagnini e Morosin uniscono le forze
IL PROGETTO
VENEZIA Erano avversari alle elezioni regionali del 2015, adesso vogliono costruire una casa comune per tutti gli indipendentisti veneti, sapendo che la prossima tappa sarà quella delle urne del 2020 quando si tornerà a votare per Palazzo Balbi. Tre anni fa Indipendenza Noi Veneto stava in coalizione con Luca Zaia e portò a Palazzo Ferro Fini Antonio Guadagnini (che di lì a poco avrebbe fondato Siamo Veneto); Indipendenza Veneta correva da sola con il candidato governatore Alessio Morosin. Oggi, tre anni dopo, i due soggetti hanno deciso di pensare al futuro. Assieme.
LE MOTIVAZIONI
«I tempi sono maturi per costruire una casa comune per tutti coloro che aspirano a ridare al Veneto una prospettiva globale uscendo dal provincialismo a cui ci ha relegati lo Stato nazionale chiamato Italia. I veneti hanno tutte le carte in regola per avere l'indipendenza e vivere felicemente creando rete con i Paesi più competitivi al mondo. Ma per farlo serve dare loro un soggetto politico forte, autorevole, serio e che li accompagni in questo percorso. Da oggi iniziamo a lavorare, insieme, per questo», ha detto Antonio Guadagnini annunciando la conferenza stampa di stamattina a Palazzo Ferro Fini. Ha aggiunto Juri De Luca, portavoce di Indipendenza Veneta: «Il nostro percorso fin qui è stato condito da coerenza, chiarezza e credibilità, ora stiamo aggiungendo la concretezza che serve per portare a casa i risultati di cui il Veneto necessita. L'indipendentismo Veneto è una cosa seria, non è folklore». «Indipendenza Veneta non ha avuto la fortuna di essere rappresentata in consiglio regionale a differenza di Siamo Veneto che era stato messo in piedi da Zaia perché timoroso della nostra iniziativa - ha detto il fondatore di Indipendenza Veneta, Morosin - Ma gli obiettivi sono gli stessi. Noi siamo strutturati sul territorio, Guadagnini no, abbiamo deciso di confrontarci. Gli obiettivi? Regionali 2020, dialogo con Zaia più che con la Lega, referendum sull'indipendenza».
LE DIVISIONI
E gli altri indipendentisti? Presenti, ma assenti. Nel senso che il mondo venetista e indipendentista resta vario e disunito. Ad esempio: Indipendenza Noi Veneto, cioè il movimento con cui Guadagnini è stato eletto salvo poi lasciarlo (non a caso ancora adesso lo accusano di tradimento), non fa parte dell'iniziativa. Il motivo? «Non vediamo nessun tipo di progetto», dice Roberto Agirmo, uno dei coordinatori nazionali. Ma mancano anche il doge Albert Gardin, il gruppo di Chiavegato, il Comitato di liberazione nazionale del Veneto che si rifiuta di pagare le tasse. Chissà se nel 2020 i venetisti faranno davvero fronte comune?
Alda Vanzan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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