GLI SCENARI
dal nostro inviato
PADOVA E se alla fine per la sfida a Luca Zaia

Domenica 26 Gennaio 2020
GLI SCENARI dal nostro inviato PADOVA E se alla fine per la sfida a Luca Zaia
GLI SCENARI
dal nostro inviato
PADOVA E se alla fine per la sfida a Luca Zaia il M5s appoggiasse con LeU il civico Arturo Lorenzoni e il Pd invece facesse squadra con i renziani di Italia Viva, i calendiani di Azione, i socialisti e i boniniani? L'ipotesi che in Veneto il centrosinistra si spacchi e lasci per strada i sinistri è accarezzata dal nascente terzo polo. Che - parole del coordinatore di Italia Viva Ettore Rosato, ieri in missione a Vicenza - si farà anche in Veneto. Alle prossime elezioni regionali ci sarà cioè una lista che metterà assieme IV, Azione, Psi, +Europa e questa lista presenterà un proprio candidato governatore. La convinzione è che un pezzo del Pd, più che con Lorenzoni, possa convergere sull'alleanza con i centristi, a costo di rinunciare a un candidato tesserato. Di certo, il terzo polo non appoggerà il vicesindaco di Padova Arturo Lorenzoni caldeggiato dal cartello Il Veneto che Vogliamo, in quanto ritenuto il rappresentante della sinistra. Sarà anche tattica, come hanno commentato alcuni dem, ma potrebbe aprirsi un bel dibattito. Si vedrà venerdì in direzione regionale del Pd.
L'ANNUNCIO
Pare, dunque, di capire che neanche la settimana entrante sarà quella decisiva per conoscere le decisioni del centrosinistra. Rosato, coordinatore dei renziani di Italia Viva, in un incontro ieri a Vicenza con i parlamentari Daniela Sbrollini (ex Pd) e Davide Bendinelli (ex coordinatore veneto di Forza Italia), ha confermato la volontà di dare vita al terzo polo già annunciato da Alberto Baban (dato come papabile candidato governatore), Federico Vantini e Emanuele Cagnes di Azione. «Avanzeremo una proposta - ha detto Rosato - che non vuole essere la resa alla rassegnazione che si debba fare opposizione. Quello che vogliamo presentare è una alternativa vera a Luca Zaia e, dunque, presenteremo un candidato alle altre forze politiche. Se il centrosinistra riterrà di convergere, bene. Altrimenti andremo per la nostra strada». Rosato ha poi confermato che Italia Viva non parteciperà al tavolo del centrosinistra di martedì prossimo, quello che dovrebbe decidere come scegliere il candidato governatore, se con primarie o con trattative interne. Il terzo polo - ha detto Rosato - presenterà per conto suo «un progetto alternativo a Zaia» e «un profilo di candidato». Un prendere o lasciare? «Non sarà un aut aut - ha risposto il coordinatore dei renziani - ma deve esserci una campagna elettorale vera, non possiamo rassegnarci all'idea che Zaia abbia già vinto». Che è un po' quello che dice anche Lorenzoni («Partita apertissima»), ma pare di capire che i due fronti resteranno separati. I centristi, con il vicesindaco arancione, non intendono correre. E cosa risponde Rosato al Pd secondo cui quella del nascente terzo polo è solo tattica? «Auguri».
L'ASSEMBLEA
Ieri, intanto, a Padova si è tenuta l'assemblea de Il Veneto che Vogliamo, il ressemblement di civiche, associazioni e partiti (LeU Articolo Uno, Sinistra Italiana) che hanno deciso di trascorrere un uggioso sabato di fine gennaio per discutere di programmi. Mentre nella sala polivalente di via Valeri i duecento presenti provenienti un po' da tutta la regione discutevano divisi in otto gruppi di lavoro, scuola, trasporti, sanità, ambiente, cultura, fuori andava in scena il siparietto tra Lorenzoni e l'architetto con lunga militanza politica e amministrativa Luisa Calimani. «Caro Arturo, come ti senti da consigliere regionale?». «Veramente io mi sento vicesindaco di Padova». «E consigliere regionale no?» «Semmai governatore».
La riunione ha visto l'elezione di Elena Ostanel portavoce regionale e la nomina del coordinamento (Alessia Cerentin e Nico Paulon per Belluno, Sara Mazzucato e Claudio Curina per Rovigo, Giovanni Litt e Margherita Lachin per Venezia, Gigi Calesso e Deborah Marcon per Treviso, Delizia Catrini e Giorgio de Zen Vicenza, Elena Ostanel e Marco Carrai per Padova, Francesca Bragaja e Michele Fiorillo per Verona). «Un tema chiaro emerso nelle nostre assemblee - ha detto Ostanel - è che non è più tempo di definire recinti e perimetri, ma è tempo di costruire una proposta alternativa al governo della nostra Regione. Siamo pronti a discutere con tutti coloro che lo vogliono fare, convinti che un movimento civico popolare e ampio con i temi al centro possa essere davvero all'altezza della sfida». Il terzo polo si è chiamato fuori.
Alda Vanzan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci