Ex Popolari venete, via libera del Senato al vincolo sui rimborsi

Martedì 7 Agosto 2018
RISPARMIO TRADITO
VENEZIA Ex Popolari venete, il Senato ha detto all'unanimità stop alla melina: il governo dovrà varare il decreto per i rimborsi ai risparmiatori azionisti entro fine ottobre.
«Abbiamo ottenuto un importante successo per i risparmiatori truffati dalle banche, una tragedia che solo in Veneto, epicentro della vicenda, riguarda 200 mila famiglie. Grazie a un mio emendamento al decreto Milleproroghe, il governo dovrà entro il 31 ottobre - avverte il senatore veneziano del Pd Andrea Ferrarzzi, intervenuto in aula - varare il provvedimento necessario a sbloccare il fondo, che è già coperto attraverso la legge di bilancio 2018 del governo del Pd. Un decreto indispensabile, che va emanato al più presto perché tante famiglie lo aspettano. Basta con i rinvii. Il governo ha dato parere favorevole al mio emendamento, il fondo è già finanziato, che diventi operativo al più presto. Ora non ci sono più scuse».
La legge sui rimborsi, approvata dal vecchio Parlamento a fine legislatura, prevede un fondo di 100 milioni in 4 anni per i ristori degli azionisti di Popolare Vicenza, Veneto Banca e dei 4 istituti del Centro Italia. Il decreto attuativo ora sarebbe sulla scrivania del ministro dell'economia Tria per la firma definitiva che darebbe il via ai reclami all'Anac dei risparmiatori che si ritengono di essere stati truffati. «Di fronte alla gestione delittuosa di alcune banche, su cui la magistratura farà il suo corso - prosegue Ferrazzi - i governi precedenti non sono stati con le mani in mano e hanno salvato i correntisti, le imprese, gli obbligazionisti, i dipendenti. Noi in commissione abbiamo proposto una proroga al 31 agosto per il decreto sblocca-fondo, il governo ha chiesto il 31 ottobre e abbiamo acconsentito per garantirci il voto degli altri gruppi. Adesso però vogliamo che si faccia presto: dobbiamo mettere nelle tasche dei risparmiatori truffati subito i 100 milioni già stanziati, che certo andranno incrementati attraverso l'utilizzo dei fondi dormienti».
TOCCA ALLA CAMERA
Ora la norma dovrebbe ottenere l'approvazione definitiva dalla Camera entro settembre. Ma il segnale in ogni caso è forte. «Questo voto impegna la nuova maggioranza e il governo, la legge non viene cambiata ma si dà una data ultimativa per renderla operativa - spiega Ferrazzi - ricordo che il ministro Tria può firmare il decreto anche prima di ottobre». Rimane il mistero sul decreto attuativo, che sarebbe stato bollinato anche dal Consiglio di Stato ma che dopo mesi non ha visto ancora la luce. Il Codacons Veneto sfida tutte le forze politiche, «vecchie e nuove», a rendere pubblico la norma che prevede il criterio dell'ordinamento temporale per i rimborsi. «Grazie al Pd per la prima volta in Europa si prevede un ristoro per chi ha investito nel capitale di una banca», chiude Ferrazzi.
M.Cr.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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