ELEZIONI
VENEZIA Entrata in vigore il 20 giugno, la legge statale numero 59 (Decreto

Venerdì 10 Luglio 2020
ELEZIONI
VENEZIA Entrata in vigore il 20 giugno, la legge statale numero 59 (Decreto Elezioni) prevede che le firme per presentare le liste alle prossime elezioni siano ridotte a un terzo. Questo sia per evitare affollamenti e quindi per prevenire il contagio da Covid-19, sia per garantire il pieno esercizio dei diritti civili e politici nello svolgimento delle elezioni delle regioni a statuto ordinario dell'anno 2020. Giusto per capire: l'attuale legge elettorale veneta prevede per i collegi provinciali di Venezia, Padova, Treviso, Vicenza e Verona che le liste siano presentate da un minimo di 1750 sottoscrittori fino a un massimo di a 2250; a Belluno e Rovigo almeno 1.000. Con il Decreto Elezioni che ha fissato la finestra elettorale dal 15 settembre al 15 dicembre e la riduzione a un terzo delle firme, a Belluno ne basteranno 334. Ma basta la legge elettorale statale per ridurre le firme o serve una legge regionale? «È tecnicamente impossibile fare una legge, i tempi sono troppo stretti», ha detto l'altra sera il presidente del consiglio regionale Roberto Ciambetti intervenuto a Rete Veneta. Furibonda Simonetta Rubinato, presidente di Veneto Vivo, intenzionata a raccogliere le firme per presentare la sua lista civica per l'autonomia del Veneto: «Il bunker di potere del consiglio regionale, occupato saldamente dalla Lega e dalla lista di Zaia, strafavoriti, si sono regalati non solo il terzo mandato ma anche la licenza di mortificare la democrazia, con il silenzio complice anche delle forze di opposizione». (al.va.)
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