E Costa stoppa anche l'autonomia: «Non si può cedere le competenze»

Venerdì 24 Maggio 2019
E Costa stoppa anche l'autonomia: «Non si può cedere le competenze»
LA VISITA
SPRESIANO (TREVISO) «Il Veneto ha chiesto di poter gestire tutte le competenze del ministero dell'Ambiente. Se dovessimo dare tutto, però, poi dovremmo chiudere il ministero, che invece è previsto dalla Costituzione». Sergio Costa, ministro dell'Ambiente in quota Movimento 5 Stelle, schiaccia il pedale del freno sul percorso dell'autonomia regionale. «È una battuta che spiega la situazione specifica stiamo valutando se le richieste avanzate dal Veneto sono conciliabili con la Costituzione. Alcune non collimano, quindi cadono automaticamente. Non si deve scordare che le richieste debbono mirare a creare unità nella gestione ambientale del Paese». Tra le cose che secondo Costa cadono c'è l'ipotesi di trasferire la gestione della procedura per la Valutazione dell'impatto ambientale da Roma a Venezia. «Ritengo che la procedura Via non sia assegnabile alle Regioni perché gli effetti di ciò che esamina sono sempre ultra-regionali mette in chiaro se due Regioni limitrofe emettessero atti tra di loro distonici per le emissioni in atmosfera, ad esempio, ci potrebbero essere delle aziende a cavallo delle due regioni che potrebbero trasmigrare in funzione della propria convenienza. Si chiama economia di rapina». Il suo ministero sta preparando una relazione sugli effetti del trasferimento a Venezia di ogni singola materia. Una volta chiusa, verrà passata a Erika Stefani, ministro per gli Affari regionali e le autonomie. «Per i primi di giugno consegneremo tutto rivela Costa è un atto formale attraverso il quale, come ministro dell'Ambiente, valuto le richieste in base al fatto che collimino o meno con la Costituzione e con ciò che consentono le norme attuali». Il ministro ha fatto il punto sull'autonomia proprio in Veneto. Ieri ha visitato il centro riciclo di Contarina a Spresiano (Treviso), dove sorge il primo impianto al mondo in grado di riciclare pannolini, pannoloni e tutti i prodotti assorbenti, che dopo la firma del decreto End of waste può funzionare a regime reimmettendo le materie recuperate, fino ad oggi considerate a loro volta rifiuti, nei cicli produttivi.
I PFAS
Qui ha parlato anche dei Pfas. «Per giugno dovremmo avere il risultato del tavolo aperto con Regione, Arpav e Ispra annuncia nel momento in cui ci sarà il riscontro tecnico-scientifico, non escludo di procedere d'urgenza con un decreto legge per fissare il limite a livello nazionale. Se non proprio allo zero, si può arrivare vicino allo zero. È un problema che riguarda sporadicamente anche altre parti d'Italia. Non si può aspettare che diventi endemico: bisogna prevenire. La sofferenza del Veneto non deve diventare quella di tutto il Paese. Facciamo in modo che quello sopportato dal Veneto non sia stato un sacrificio inutile». Infine, il nodo della Pedemontana. La Procura di Vicenza ha aperto un nuovo fascicolo per valutare la compatibilità ambientale della superstrada. «Ho inviato un controllo sulla base di un video che mi era stato girato da un meetup del M5S dice Costa adesso bisogna rispettare il segreto investigativo. Un eventuale micro-rallentamento nella realizzazione dell'opera vuol dire maggiore tutela a livello ambientale. Anche in questo modo lo Stato risponde alle esigenze di giustizia dei cittadini».
Mauro Favaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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