Casapound, perquisizioni dopo il blitz in aula a Trieste

Domenica 9 Agosto 2020
IL CASO
UDINE Perquisizioni delle Digos di Udine, Pordenone e Trieste nei confronti dei militanti di CasaPound che il 4 agosto avevano fatto un blitz nell'aula del consiglio regionale, interrompendo i lavori della sesta commissione consiliare per leggere un comunicato critico sulla strategia utilizzata per gestire gli ingressi dei clandestini in Friuli Venezia Giulia. Sarebbero state fatte sei perquisizioni a Pordenone, due a Udine, due a Gorizia e quattro a Trieste. Nella stessa occasione è stata anche perquisita la sede del movimento in via San Zaccaria a Trieste, che era stata inaugurata nel febbraio del 2019.
Gli agenti impegnati nelle operazioni, in esecuzione di un provvedimento della Procura di Trieste emesso dal pm Pietro Montrone che coordina le indagini, hanno posto sotto sequestro anche i vestiti usati dai militanti durante la loro incursione nella sede del consiglio regionale Fvg. Sequestrati anche dei supporti informatici e telematici in possesso degli indagati, che saranno analizzati per cercare di ricostruire l'episodio e chiarire gli aspetti di responsabilità dei singoli partecipanti al blitz. Il fascicolo aperto dalla Procura triestina ipotizzerebbe la violazione dell'articolo 340 del Codice Penale, ovvero il reato di interruzione di pubblico servizio in concorso.
Nel frattempo Francesco Clun, il leader di CasaPound di Trieste che aveva partecipato al blitz in consiglio, è stato sospeso per due settimane dall'agenzia interinale per cui lavora, con un contratto di somministrazione, negli uffici della Direzione centrale salute della stessa Regione. Clun, che ha parlato di «un atto meramente politico» riferendosi alla sospensione dalla sua attività lavorativa ha spiegato di aver ricevuto la notifica del provvedimento dell'agenzia giovedì sera e di essere determinato a rispondere alla contestazione disciplinare «con una memoria difensiva», anche perché, ha detto, il 4 agosto, giorno del blitz, era formalmente in ferie. Venerdì a Udine lo stesso Clun ha avuto un confronto vivace con il presidente della Regione Massimiliano Fedriga a Udine, alla conferenza stampa della Lega davanti alla caserma Cavarzerani che ospita oltre 460 migranti in quarantena: «Sono l'unico che siete riusciti a cacciare», gli ha detto, criticando la mancanza di azioni forti - a suo dire - contro l'immigrazione clandestina.
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