A sorpresa il presidente della Fondazione si dimette «Impegni professionali»

Martedì 4 Aprile 2017
A sorpresa il presidente della Fondazione si dimette «Impegni professionali»
«No, non c'è nessuna polemica, nessun retroscena. La semplice verità è che non la faccio. Devo star dietro a H-Farm, che è cresciuta molto e quest'anno crescerà di un altro 30 per cento, e non è giusto che mi dedichi a tempo limitato a Cortina 2021. Io penso di aver fatto la mia parte portando a casa i Mondiali di sci, adesso serve qualcun altro, meglio se con una competenza anche sportiva, che prepari la competizione». E così Riccardo Donadon lascia la presidenza di Cortina 2021, la Fondazione istituita il 30 dicembre 2015 per gestire prima la candidatura e poi l'organizzazione dei Mondiali di sci. Trevigiano, 50 anni, padre del polo tecnologico di servizi legati a Internet realizzato nella campagna di Ca' Tron, dopo essere stato chiamato dall'allora premier Matteo Renzi e dal governatore veneto Luca Zaia, Donadon è riuscito nell'intento: la notte del 10 giugno 2016 il consiglio della Federazione internazionale sci, riunito in Messico a Cancun, con 17 mani alzate su 17, ha detto sì a Cortina: il Mondiale di sci alpino del 2021 si farà nella Perla delle Dolomiti. Ma adesso, neanche un anno dopo aver raggiunto quello «straordinario obiettivo», Donadon abbandona.
L'annuncio è affidato ad una nota che viene battuta dalle agenzie di stampa a metà pomeriggio. «Rimetto il mio mandato di presidente della fondazione Cortina 2021 - scrive Donadon a Flavio Roda, presidente della Fisi, Federazione italiana sport invernali - La decisione è dovuta a impegni professionali che mi impediscono di proseguire nel ruolo di guida della fondazione, verso l'appuntamento con i Mondiali di sci alpino 2021. Ringrazio la Fisi e tutti gli altri componenti della fondazione per il lavoro fin qui svolto e faccio il più grande in bocca al lupo a tutti per il prosieguo dei lavori». Fine del comunicato. Ancora più stringata la risposta di Roda: «Ringrazio Donadon per tutto ciò che ha fatto fino ad oggi e annuncio che la Federazione, in questa fase transitoria, si farà carico della gestione operativa dell'evento». Ringraziamenti arrivano dal governatore del Veneto: «Donadon ha fatto davvero un lavorone - dice Zaia - Ha aperto un nuovo corso, ha portato la visione di un innovatore. Non posso che ringraziarlo per quello che ha fatto».
A Cortina la notizia delle dimissioni viene accolta con stupore e, soprattutto, preoccupazione: il timore è che il meccanismo si inceppi. Donadon, invece, è convinto che filerà tutto liscio. «Cosa serve per i Mondiali del 2021? Prima di tutto la neve», dice ridendo, spiegando di essere appena rientrato dall'estero in Italia e di aver trovato una temperatura estiva.
Neve a parte, cosa dovrà essere fatto nei prossimi quattro anni? «Cortina - dice Donadon - è un anfiteatro unico al mondo, ma ha bisogno di essere collegato con gli impianti della Val Badia e con il Civetta. Uno degli obiettivi era lasciare il segno: bisogna lavorare sulle infrastrutture». Di quante risorse economiche c'è bisogno? «La Fisi ha stanziato 25 milioni, soldi che arrivano dal fondo internazionale, e in quel budget sono compresi i soldi che serviranno a far funzionare la Fondazione fino al giorno dei Mondiali, quindi non ne rimarranno tantissimi. Ne servono quasi altrettanti, tra i 15 e i 20 milioni, per fare il Mondiale, a partire dagli impianti e dalle infrastrutture». Chi li deve mettere? «È la parte governativa a mancare: il governo non ha ancora deliberato il commissario ad acta né erogato i 20-30 milioni promessi». La Regione? «La Regione ha lavorato bene, Zaia è sempre stato presente, gli unici soldi finora arrivati sono quelli regionali». Cosa augura a chi prenderà il suo posto? «Di fare un buon lavoro e di essere orgoglioso, come lo sono stato io, di rappresentare una città che merita di tornare ad essere la Regina delle Dolomiti. Cortina è splendida, ma è come una regina addormentata che ha bisogno di svegliarsi e di tornare a splendere».
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