A confronto con Zoppas, i presidenti e i direttori di tutto il Veneto

Martedì 21 Marzo 2017
A confronto con Zoppas, i presidenti e i direttori di tutto il Veneto
Un vertice a porte chiuse, rigorosamente su invito e, se fosse per i partecipanti, avvolto dal massimo riserbo. Ma le indiscrezioni sono fatte per trapelare, quindi ecco la notizia: gli Industriali spingono per l'autonomia del Veneto. Al punto che oggi pomeriggio il sistema regionale di Confindustria, in tutte le sue articolazioni, incontrerà il governatore Luca Zaia per approfondire il dossier che comprende referendum e trattativa (e pure, fuori sacco, Pedemontana).
L'appuntamento è fissato per le 16.30, nel quartier generale di via Torino a Mestre. Novanta minuti di tempo, una partita di calcio. In campo, da una parte, la squadra confindustriale al gran completo: il nuovo capitano Matteo Zoppas con l'intero consiglio di presidenza, composto dai presidenti delle associazioni territoriali (Luca Barbini per Belluno, Michele Bauli per Verona, Massimo Finco per Padova, Maria Cristina Piovesana per Treviso, Luciano Vescovi per Vicenza, oltre allo stesso Zoppas per Venezia-Rovigo), nonché da Cinzia La Rosa per la Piccola Industria e da Giordano Riello per i Giovani Imprenditori. E ancora: il direttore generale Giampaolo Pedron e i sette colleghi provinciali (Rita Carisano per i veronesi, Paolo Giopp per i padovani, Andrea Ferrazzi per i bellunesi, Giuseppe Milan per i trevigiani, Carlo Stilli per i veneziani, Daniele Valeri per i vicentini e Massimo Barbin per i rodigini). Dall'altra parte ci sarà Zaia. Ma pare di capire che non saranno gli uni contro l'altro, anzi, l'esatto contrario.
Segnali in questo senso, del resto, erano arrivati nell'ultimo mese. All'indomani dell'annuncio di Zaia sulla necessità di introdurre la tassa sulla Pedemontana, un paio di settimane fa il padovano Finco aveva colto l'occasione per ufficializzare il suo endorsement per il referendum: «Il tema di una maggiore autonomia del Veneto e delle Regioni più virtuose va rimesso al centro della trattativa con il governo, non per ragioni strumentali di consenso, che personalmente non mi interessano, ma per l'obiettivo di un regionalismo più efficiente, che responsabilizzi le autonomie e riconosca a quelle più virtuose ulteriori ambiti di competenza e autonomia, anche fiscale, fermo restando l'impegno alla perequazione nazionale». E lo stesso governatore, a metà febbraio, aveva salutato l'elezione di Zoppas assicurando agli Industriali «fronte comune sulle grandi battaglie della fiscalità, della sburocratizzazione e delegificazione».
Toni ben diversi da quelli con cui nell'ottobre scorso, in attesa della consultazione popolare sulla riforma Boschi, Zaia aveva commentato i risultati del sondaggio sull'autonomia commissionato dalla Fondazione Nord Est: «Se la gran parte degli imprenditori veneti si esprime a favore di una maggiore autonomia del Veneto e dice che l'iniziativa referendaria promossa dalla Regione rappresenta un percorso giusto, ciò ci motiva a proseguire nella strada intrapresa, ma al tempo stesso ci interroga sulla posizione assunta dai vertici di Confindustria. Mi chiedo, infatti, se e in che modo Confindustria, che ha espresso pubblico appoggio alla riforma costituzionale del governo, interpreti le istanze dei propri associati».
Ma dopo la vittoria del No, evidentemente il vento è cambiato. E il piano per la Pedemontana ha contribuito ad accorciare le distanze. Per questo molto probabilmente oggi Zaia parlerà anche dell'addizionale Irpef. Non dev'essergli sfuggito che qualche territoriale, come Unindustria Treviso, ha scritto ai propri associati per invitarli a sostenere la manovra fiscale.
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