(Val.Er) Il fratello di Angelino Alfano assunto nel 2013 alle Poste con l'intercessione

Mercoledì 6 Luglio 2016
(Val.Er) Il fratello di Angelino Alfano assunto nel 2013 alle Poste con l'intercessione di Raffaele Pizza, in carcere con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata alla truffa, al riciclaggio e il fratello di Pizza, Giuseppe, ex sottosegretario all'Istruzione del governo Berlusconi, indagato per riciclaggio, nominato nel 2014 per decreto capo dell'ufficio stampa del ministero dell'Interno. La relazione pericolosa tra il numero uno del Viminale e una delle menti dell'associazione a delinquere, che gestiva appalti nomine e tesseva relazioni con le istituzioni, è narrata dalle centinaia di intercettazioni agli atti dell'inchiesta. Nella rete anche il padre di Alfano. E' Raffaele Pizza a raccontare nelle intercettazioni del nucleo valutario della Finanza, guidata dal generale Giuseppe Bottilo, quanto fossero stretti i suoi rapporti con Alfano, con il quale il 5 febbraio scorso aveva un appuntamento a colazione, a Davide Tedesco, stretto collaboratore del ministro, ma di avere anche rapporti con Matteo Salvini. Classe ‘47 Giuseppe Pizza, indagato per riciclaggio, è stato nominato collaboratore dell'ufficio stampa di Alfano per decreto nel 2014: 41 mila euro l'anno il costo dell'incarico. Meno della metà di quanto il fratello di Alfano guadagna alle Poste: 160mila euro. Una nomina che sarebbe stata mediata da Raffaele Pizza, grazie alle relazioni con Massimo Sarmi, ex ad dell'ente, che smentisce di avere favorito le aziende legate a Pizza nei mega appalti.
A gennaio 2015 Pizza parla con il consulente Giuseppe Merlino dell'appalto da 8milioni di euro del ministero per l'Ambiente per il monitoraggio e l'individuazione di aree potenzialmente inquinate nelle regioni obiettivo convergenza. Obiettivo la terra dei fuochi: «Ah quindi non l'ha fatta il ministero dell'Ambiente?», chiede Merlino, Pizza risponde di no e aggiunge: «Io voglio sapere a che punto sono quelle cose, allora io faccio una cosa, faccio una cosa diversa..io mi faccio fare un appunto dalla società che c'ha in mano questa cosa che lavora l'ambiente e te lo do a te, così sulla base di questo vediamo di gestire perché, grazie a Lino Pizza, il Ministero dell'Interno ha provveduto a finanziario, vorrei che capissi bene eh? Cioè, io gli ho preso l'appuntamento». Merlino risponde: «Quindi il finanziamento è del Ministero dell'Interno?». Pizza replica: «Per la terra dei Fuochi, per il controllo». E Merlino: «Sì la gestisce, i soldi pero' so' dell'Interno? Pizza: «So dell'Interno. io gli feci imboccare i soldi e lo mandai dal capo di Gabinetto di Alfano, siccome avevamo fatto un accordo con lui, però poi tra una cosa e l'altra successe una serie de casini e tutto quanto il resto». E' ancora Pizza a raccontare a Tedesco: «Io ad Angelino glielo dissi chiaro, perché Angelino tu non sai il passato di Angelino, quando lui non era diciamo quello che era diventato, mi chiese una mano se poteva essere lui la mediazione con il Cavaliere della Dc, io da grande persona corretta dissi va bene vieni, tanto è vero che lui mi ha accompagnato un sacco di volte dal Cavaliere. Tant'è che una volta misero qualche difficoltà per difendere me...no difendere me...perchè io al Cavaliere l'avevo mandato a cagare, intanto mi aveva mi aveva offerto dei soldi e io gli ho detto che non faccio il cameriere de nessuno e io sono ricco de mio...». Dopo il fratello, anche il padre. Da una conversazione agli atti dell'inchiesta risulta che il padre del ministro dell'Interno avrebbe mandato 80 curricula per assumere altrettante persone alle Poste.
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