Non si può che applaudire di fronte ai grandi cantieri che il comune di Treviso

Lunedì 16 Novembre 2020
Non si può che applaudire di fronte ai grandi cantieri che il comune di Treviso intende aprire o completare nel 2021. Che spaziano dalla nuova stazione ferroviaria, al potenziamento dell'aeroporto, agli investimenti a San Zeno, San Giuseppe e Santa Maria del Rovere, alle rotatorie in strada Ovest. Il tutto per offrire alla Treviso economica e sociale quelle infrastrutture necessarie per fare del capoluogo della Marca una città Smart. Eppure prima di iniziare a ragionare sulla nuova cantieristica dovremmo porci qualche domanda su quella oggi faticosamente conclusa. Quanto è costato quel cantiere? Chi lo ha finanziato? E' stato rispettato il preventivo? Se no, perché? E di quanto si è sforato? I tempi di esecuzione sono stati rispettati? L'indice di produttività era in linea con similari cantieri di altre città? Ci sono stati contenziosi legali? Quali i disagi per la cittadinanza? Quali i vantaggi subito evidenti per i trevigiani?
Un decalogo di domande che hanno un comune denominatore: trasparenza. Ora sfido qualsiasi trevigiano a rispondere a una sola delle domande sopra specificate. In cima alla lista dei disinformati mi ci metto io stesso in quanto non saprei cosa dire o peggio blaterare se fossi intervistato in merito alla pavimentazione di piazza Vittoria finalmente aperta da poche settimane. O perché la colata di cemento e porfido in piazza Pio X è stata compensata con tre scheletrici alberelli. O che fine hanno fatto le panchine bara di piazza Santa Maria dei Battuti, se riciclate o inviate al macero. Il mio imbarazzante silenzio unito a quello di moltissimi cittadini non dovrebbe essere scambiato per ignoranza piuttosto come carenza di informazioni da parte del Comune di Treviso. Che non può rimandare la cittadinanza a consultare i siti specifici dell'Amministrazione ben sapendo le difficoltà che molte persone incontrano verso tutto quello che non sa di cartaceo. Eppure basterebbe un'adeguata conferenza stampa a fine cantiere per illustrare ai trevigiani il rapporto costi/benefici per il cantiere appena inaugurato e consegnato. I media poi ne farebbero adeguata sintesi. Se si rispondesse solo a metà delle domande ipotizzate, credo che un buon passo verso la trasparenza sarebbe stato fatto. Trasparenza certamente più gradita del caffè annuale offerto dalla politica ai trevigiani in cambio del taglio dei parlamentari. Dunque servono conti cristallini accessibili a tutti e condivisi se pensiamo ai sacrifici economici che a breve ci verranno imposti dalla dilagante epidemia. E sempre in tema di cantieri lo stesso comune di Treviso dovrebbe spiegare perché tanti lavori privati occupano spazio pubblico, deviazioni stradali o cambi di prospettiva della città grazie a gru o altri invasivi macchinari. Un esempio? Fino a quando dovremo sopportare il cantiere che condiziona viabilità e vista prospettica della Loggia dei Cavalieri, gioiello storico di Treviso? La disaffezione verso la politica passa anche attraverso l'opacità di altrettanti lavori pubblici e privati. La giunta Conte è arrivata a metà del suo mandato. Una visura di quanto fatto, non fatto in fieri, che includa le considerazioni sopra riportate, sarebbe quanto mai gradita.
Oscar De Gaspari
Treviso
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