LA CERIMONIA
VENEZIA «La memoria delle vittime innocenti di quelle atrocità

Lunedì 25 Gennaio 2021
LA CERIMONIA
VENEZIA «La memoria delle vittime innocenti di quelle atrocità è patrimonio dell'intera nazione: va onorata, preservata e trasmessa alle nuove generazioni perché non avvengano mai più quegli orrori».
Con queste parole il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, ha aperto la cerimonia cittadina per il Giorno della Memoria 2021, che si è svolta al Teatro La Fenice. Al messaggio di Brugnaro sono seguiti gli interventi del presidente della Comunità Ebraica di Venezia, Paolo Gnignati e del Sovrintendente del Teatro La Fenice, Fortunato Ortombina. Presente la presidente del Consiglio comunale, Ermelinda Damiano, che ha portato i saluti dell'Amministrazione.
MEMORIA DEL MALE
«Siamo chiamati non soltanto a ricordare coloro che sono stati perseguitati, uccisi e trattati in modo disumano, ma abbiamo il dovere di smuovere le nostre coscienze e saper far Memoria del male che uomini sono stati in grado di generare verso altri uomini» ha poi detto Brugnaro.
Richiamando il discorso del presidente della Repubblica nella cerimonia dello scorso anno, il sindaco ha aggiunto: «Abbiamo la necessità che, attraverso la Memoria, si possa contribuire a costruire quel percorso che scongiuri definitivamente un ritorno al passato».
Il ricordo, quindi, ma anche la testimonianza di chi ha vissuto il dramma e la violenza dell'Olocausto: «È fondamentale, finché sarà possibile - ha aggiunto il sindaco - che l'esperienza umana delle vittime sia raccontata in prima persona da chi quelle violenze le ha vissute come è stato per Virginia Gattegno, oggi novantasettenne e ultima testimone veneziana dell'Olocausto. Sul braccio sinistro ha ancora impresso in verde scuro il suo numero di matricola A-24324».
AMOS LUZZATTO
Gnignati ha ribadito la volontà di celebrare, assieme al Giorno della Memoria, la figura di un protagonista culturale e intellettuale di primo piano del pensiero ebraico, Amos Luzzatto, scomparso lo scorso settembre. Per una ulteriore riflessione sul senso alla Giornata, omaggio alle vittime della persecuzione, Gnignati ha suggerito la rilettura del Manifesto di Ventotene, redatto da Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni, agosto 1941: già prefigurava la nascita di un'Europa federale, da contrapporre ai nazionalismi e ai falsi miti di identità su basi biologiche e razziali. Naturale il collegamento con l'idea di Europa delle minoranze tanto caro a Luzzatto, uno spazio condiviso in grado di mantenere intatte le diverse identità culturali.
Il sovrintendente Ortombina, prima del Concerto del Coro del Teatro La Fenice diretto da Claudio Marino Moretti con brani di Giuseppe Verdi e Ilse Weber (contralto Valeria Girardello, pianoforte e fisarmonica Ulisse Trabacchin), ha letto una lettera conservata nell'archivio storico del Teatro: datata 22 marzo 1940 e pervenuta dall'allora Ministero della Cultura Popolare: imposto l'assoluto divieto agli appartenenti alla razza ebraica di svolgere qualsiasi attività in campo teatrale.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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