I carri disertano «Grazie a chi c'è»

Lunedì 24 Febbraio 2020
PRO LOCO CASTIONESE
Non si vedeva, ma era fin troppo presente. È stata la paura la cifra caratterizzante del corteo conclusivo dei carri mascherati nel capoluogo. Nessuna mascherina a coprire il viso da starnuti, ma poca gente alle transenne e il forfait di 4 carri e della banda della majorette hanno definitivamente sancito il timore dei bellunesi per il Coronavirus. Nel giorno in cui il governatore Zaia ha diffuso la notizia della chiusura di tutte le scuole e le università del Veneto, il popolo del Carnevale ha trovato ben poco da festeggiare. «Probabilmente quest'anno chiuderemo in perdita annunciava ieri sconsolato il presidente della Pro Loco Pieve Castionese Maurizio Fontanelle -, i chioschi hanno lavorato molto poco». E in effetti chi è arrivato in centro per la sfilata dei carri allegorici si è tenuto stretto alle transenne per amore di figli e nipoti in maschera, limitandosi a guardare il corteo colorato e trovando ben poca ragione per avvicinarsi alla zona food.
GLI ORGANIZZATORI
Una festa meno partecipata rispetto agli anni scorsi, anche se impeccabile nell'organizzazione grazie alla Pro Loco Pieve Castionese che di Carnevali ne ha festeggiati ormai 60.
«Grazie a tutti voi che siete venuti in centro e non vi siete arresi agli allarmismi» le parole al microfono di Francesca D'Inca, consigliera della Pro Loco. Ed era proprio il caso di dire grazie, perché con tante manifestazioni sportive annullate in provincia e un'inquietudine dilagante, poteva decisamente andare peggio.
«Al Carnevale dolomitico dovevano essere presenti molti carri ha aggiunto Paolo Capraro, speaker della manifestazione -, ma a causa del Coronavirus sarà un corteo ridotto. Ad ogni modo questa è una giornata di festa e di gioia». Le trovate e le burle hanno effettivamente tenuto il morale alto.
SATIRA TRA MOSE E MOSÉ
Dalle favole alla politica, l'allegria e l'ironia sono state la cifra anche di questa edizione. La frazione di Visome si è distinta ancora una volta per la sua satira sferzante sull'attualità: lo scorso anno le Olimpiadi, questa volta il Mose. E così con figuranti vestiti da paratie e da onde della laguna in movimento, da gondolieri e con un novello Mosè che da in cima al campanile di San Marco apre le acque, lungo il liston la scenetta ha riportato i bellunesi alla questione dei soldi pubblici spesi per un'opera per ora inutile.
«Nel lontano 2003 nacque il Consorzio Acqua Nuova la presentazione del gruppo -, ma dopo 17 anni le barriere del Mose ancora non funzionano. Se il Mose non c'è chi ci pensa è Mosè». Sul pezzo anche il Gruppo Giovani di Castion, con una rivisitazione dell'era glaciale per riportare l'attenzione sul tema del surriscaldamento globale.
«Ci rendiamo conto che con questa azione non cambieremo nulla hanno scritto nella dichiarazione letta dallo speaker a spiegazione del carro -, ma forse aumenteremo la consapevolezza di come il mondo stia cambiando. Ci dicono che non dobbiamo smettere di sognare, ma come facciamo a guardare avanti se vediamo un futuro grigio?».
Oggi alle scuole medie di Castion ci sarebbe dovuta essere la tombola organizzata dal Comitato genitori per la raccogliere fondi a favore dell'Istituto, ma l'ordinanza diffusa dal governatore Luca Zaia ne ha imposto l'annullamento.
Alessia Trentin
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