"Festa dei omeni", nata come sfottò ai soldati di Napoleone

Lunedì 4 Agosto 2014
REFRONTOLO - Il Molinetto della Croda, l'antica ruota ad acqua, è un raro esempio funzionante di architettura rurale del '600. Il mulino, di proprietà del Comune di Refrontolo dal 1991, visitabile a pagamento, sorge in una lunga gola, ai piedi di una cascata che alimenta la struttura, dove scorre il torrente Lierza. Nei suoi quattro secoli di storia ha ispirato scrittori, pittori e cultori dell'arte, in "concorrenza" con la celebre villa Spada.
Il Molinetto è sopravvissuto alla distruzione nella Prima guerra mondiale. Costruito in piccole dimensioni, è stato via via ampliato per dare ospitalità anche alle famiglie dei mugnai. Ha macinato farina per secoli sopravvivendo a due disastri naturali, nel 1941 e nel 1953, simili a quello di sabato notte, con esondazioni violenta del torrente causate da "tappi" costituiti da frane o slavine che scivolavano nel suo letto. Nel 1953, a seguito dell'ultima alluvione, venne chiuso per andare poi in rovina. Acquisito dal Comune è stato interamente recuperato. Ai piedi del mulino, un ampio piazzale veniva utilizzato in questi giorni per la "Festa degli Omeni", grigliate, vino ed allegria. Una tradizione tipica dell'arco alpino che, secondo leggenda, si perpetua il 2 agosto come "sfottò" a Napoleone Buonaparte. L'origine sembra infatti derivare da una consuetudine dei soldati francesi. Poiché indossavano calzamaglie strette (fuseaux), per una questione di ordine, veniva loro impartito le deux a gauche ("i due testicoli a sinistra"). L'assonanza con le deux août ("il 2 agosto") ed il tempo hanno portato a considerare questo come il giorno degli attributi maschili e per estensione di chi li porta, cioè l'uomo.

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