CINEMA
NOALE Un cortometraggio per parlare di razzismo, un tema visto con gli occhi di due giovanissimi noalesi, under 20, che ha raggiunto i più blasonati festival del cinema a livello mondiale. Il lavoro porta la firma di Andrea Corazza, diciannovenne noalese, che ha voluto in questo modo sensibilizzare al tema razziale e lanciare un messaggio di speranza a grandi e non solo. We have no colors (Noi non abbiamo colori) è diventato ben presto uno slogan per molte persone nei social, nelle scuole, nei teatri, raggiungendo centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo. «L'obiettivo iniziale - spiega Corazza - era quello di raccontare in pochi secondi che le persone, indipendentemente dal colore della loro pelle, devono prima di tutto essere trattate come esseri umani». A metterci la faccia, e l'anima, è la diciottenne Hannah Zoka, attrice protagonista. Insieme, i due giovani hanno portato il loro messaggio in diretta negli Stati Uniti e nel Regno Unito, nelle scuole croate e in alcune italiane, dove il corto ha permesso di organizzare vere e proprie lezioni sul tema dei diritti e dell'umanità. We have no colors è stato pubblicato in numerose pagine social, come Save the Children, We World Onlus e da tanti influencer, fotografi, artisti, scrittori che ne hanno condiviso contenuti e obiettivi. Poi, è sbarcato nei festival che contano: quello internazionale di Londra e Los Angeles (Lift-Off Film Festival), Dubrovnik (Dubrovnik Film Festival), Roma (TuttoMondo) e Milano (Ciak Migraction). È stata anche l'occasione per portare Noale nel mondo: la presentazione del film è stata infatti realizzata davanti alla Rocca, oltre che in piazza San Marco a Venezia, per poter rappresentare la culla dell'opera e degli autori in nel mondo. Lo scorso 15 gennaio, alle 4 di notte, Andrea e Hannah (nella foto qui sopra) hanno realizzato il loro sogno vincendo il premio come miglior film per il festival del cinema statunitense Unfinished Work e il giorno dopo anche Radio Rai 1 ha permesso al regista di parlarne nella trasmissione di Nicolas Ballario Te la do io l'arte.
«Un percorso nato a giugno - spiega Andrea - quando durante la maturità ho scritto la sceneggiatura per poter affrontare il tema usando frasi ad effetto, con una comunicazione efficace e adatta a tutte le età. Da quel momento ho deciso di girare il cortometraggio con Hannah che, davanti alle telecamere, ha espresso tutte le sue emozioni e sensazioni che ha provato in questi ultimi anni nel nostro Paese. Tutto questo ha portato moltissime persone all'empatia verso una difficoltà che sta attraversando la nostra società».
Filippo De Gaspari
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA NOALE Un cortometraggio per parlare di razzismo, un tema visto con gli occhi di due giovanissimi noalesi, under 20, che ha raggiunto i più blasonati festival del cinema a livello mondiale. Il lavoro porta la firma di Andrea Corazza, diciannovenne noalese, che ha voluto in questo modo sensibilizzare al tema razziale e lanciare un messaggio di speranza a grandi e non solo. We have no colors (Noi non abbiamo colori) è diventato ben presto uno slogan per molte persone nei social, nelle scuole, nei teatri, raggiungendo centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo. «L'obiettivo iniziale - spiega Corazza - era quello di raccontare in pochi secondi che le persone, indipendentemente dal colore della loro pelle, devono prima di tutto essere trattate come esseri umani». A metterci la faccia, e l'anima, è la diciottenne Hannah Zoka, attrice protagonista. Insieme, i due giovani hanno portato il loro messaggio in diretta negli Stati Uniti e nel Regno Unito, nelle scuole croate e in alcune italiane, dove il corto ha permesso di organizzare vere e proprie lezioni sul tema dei diritti e dell'umanità. We have no colors è stato pubblicato in numerose pagine social, come Save the Children, We World Onlus e da tanti influencer, fotografi, artisti, scrittori che ne hanno condiviso contenuti e obiettivi. Poi, è sbarcato nei festival che contano: quello internazionale di Londra e Los Angeles (Lift-Off Film Festival), Dubrovnik (Dubrovnik Film Festival), Roma (TuttoMondo) e Milano (Ciak Migraction). È stata anche l'occasione per portare Noale nel mondo: la presentazione del film è stata infatti realizzata davanti alla Rocca, oltre che in piazza San Marco a Venezia, per poter rappresentare la culla dell'opera e degli autori in nel mondo. Lo scorso 15 gennaio, alle 4 di notte, Andrea e Hannah (nella foto qui sopra) hanno realizzato il loro sogno vincendo il premio come miglior film per il festival del cinema statunitense Unfinished Work e il giorno dopo anche Radio Rai 1 ha permesso al regista di parlarne nella trasmissione di Nicolas Ballario Te la do io l'arte.
«Un percorso nato a giugno - spiega Andrea - quando durante la maturità ho scritto la sceneggiatura per poter affrontare il tema usando frasi ad effetto, con una comunicazione efficace e adatta a tutte le età. Da quel momento ho deciso di girare il cortometraggio con Hannah che, davanti alle telecamere, ha espresso tutte le sue emozioni e sensazioni che ha provato in questi ultimi anni nel nostro Paese. Tutto questo ha portato moltissime persone all'empatia verso una difficoltà che sta attraversando la nostra società».
Filippo De Gaspari
© RIPRODUZIONE RISERVATA