Var
Punire
chi simula
Oltre alla stra-scontata vittoria della Juventus,

Domenica 3 Marzo 2019
Var
Punire
chi simula
Oltre alla stra-scontata vittoria della Juventus, rimane la Var come unica e vera protagonista del Campionato italiano di calcio. Ne discutono tutti e giustamente molti la criticano perchè nonostante tutto gli arbitri poi decidono o non decidono a seconda delle situazioni. Che dire, forse bisognerebbe cambiare proprio loro? Forse un robot? Mah, non sarebbe però logico che oltre a punire i falli e i millimetrici fuorigioco (vista la velocità ci vorrebbe una tolleranza almeno di 5 cm) molto rigorosamente si punissero in modo altrettanto severo anche i simulatori?
Alberto D'Anna
Codice stradale
Più controlli
e multe più basse
Un nuovo codice della strada sta per essere varato. Non so se ridere o piangere. In questo Paese basta fare una nuova legge e si pensa così di risolvere tutti i problemi. Personalmente vedo tante cose che non vanno in tema di circolazione stradale: sanzioni in molti casi spropositate in tempo di crisi (se la sanzione è troppo alta spesso si finge di non vedere), pochi controlli di routine (a sera vedo tante automobili con i fari fuori norma), limiti di velocità vetusti per il tipo di macchine in circolazione, autovelox multiformi e multicolori che servono solo a disorientare o peggio a fare cassa in modo ingannevole. Credo che sanzioni più basse ma con più controlli siano un deterrente maggiore di quelle attualmente in vigore. Così come credo che gli autovelox debbano essere uniformati su tutto il territorio nazionale e non lasciati all'iniziativa dei singoli comuni. Altrimenti ci troveremo come succede adesso con territori pieni di autovelox e territori completamente sprovvisti.
Lino Renzetti
La frase del giorno
La scoperta
dell'immigrazione
Con molta amarezza ho letto quanto Il Gazzettino riporta nella Frase del giorno in merito ad una dichiarazione del ministro della Giustizia, frase che riporto integralmente per quanti non avessero avuto la possibilità di leggerla. Orbene Alfonso Bonafede ebbe a dire: È innegabile che è stato Di Maio a parlare delle ONG come taxi del mare: ci sono state denunce che Salvini non portava avanti e abbiamo portato avanti noi. Non avevamo bisogno di Salvini per scoprire l'immigrazione. Non è detto in quale contesto abbia pronunciato tali frasi, ma anche se le avesse solo pensate e non espresse, sarebbe comunque da fargli presente che quando una persona nega spudoratamente su come si sono svolti realmente fatti, che tutti abbiamo seguito in diretta attraverso i giornali, televisioni e dibattiti a non finire, è da smentire pubblicamente senza alcuna remora e senza sconti, anche per rispetto del Ministro Salvini e per quanto validamente iniziato dal Ministro dell'Interno del precedente governo. Se poi questa persona è anche Ministro della Giustizia del nostro paese significa che veramente siamo messi molto male in Italia. Visto che il Presidente del Consiglio ha affermato che sarebbe stato l'avvocato di tutti, sarebbe ora e tempo che prendesse effettivamente a cuore il bene degli italiani e mettere in riga quei Ministri 5S che ci stanno mandando a fondo, sia con scelte politiche che con esternazioni inqualificabili, e rendere per tutti noi quest'anno almeno un po' meno brutto, visto che poco tempo fa ebbe a dire che sarebbe stato un anno bellissimo.
Renzo Turato
Migranti
Se si esaspera
anche don Marco
Una notizia, credo sfuggita ai più, riportava di un parroco di una piccola frazione, Rustega di Camposampiero, che ha dovuto cambiare canonica perché non era più in grado di sostenere la pressione dei migranti che gli facevano richieste di denaro. Il parroco si chiama don Marco Scattolon, che per molti anni è stato responsabile della parrocchia di Santa Bertilla di Spinea. Persona squisita, ben voluto da tutti, amato dai parrocchiani per il suo carattere gioviale, sempre pronto alla battuta e alla barzelletta. Le sue cartoline domenicali, in cui affrontava temi reali sia religiosi che civili, andavano a ruba alla domenica. Ovviamente, non era stimato solo per questo, ma soprattutto per l'opera pastorale portata avanti con passione e dedizione, trascurando anche la sua persona. Don Marco era un fervente sostenitore dell'accoglienza senza se e senza ma, sempre generoso, fino all'impossibile, verso i migranti. Sentire ora che il viavai di stranieri che chiedono con insistenza aiuti, e non tutti sono educati e sanno accontentarsi di quanto si può dare loro lo costringe a lasciare la sua canonica per trasferirsi in un'altra, certamente porta sconcerto e preoccupazione per chi lo conosce bene e lo stima come persona e come prete. Ci auguriamo tutti che don Marco possa superare al più presto questo momento di stanchezza, ma se anche don Marco, persona tosta, combattente e pragmatica che solo chi viene dal mondo rurale lo sa essere, è costretto a trasferirsi credo che qualche riflessione la dobbiamo fare in merito all'accoglienza senza se e senza ma.
Edmondo Piazzi
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci