Televisione
Non si può avere
tutto e gratis
In risposta al lettore

Domenica 14 Luglio 2019
Televisione
Non si può avere
tutto e gratis
In risposta al lettore che non gradisce la pubblicità di Mediaset mi permetto di suggerire l'imbattibile Netflix: zero pubblicità e materiale per tutti i gusti, a fronte di un modico canone mensile. Non si può pretendere tutto e gratis, abbiate pazienza.
Matteo Favaro
Migranti
L'Italia non è
un porto sicuro
Né Tunisi né tanto meno la Tunisia si sgolano per non essere dichiarate porto e nazione adatte e/o sicure per alcun tipo di sbarco di migranti, e non occorre essere delle cime per capirne il perché essendo porto e nazione molto frequentate da turisti. Nessuna ONG accetta di far rotta verso quel porto, così si possono concedere il diritto di scegliere dove dirigersi. Non resterebbe all'Italia che la chance di farsi dichiarare o dichiararsi nazione con porti non sicuri per i Robinson Crusoe del Mediterraneo. Stando alle dichiarazioni degli ultimi rimasugli di estrema sinistra, (cui si dovrebbe creare una riserva per la conservazione da mostrare ai posteri) non siamo poi tanto lontano dall'esserlo: popolo razzista ed incivile, senza alcuna umanità verso gli ultimi dalla Libia, luogo dove i migranti vanno spontaneamente ad infilarsi, nessuno li deporta dal Niger o dalla Nigeria o altri stati eternamente impegnati in lotte tribali, dove uccidere non è poi così complicato. L'Africa subsahariana sarà anche la culla dell'umanità, ma non certo culla di civiltà passate o presenti. Si sa che la preistoria finisce quando comincia la scrittura, non credo risultino reperti che testimonino l'esistenza di alcunché di ciò.
Antonio Alberti
Pieve di Cadore
Grandi navi
Ingressi permessi
solo tre mesi l'anno
Una possibile soluzione di compromesso del problema delle Grandi Navi di Venezia potrebbe essere quella di lasciare arrivare queste enormi navi solamente tre mesi all'anno (per esempio giugno, luglio, agosto) e mai più di tre alla volta. Per i mesi restanti, si potrebbero lasciare entrare solamente navi di crociera più piccole (sempre non più di tre alla volta) o nessuna. Questo ridurrebbe la dannosa polluzione generata da queste navi e il pericolo d'incidenti e darebbe inoltre la possibilità alle compagnie di crociera di far pagare un supplemento ai loro passeggeri durante quei tre mesi. So che questa non è la soluzione ideale, ma potrebbe essere un passo nella giusta direzione.
Guido Baccaglini
Ambiente
Tra scienza
e opinioni
Il sempre arguto Arrigo Cipriani ha dato sponda alle confutazioni espresse dal noto oncologo prof. Umberto Tirelli, circa le preoccupazioni manifestate da più settori del mondo scientifico sull'andamento globale del clima e sugli effetti (a suo dire modesti) derivanti dall'azione dell'uomo. Ben vero che le previsioni, talora apocalittiche, di alcuni studiosi sono influenzate da variabili incerte, ma è altrettanto vero che lo studio storico dei fenomeni climatici (studio esaustivamente argomentato dal citato medico) non può essere determinante per eventi futuri, ma solo per un'anamnesi dei cicli periodici. Il titolo dell'intervento di Cipriani era Grazie agli scienziati che smontano le leggende. Ora, il prof. Tirelli è uno scienziato ampiamente riconosciuto nel campo medico oncologico, ma credo che nel campo degli studi climatici sia solo un interessato dilettante, e ritengo che lo stesso medico si adombrerebbe legittimamente e non poco se ad esempio un filosofo o un avvocato si mettessero a confutare i suoi studi e le sue metodiche mediche e chirurgiche. Lo stesso prof. Tirelli accennava a 93 studiosi, con l'appoggio di altri scienziati, che hanno lanciato inviti pressanti a organismi governativi per sensibilizzare l'adozione di politiche di protezione dell'ambiente. Non credo che tutti gli studiosi del settore siano degli emeriti imbecilli o ricavino benefici economici dal paventare rischi inesistenti; ben diversamente invece benefici consistenti ricavano petrolieri e proprietari di miniere di carbone dal negazionismo del presidente Trump sull'andamento climatico. Pur con il massimo rispetto per la statura professionale del prof. Tirelli ritengo che le sue argomentazioni abbiano solo valore di un pensiero personale, così come quelle di Arrigo Cipriani. Concordo invece con Cipriani sul circo mediatico creato intorno a Greta Thunberg che forse ha sposato ricerche scientifiche aggiungendoci però una buona dose di emotività. Ma da questo a titolare Il mito di Greta smontato dai fatti dove per fatti si intendono dati storici, credo ne passi. Ritengo tuttavia, al di là di ogni considerazione sull'andamento climatico e più in generale sull'inquinamento, che nell'interesse dei nostri figli e nipoti, sia doveroso pensare al meglio, limitando fonti di emissioni pericolose per l'ambiente (non c'è solo l'innocente CO2) perché nei cicli e ricicli storici sono troppo spesso stati fatti errori, sfruttamento esasperato del suolo ma l'intelligenza sta nell'evitarne la ripetizione.
Paolo Vianello
Portogruaro
Le città non sono
discoteche
Ho letto sull'edizione di Venezia del Gazzettino che il Comune di Portogruaro vorrebbe mettere un impianto di filodiffusione per le strade per far diventare il cuore della cittá come un centro commerciale all'aperto. Mentre si invoca il ritorno dei negozi nel centro di borghi e città, qui si propone di bombardare di musica (non voluta) chi passa per strada. Non serve ripetere - ma si deve fare - che le città sono un complesso di servizi fatti anche per incontri e tempi di lavoro e libertà. Farle assomigliare a centro commerciali - dove spesso la musica è puro tormento - sarebbe orribile. Invece pare che qualcuno voglia proprio questo. Spendendo i soldi delle tasse dei cittadini poi. No, non va. La musica è scelta soprattutto, non colonna sonora per soprammobili o frutta e verdura. E le città non sono discoteche.
Adriano Favaro
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