SUI COLLI
Siamo nel comune di Baone, cuore del Parco Colli Euganei, e alle 20.30

Lunedì 16 Settembre 2019
SUI COLLI
Siamo nel comune di Baone, cuore del Parco Colli Euganei, e alle 20.30 di sabato è notte ormai. Le stelle ci sono tutte, manca solo la luna piena ma basta attenderla. Intuiamo il paesaggio dall'orlo frastagliato con cui le colline disegnano il cielo e nel caldo senza un alito di vento tacciono immobili i lecci, i corbezzoli, gli alberi da frutto, le rose canine e le more selvatiche, che costituiscono la vegetazione spontanea del luogo. Ma all'ingresso dell'azienda vitivinicola Maeli di colpo si fa chiaro e salendo sull'erba rasata compare la casetta ricoperta d'edera dell'agriturismo e, separata da un prato-tappeto disseminato di poltrone gialle, la cantina con le enormi botti in acciaio pronte ad accogliere il vino 2019. Mentre più sotto nelle barriques in legno i neri e i Fior D'Arancio più pregiati lasciano scorrere il tempo maturando sapore.
LA SERATA
Serata specialissima, questa, che la padrona di casa ha intitolato La vendemmia in notturna in Rosè di Maeli. En rose o en Rosé in riferimento al vino, il significato è lo stesso: è la sera delle donne. La festa della titolare dell'azienda Elisa Dilavanzo, delle sue collaboratrici, ma anche delle #donneimpresacoldiretti, già intente ad offrire agli ospiti le delizie culinarie preparate con le loro mani di capitane di aziende agricole, spesso accompagnate da una attività alberghiera di B&B e agriturismi. Donne antiche con giovani figlie, che accanto ai gesti della tradizione coltivano oggi spirito imprenditoriale e tecniche digitali per commercializzare i loro prodotti (nonsolovini#).
LA PROTAGONISTA
Elisa incanta gli ospiti per il bel viso, i capelli neri lunghi, il camminare leggero ma ancor più per il tono di voce dolce e quasi timido, insolito per una giovane donna d'oggi. «Sono nata a Rovigo, dove abita la mia famiglia, abbiamo nelle vene anche un goccio di sangue siciliano». Il vino è la vostra attività? «Affatto. Tutto parte dal momento in cui, preso il diploma di sommelier nel 2008 e nello stesso anno raggiunto il grado di degustatore ufficiale, vinco un concorso nazionale organizzato dall'Ais, l'associazione dei sommelier, in collaborazione con le cantine Bisol, storica azienda del prosecco a Valdobbiadene». È a quel punto che emerge la passione per il vino come attività e, saputo che era in vendita un'azienda di 14 ettari, Elisa ha parlato ai fratelli Bisol dell'opportunità di rilevarla, non essendo ancora in grado di farlo da sola a livello finanziario. «Decisivo per convincerli è stato il progetto presentato - racconta - Allargare la tipica produzione locale di tre tipi di moscato fior d'arancio a cinque. Creando una versione di spumante che di norma con le uve aromatiche non si ottiene e che ho chiamato Moscato Giallo metodo classico brut nature. Il suo nome, Dilà, significa che nella vita si può sempre andare oltre ciò che non crediamo possibile. Creata la società e rilevata l'azienda, subito ho sperimentato col moscato giallo lo stesso metodo champenois che i francesi usano per il loro champagne, unico al mondo per questo vino. Successo immediato: l'agenzia Bloomberg lo ha dichiarato, unico italiano, uno dei dieci vini migliori al mondo e persino i francesi ci hanno assegnato una medaglia d'oro». Ora se producono in un anno 70.000 bottiglie, esportate in Usa, Cina, Messico, tutto il Nord Europa e in Francia. «Con i rossi merlot, cabernet, sauvignon e carmenter, uve autoctone che compaiono nel 1830 in questa zona e da noi rispolverate, riempiamo 20.000 bottiglie. Qui in quattro donne portiamo avanti cantina e agriturismo, con un agronomo e l'enologo Riccardo. Il nome Maeli deriva da Marna, roccia con calcare e argilla, e Limo: nel mondo solo l'1% dei vini deriva da terroir vulcanici e ciò li arricchisce di mineralità e li rende tridimensionali, vivi in bocca».
LA RACCOLTA
Mentre Elisa parla, sulle tavole eleganti delle donne di Coldiretti è tutto un assaggio goloso. Della Sle di Anguillara di Silvia Girotto e figlia sono i fiori dei centrotavola e le miracolose patate americane che coltivano: di pasta gialla, viola e bianca si usano come marmellate, condimenti per pasta e risotti, per dolci, ma anche per creme viso e corpo. Formaggi teneri per le donne della fattoria Crivellari e salumi per Bacco e Arianna. Luana Carmignotto ha cucinato i sugoli e Maria Bonetti un'epica focaccia con l'uva. Sotto gli occhi attenti di Valentina Galasso, responsabile provinciale delle donne di Coldiretti.
Nei filari di moscato illuminati a giorno Riccardo attende che le ospiti stacchino almeno un grappolo simbolico e racconta delle piogge di maggio, del gran caldo di luglio e delle grandinate estivi. «Sarà un raccolto meno abbondante, ma di ottima qualità». Elisa, cosa farà da grande? «Accrediterò nel mondo il mio fior d'arancio come vino di nicchia e ci riuscirò per la forte identità che lo contraddistingue tra gli spumanti dolci».
Adina Agugiaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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