Popolare Vicenza
Quei rimborsi ancora
non di vedono
Sono un pensionato

Martedì 19 Gennaio 2021
Popolare Vicenza
Quei rimborsi ancora
non di vedono
Sono un pensionato 81enne e sono sorpreso per la chiusura quasi totale sulla brutta storia della Banca di Vicenza che oscura la fiducia dei cittadini anche verso le altre banche. Non sono ricco, vivo della pensione molto bassa dopo 47 anni di lavoro. Su malsano consiglio del direttore e di un suo impiegato sono stato forzato con lusinghe a comperare azioni della banca, perché ne sarei divenuto proprietario (una sporca truffa). Avevo fiducia nella banca dopo 40anni. Quando nel 2012 chiesi dei soldi che mi servivano, mi sentii dire che non si poteva per le loro sconosciute vili ragioni. Ora tramite la Federconsumatori di Pordenone mi sono appoggiato ad un avvocato propostomi e pagato in anticipo di 2 anni, ma silenzio di tomba. Vedrò la tomba senza alcun rimborso, neanche quel 30% del quale ne parlavano. Ora è proprio finita? Si muore anche di questo, benché il Covid occupi tutte le pagine. Ha scritto bene il lettore di sabato 16 scorso alle ripetute notizie su tamponi e vaccini, specie all'ora di pranzo. I processi a quei delinquenti mi interessano relativamente ma i miei soldi a questa età sono tutto per chiudere la mia vita.
Franco De Sario
Sacile (Pordenone)
Covid
Gli assembramenti
politici-cronisti
Sembra che esistano assembramenti di serie A e di serie B. Avete osservato nelle immagini dei telegiornali gli assembramenti che si creano appena un politico esce da una sede istituzionale e il gruppo di cronisti che cerca di ottenere qualche dichiarazione? Ho l'impressione che se la stessa situazione si verificasse di fronte a un bar o nella fermata di un bus scolastico ci sarebbero delle multe e delle identificazioni degli irresponsabili.
Hugo Marquez
Venezia
La politica
Figuraccia
di Mastella
Mi riferisco alla trasmissione mezzora in più della brava Lucia Annunziata, coadiuvata da, per me, un gigante come Mieli. Bella l'intervista a Renzi, preciso e puntuale nelle sue argomentate risposte, difficile dargli torto. Ma la cosa veramente interessante, la chicca da custodire negli annali della politica italiana, è stata senza dubbio la figuraccia barbina e meschina del Mastella redivivo che, dopo essersi vantato di aver un sacco di voti nella sua Campania, è scappato precipitosamente di fronte alla contestazione delle sue menzogne delle sue trattative sottobanco. Bene, benissimo ha fatto Calenda a ribadire il mercanteggio che siffatti personaggi intendono per politica.
Diego Parolo
Carceri (Padova)
Il caso Donazzan
Il dovere delle scuse
e un passo indietro
Lasciamo perdere le solite e strumentali esagerazioni, ma è grave che a tutt'oggi il Partito di FdI non dica nulla sulla sguaiata cantata dell'assessore della Regione Veneto, Elena Donazzon. Ha cantato in una radio un inno meticcio (Facetta nera) di propaganda coloniale per una guerra di conquista falsamente presentata come di liberazione e con il mito della venere nera africana da sempre terra vergine da penetrare, che perfino lo stesso Mussolini si dice volesse bandirla in quanto inneggiava una unione tra razze mentre lui stava preparando le leggi razziali che toglievano diritti e vita agli ebrei! Una rappresentante del popolo che oggi pubblicamente canta inni del regime dittatoriale fascista , dovrebbe scusarsi e fare un passo indietro!
Bortolo Mainardi
Venezia
Stanza del buco?
No grazie a questo Pd
Leggo sul Gazzettino di domenica 17 l'articolo di Michele Fullin relativo all'affondo del Pd nei confronti della Giunta Brugnaro. Mi colpisce in particolare la proposta di un consigliere del Partito Democratico sulla gestione della sicurezza con riguardo alla tossicodipendenza e alle baby gang. La scelta coraggiosa suggerita, diretta a ridurre i danni della droga e togliere dalle strade situazioni di degrado, sarebbe quella di creare spazi per il consumo sicuro (la stanza del buco come l'ha chiamata l'assessore Venturini). Per il bene e la salute dei miei nipoti mi auguro che questa opposizione non arrivi mai al governo della nostra città.
Giampietro Da Roit
Mestre
Religione
La svolta a sinistra
della Chiesa
Sempre di più negli ultimi anni l'ideologia di sinistra pare dominare il mondo cattolico fatto di sacerdoti, oratori, curie vescovili e patriarcati. La parola accoglienza è dominante nel pensiero cristiano cattolico di oggi e viene impiegata per giustificare le politiche di immigrazione portate avanti dai nostri ultimi governi cosiddetti democratici, ove oggi per democratico bisogna intendere di sinistra. La parola accoglienza nell'accezione di ricevere tutti i migranti clandestini del mondo è diventata sacra e viene continuamente ripetuta come un mantra come se fosse una verità di fede. Vorrei dire che non tutti i cattolici sono di sinistra, ma molti condividono profondamente valori che sono considerati di destra: per noi integrazione significa dare a una persona le stesse cose per cui noi stessi viviamo: un tetto, un lavoro, una famiglia e servizi proporzionati alle tasse che paghiamo. È sbagliato ricevere e accogliere tutti senza una programmazione perché semplicemente non ce lo possiamo permettere. È sbagliato togliere i crocifissi dai luoghi pubblici, togliere i santi dal calendario come ha proposto un vescovo qualche anno fa per non offendere le altre religioni, togliere i simboli del Natale cattolico come il presepio e la messa di Natale perché rinnegando le nostre tradizioni all'insegna di un'ipocrita integrazione rinneghiamo la nostra civiltà e Chi per il quale ci siamo battezzati, siamo andati a dottrina e abbiamo ottenuto i sacramenti. È sbagliato sostenere una famiglia che non sia fondata sulla mamma e sul papà: cosa c'è di più semplice e naturale? La religione dà all'uomo il senso della vita. Il fatto che i sacerdoti vadano a votare non li autorizza a prendere posizione politiche per orientare coloro che vanno a messa. E la maggior parte delle volte prendono posizioni di sinistra. Non è giusto che enti del Vaticano si schierino a favore dell'Europa perché tanti sono contrari all'Europa. Il fatto che noi tolleriamo che si continui a sostenere la correttezza di far parte della comunità europea non vi autorizza a pensare che noi siamo a favore dell'Europa. Ebbene noi cattolici di destra ci sentiamo emarginati da questa Chiesa che non applica per noi gli stessi valori di accoglienza e integrazione che continuamente, fino alla ripulsa, ci sta propinando.
Enrico Anzolin
Portogruaro
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