Noi e Renzi
Lui in Arabia,
io neanche a Rosolina
Non conosco bene la legge

Martedì 13 Aprile 2021
Noi e Renzi
Lui in Arabia,
io neanche a Rosolina
Non conosco bene la legge sui diritti ed i doveri dei cittadini durante le chiusure per la pandemia nelle zone rosse o arancioni. Tutti chiusi o limitati nei movimenti. Poi leggo la soddisfazione di Renzi per aver ottenuto personale successo nel suo tour in un paese arabo. Girano sue foto in colloqui senza mascherina. Poi leggo di quel medico opinionista italiano che è in quarantena fuori dalla comunità europea. E io non posso andare a fare due passi con la mascherina a Rosolina...
Luigi Barbieri
Governi
L'incapacità
di decidere
Turismo, ristorazione, hotel e bar, le nostre armi vincenti, sono quasi del tutto defunte. Questa pandemia ha messo in evidenza la totale incapacità del governo nel prendere decisioni per il bene del paese. Le decisioni prese sono concepite da un governo che non ha la minima idea di come si gestisca un'attività, pensano che per aprire e chiudere basti alzare ed abbassare una serranda. Si può dire con assoluta certezza che durante la pandemia, le decisioni sono state prese da persone con la pancia piena (stipendio garantito), per cittadini con la pancia vuota ormai stremati dalle forze. Questo si può definire come incapacità di immedesimarsi nei panni degli altri. Il mio pensiero è soprattutto agli imprenditori e liberi professionisti, visti sempre come evasori. Poi si scopre che alcuni politici hanno attività parallele avvalendosi di agevolazioni senza limiti (caso mascherine). È cambiato il governo, ma in realtà è uguale al precedente. Tra poco si andrà alle elezioni e i politici dovranno dimostrare ora cosa sono capaci di fare, convincendo i cittadini per chi votare. Basta parole, ora solo fatti. Abbiamo bisogno di soluzioni, non di problemi irrisolvibili.
Alessandro Mazzon
Confronti
Le pensioni
non sono un regalo?
Ho letto la lettera indignata del sig. Marco Molaro. Il dott. Nordio si permise di scrivere che la pandemia, dal punto di vista economico, non ha colpito tutti nella stessa maniera, sottolineando che alcuni lavoratori dipendenti, ci aggiungo per lo più pubblici, ed i pensionati, non potendo spendere quanto incassano hanno persino aumentato i loro risparmi. Anche i pensionati? Apriti cielo, tuona Molaro. Non si parli di pensioni perché sono il frutto di versamenti, di risparmi e sacrifici (?) e non un regalo dello Stato. Mi dispiace deludere il lettore ma tutte le pensioni in essere, e ripeto tutte, hanno una consistente quota in omaggio per il semplice motivo che sono calcolate non sui contributi versati ma sull'anzianità di servizio, nella misura del 2% della media del reddito degli ultimi 10 anni per ogni anno lavorato. Un sistema, che ritengo giusto, che ha permesso di erogare assegni anche dell'ordine dell'80% di quanto si percepiva lavorando. Dico tutte perché le pensioni calcolate solo con il sistema contributivo, introdotto dalla riforma Dini dal 1996, le vedremo attorno al 2035, con i suoi effetti devastanti che garantirà assegni attorno al 40-50% del proprio reddito. Solo allora si potrà dire che la misera pensione che si prenderà sono soldi propri. Oggi nessuno lo può dire e quindi è meglio tacere e ringraziare.
Claudio Gera
Ricchezza
Il brand
degli italiani
Secondo la rivista Forbes il numero di miliardari è esploso a 2.755, con un aumento di ben 660 rispetto a un anno fa. Complessivamente hanno un patrimonio di 13mila e 100 miliardi di dollari, in aumento rispetto agli ottomila miliardi del 2020. In Italia c'è chi non sta proprio male e la lista si è allungata ancora di persone che possono vantare di essere miliardarie (in euro). Scorrendo la lista fa impressione notare che la percentuale più alta riguarda il settore della moda e del lusso. O dell'industria dolciaria. Queste attività infatti hanno margini di guadagno elevatissimi dove più che la qualità si fanno pagare il brand. Jeans di cotone, costo materiale e manodopera di pochi euro, venduti tra i 200 e 400 euro. Oppure semplici occhiali di pura plastica da 2 euro venduti a cinquanta-cento volte in più. O glucosio più coloranti e qualche crema mescolata a decine di euro. Evidentemente i manager hanno capito che quel che conta per il popolo ricco o meno è apparire: non cosa si compra sia per vestire che per mangiare.
Rimo Dal Toso
Riaperture
Partiamo
dagli immuni
È dimostrato che la politica delle riaperture dopo ogni leggero calo dei contagi non paga, è costata un'enormità ed ha reso continua l'agonia. La Sardegna lo conferma: in tre settimane è passata dal tutto libero del bianco al tutto chiuso del rosso. Ma la situazione sta cambiando, grazie ai vaccini. 16 milioni d'italiani, oltre un quarto della popolazione, sono praticamente immunizzati: 13 milioni di vaccinati e più di tre milioni di guariti, immunizzati in quota consistente anche dopo la sola prima dose, come dicono i professori. Una quota d'immunizzati in giornaliero progressivo aumento. È sbagliata, a mio parere, l'apertura di massa che qualcuno chiede, ma è invece possibile ampia mobilità per gli immunizzati, i quali potrebbero da subito e senza creare problemi andare al ristorante mezzogiorno e sera, così come a teatro, cinema, palestra, ecc., comprovando il loro essere immunizzati, ma non con un certificato cartaceo, che in Italia fiorirebbero i pezzi di carta falsi. Si parla di passaporto europeo, ma saranno tempi lunghi ed allora penso si potrebbe utilizzare Immuni modificandone, ovviamente, alcune procedure che l'hanno di fatto resa inutile. Propongo che le strutture pubbliche preposte trasferiscano automaticamente ad Immuni i nominativi dei vaccinati e dei guariti, consentendo quindi a questi soggetti di poter documentare in modo sicuro col cellulare la loro immunità, acquisita nel rispetto di opportuni parametri temporali. Credo che le variazioni da apportare ad Immuni sarebbero realizzabili in tempi brevi da valida società di software. In aggiunta, potrebbero essere automaticamente trasferiti ad Immuni anche i nominativi dei nuovi contagiati, così da farla finalmente funzionare anche come sistema di prevenzione.
Piero Zanettin
Ossimori
Diplomazia
roboante
Mentre non so a quanti sia chiara la differenza tra Commissione europea e Consiglio europeo, più che una questione di genere o di mancata galanteria paternalistica, è stato uno svarione senza spirito di squadra, sedersi mentre il proprio collega-compagno veniva tenuto in piedi maleducatamente. Ma siano tornati all'uno-vale-uno? Uno come Toninelli, uno che si vanta di dire pane al pane e vino al vino, potrei capirlo che chiami dittatore un dittatore. Idem chi pensa che la diplomazia sia un opinione, e non un'arte dialettica fredda utile proprio a evitare surriscaldamento e risse da osteria. A meno che la roboante politica estera con la felpa, non serva alla distrazione di massa, per tenere in ombra il topolino partorito dalla politica interna, in alto mare sia con la campagna dei vaccini, che con i decreti attuativi del decreto sostegni, e il Recovery plan.
Fabio Morandin
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