MALATTIE
MALATTIA
E CERTIFICATI
Se fossimo un Paese normale la proposta

Martedì 18 Luglio 2017
MALATTIE
MALATTIA
E CERTIFICATI
Se fossimo un Paese normale la proposta contenuta nel disegno di legge di iniziativa del senatore Maurizio Romani, di consentire l'autocertificazione per i primi tre giorni di assenza dal lavoro per malattia, non susciterebbe nessuno stupore, anzi sarebbe un modo agile per segnalare il proprio stato di salute al datore di lavoro. Tale proposta ha suscitato perplessità in quanto favorirebbe i fannulloni visto che tale proposta attualmente riguarda il comparto pubblico, se poi ottimale sarà allargata a quello privato. Un cambio di paradigma, quello dello smart working, che lascia presupporre il passaggio dalle dinamiche gerarchiche di comando e controllo tipiche del Novecento industriale a un nuovo umanesimo del lavoro scandito da parole d'ordine come fiducia, responsabilità, obiettivi. Tutto questo con benefici per le imprese e i lavoratori. Le prime in termini di maggiore produttività e di una cultura manageriale focalizzata sui risultati piuttosto che sulla semplice presenza al lavoro. I secondi in termini di maggiore benessere e di una migliore conciliazione tra tempi di vita e di lavoro come del resto lascia intuire la recente esplosione del welfare aziendale. Ma come sempre essendo nel territorio italiano, dove i ciechi guidano le macchine, i sordi ascoltano la musica, ovvero abbondano i falsi invalidi e l'abuso dei permessi 104 con rispettive inchieste di frode, possiamo ben immaginare che se approvata come sarebbe utilizzata con abusi e sottorifugi, quindi sarà naufragata a breve con il risultato che non si svecchia il sistema lavoro e le relazioni industriali.
Gianluca Bragatto
PAR CONDICIO
CROCIFISSO
E VELO
La settimana scorsa un giornale raccontava che in Svezia hanno proibito il crocifisso negli ambienti pubblici, mentre nella televisione statale appare una annunciatrice con tanto di velo islamico... Come par condicio niente male!
Lessi tempo fa che in una cittadina del Veneto, alla mensa della Caritas alcuni mussulmani protestarono, offesi dal crocifisso, appeso alla parete. Risposta: Cari signori, noi siamo ben contenti di accogliervi in casa nostra e di aiutarvi. Se la nostra casa non vi piace, siete liberissimi di andare altrove.
Natale Trevisan
Belluno

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