Lavori
Facciamo come
il ponte di Genova
L'altro giorno, quando ho visto

Sabato 22 Febbraio 2020
Lavori
Facciamo come
il ponte di Genova
L'altro giorno, quando ho visto la trave di 100 metri salire lentamente per essere messa al suo posto tra i due piloni del ponte Piano-Morandi a Genova, mi sono sentito rincuorato, pensando che anche da noi si possano fare cose importanti nei tempi giusti e fa piacere aver appreso che i lavori rispetteranno le scadenze previste e che entro qualche mese il nuovo ponte sarà aperto alla viabilità. Speriamo che questa, non sia l'unica infrastruttura costruita in tempi certi, ma altre ne seguano, con gran beneficio per la viabilità se si tratta di ponti o strade, ma soprattutto per i nuovi posti di lavoro, di cui abbiamo tanto bisogno.
Gino De Carli
Smartphone
Si può anche
farne a meno
Scatto di nervi con mio figlio! Siamo alle solite, stava armeggiando con il suo cellulare. Stavo per distruggerlo con la mia protesi ben solida. Il presente messaggio lo rivolgo a tutti i giovani, mio figlio compreso. Attaccati ai telefonini, connessi al web tanti giovani vivono in un mondo di relazioni sempre più digitali. E io mi domando: Ma è possibile essere felici da soli?. Dipendere da Internet, è come dipendere da alcol, droga, gioco d'azzardo. Quest'ultimi prodotti costano, mentre Internet è gratis o quasi. E quando il prodotto è gratis, in realtà il prodotto sei tu. E anche purtroppo noi soffriamo da dipendenza da cellulare. Lo guardiamo ogni secondo, ci alziamo di notte, controlliamo di continuo messaggi, mail, WhatsApp. Il telefonino infatti non serve loro per telefonare; è un trampolino per gettarsi nel mare vasto della Rete. I pericoli sono molti perché in questo mare ci sono violenti, gli adescatori, gli spacciatori, i bulli con le loro malefatte, e aggiungiamo pure gli influencer che fanno pubblicità a pagamento senza dirlo. Nasce, così, una vera chiusura nei confronti della vita reale per entrare in una vita virtuale. Si spegne in tal modo quel mare grande della felicità giusto per essere felici da soli. Un grosso pericolo che fa mancare l'amore per la vita, e innamorarsi di quella artificiale. È un pericoloso step che lascia un segno profondo nei nativi digitali che, purtroppo, perdono l'uso della scrittura. Nella mia lotta al tema in esame mantengo ben forte la mia protesi senza possedere il cellulare.
Giuliano Paganin
Prescrizione
Le colpe di politica
e magistratura
L'incessante fumoso dibattito sulla prescrizione, cela un dolente tema economico-sociale che, non fa onore al nostro Paese da almeno 60 anni. Il risultato nefasto è sotto gli occhi di tutti i cittadini italiani e non. Il risultato ? l'incapacità dello Stato (nonostante l'introito delle numerose tasse) di perseguire i criminali in tempi ragionevolmente civili e giusti disattendendo il patto sociale tra cittadini e lo stesso Stato. Credo che le responsabilità siano ben distribuite fra politica e magistratura. La prima, continua ad ignorare il vero tema, quello dell'efficienza e dell'efficacia di un sistema così indispensabile e democratico per timore di sollevare le tante anomalie ormai non più sopportabili, la seconda, la difesa di uno stato quo che la dice lunga sulla trasparenza dello stesso ordine, tipo il CSM. Di quest'ultimo organismo, siamo ancora in trepida attesa di conoscere le ultimissime trame e, che fine abbia fatto il dottor Palamara responsabile pare, di una non cristallina attività all'interno del CSM. Se siamo arrivati a questo , da come la vedo io, la politica ha la responsabilità maggiore dei disastrosi risultati addebitati alla magistratura e, continua ad insistere sulla prescrizione e non, guardandosi bene di mettere in condizioni migliori tutto l'apparato della giustizia. Forse così, si potrebbe ottenere sentenze in tempi dignitosamente civili!
Giancarlo Parissenti
Var e dintorni
Episodi
nel calcio
La Moviola della sfida Lazio ed Inter e vinta 2-1 dai laziali come altre mille volte mi lascia basito. Da ex arbitro posso dire che l'episodio del rigore, per un lievissimo appoggio del difensore interista su Immobile, non ostacola il tiro e nemmeno lo può far cadere. Arbitro ingannato. Var di incompetenti. Ci vuole un ex giocatore a valutare le malizie in campo. L'arbitro Rocchi è vicino e ha tutti gli elementi per valutare non solo il lieve contatto, ma avrebbe dovuto fischiare prima il fallo subito dal portiere dell'Inter, che per questo non ha potuto intervenire.
Emiliano D'Andreis
Cacciari
La corda
di Renzi
Mi sento in obbligo di rispondere alla sollecitazione indotta dal filosofo Massimo Cacciari che per utile promemoria riporto integralmente: Matteo Renzi tira la corda e così facendo rischia la pelle, come gli è già capitato. Ha bisogno di far vedere che è decisivo, ma andando ad elezioni verrebbe massacrato. Ha un istinto suicida. Io rispetto la levatura di Cacciari però dissento totalmente dalle sue considerazioni. Primo: secondo me Renzi viene sollecitato in mille modi subdoli dai suoi partner perché faccia cadere il governo, che peraltro non gode di buona fiducia nel paese, in modo tale di infierire sul colpevole, perché tutti hanno una paura boia delle sue abilità politiche e pragmatiche. Non va dimenticato che il suo governo ha saputo superare la crisi economica ed occupazionale italiana più grave dal dopoguerra. Secondo: consiglio a Cacciari di leggere il libro Fuori scritto da Renzi nel 2011 quando è stato eletto sindaco di Firenze, dopo aver rifiutato la seconda candidatura alla Presidenza della Provincia di Firenze che il PD gli aveva offerto su un piatto d'argento pur di levarselo d'intorno. Orbene in questo libro Renzi espone in maniera completa e serena i suoi principi morali e civili ed il suo amore per la politica, intesa nel più alto senso sociale e non solo partitico. Questo libro, che io ho riletto ultimamente per la seconda volta per farmi una ragione sul comportamento attuale di Renzi, rappresenta un preciso testamento del toscanaccio che potrebbe essere utile non solo al Filosofo ma anche a Conte, Zingaretti, Speranza e soprattutto a Bonafede, i quali dovrebbero prestare molta attenzione a quanto affermato dal saggio senatore pidiessino Marcucci, come si può leggere nella pacata intervista rilasciata ad Alberto Gentili e riportata a pagina 5 del Gazzettino del 18 u. s.. I princìpi, caro Cacciari, sono fondamentali per la convivenza civile e non possono essere stravolti da prese di posizione sbagliate a solo fini personali, come stiamo assistendo, ce lo hanno insegnato i Martiri per la libertà religiosa, i Partigiani per la lotta al nazifascismo e quanti si sono battuti, e tanti continuano a farlo nel mondo, per il trionfo degli ideali di libertà e la sconfitta dell'odio sociale. Per quanto sopra sono convinto che Renzi non cerchi visibilità, che inevitabilmente gli deriva come uomo pubblico, e neanche nutra istinto suicida nel difendere i principi fondamentali.
Renzo Turato
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