LA STORIA
Folgorato dall'affresco di Walter Resenterra, quello che campeggia

Venerdì 17 Gennaio 2020
LA STORIA
Folgorato dall'affresco di Walter Resenterra, quello che campeggia alla veranda della Birreria Pedavena, tanto da imbastirci intorno un libro. Con lo stesso artista, nato a Seren del Grappa nel 1904, che nella finzione viene catapultato oltre i 32x5.5 metri della parete dove scorrono dieci leggende dei Monti Pallidi. Roberto Popi Frison ha 57 anni, fa l'odontotecnico e vive a Romano d'Ezzelino. È lui l'autore del libro La rajetta rubata (Effe2 edizioni) che, basandosi sulle leggende scritte da Wolff e sui testi di Palmieri e Coltro, dà vita ai personaggi affrescati. L'idea nacque, nel 2017, in occasione della mostra antologica dedicata a Resenterra e allestita, dal Comune di Feltre, alla Galleria Rizzarda. «Mi dissi: uao! Da appassionato di leggende e storia locale capii il valore intrinseco dei miti che sottendevano al dipinto. Rimasi basito davanti alla parete, mi informai con la guida sull'origine del gigantesco affresco sono parole di Frison così andai a ripescare le storie originarie». Ora tutto è dentro le 220 pagine del volume, in una riscrittura quasi onirica: «Penso che la suggestione rappresenti un elemento per entrare nella storia, che sia anello di congiunzione, insomma una porta invisibile sulla storia». Una storia si fonda su un arcano: la sparizione della rajetta, cioè un amuleto raggiante, una pietra che conferisce poteri magici a Dolasilla, la principessa dei Fanes che nel dipinto è la guerriera con il cavallo bianco. A cercare di recuperarla sono i tre protagonisti che si spostano nei luoghi dei dieci miti ancestrali delle Dolomiti: un ragazzo, una ragazza e Walter Resenterra: «Resenterra è il saggio della compagnia, centellina ai due giovani le sue conoscenze sull'affresco, passa loro un piccolo segreto alla volta, quasi a permettere che i due ragazzi maturino e ci arrivino da soli». Roberto Frison non nasconde la stima per Resenterra: «Il numero due della cartellonistica italiana». Testo più graphic novel: al romanzo, infatti, si aggiungono i fumetti disegnati da Nicola Pertile. «La tecnica grafica viene utilizzata quando i protagonisti incontrano la cornacchia della strega Tsicuta e questa racconta le leggende dei Monti Pallidi». A essere raccontata a fumetto è l'origine del larice: «Un albero fatto di tanti alberi del bosco, composto dai fiori e dai rami donati ai novelli sposi e non buttati via». Non manca, in allegato, una mappa in formato A4 che aiuta il lettore a muoversi tra i toponimi, in un'area che include buona parte della provincia di Belluno: Fanes, Duranni, Vette Feltrine, Landro, Lastoieres, Lagorai, Cajutes, Peleghetes.
Daniela De Donà
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