La questione elettrodotti
L'accordo tra Enel
e Provincia ci porta
nella

Lunedì 18 Gennaio 2021
La questione elettrodotti
L'accordo tra Enel
e Provincia ci porta
nella giusta direzione
Dopo anni di battaglie sembra si stia prendendo la direzione giusta. L'accordo Enel-Provincia si sta indirizzando nel verso giusto, con un piano di manutenzione e di interramento per le linee di distribuzione per evitare gli infiniti disservizi che il nostro territorio vive con troppa frequenza. Dobbiamo riconoscere che Enel è sempre stata molto disponibile, il problema resta Terna, con le reti di trasporto ancora su tralicci che attraversano boschi e valli e il suo progetto Rtn media valle del Piave. Questa razionalizzazione della rete in Valbelluna, che condiziona tutto il riassetto veneto, va completamente rivisto, come denunciamo da anni e come sostengono molti sindaci e moltissime delibere comunali, provinciali e regionali. Dieci anni di interpellanze e interrogazioni a Roma senza risposte certe. Dieci anni di incontri e manifestazioni nel territorio che più di altri verrebbe penalizzato, stanno iniziando a dare qualche risultato. La Provincia si è finalmente dotata del supporto di uno studio tecnico professionale, come fatto dal Comune di Limana e da altri Comuni nel Veneto; differente invece l'approccio di altri amministratori, che ci hanno trascinato in questi anni in dispute totalmente risolvibili, come dimostrato ieri grazie all'ente Provincia, al suo consigliere Massimo Bortoluzzi e a Enel con i suoi vertici. Ora si segua la stessa strada con Terna. Ringraziamo per il fondamentale interessamento anche il ministro Federico D'Incà.
Associazione Vivaio Dolomiti
La lezione del Coronavirus
La pandemia insegna
che si è riaperto
il rubinetto biologico
La signora Giuliana viene in ambulatorio per fare il punto con me sulla terapia del suo diabete. Siccome le cose vanno bene e gli esami del sangue lo dimostrano, la mia paziente si sente molto rinfrancata e troviamo il tempo e la disposizione d'animo per la conversazione. Dottore, non crede che questa epidemia sia un castigo di Dio per la nostra arroganza?. Affondo le mani tra i miei ben pochi capelli rimasti e attacco con il sermone: Signora Giuliana, il neurochirurgo Arnaldo Benini ha detto l'Umanità utilizza e violenta la natura spietatamente e quando la crescita di una specie raggiunge dimensioni innaturali, essa o si arresta lentamente o crolla improvvisamente. La popolazione mondiale supera ormai i 7.5 miliardi di persone, allora, signora Giuliana, è lecito aspettarsi una scrollatina da parte del pianeta. Stavolta, la valvola si chiama Coronavirus ma non dimentichiamo la Spagnola con i suoi 100 milioni di morti e le tante epidemie di peste del passato. Detta così, la cosa sembra un fisiologico sistema naturale di controllo, ma cosa c'entra la biologia con l'Etica? Signora, lei parlava di punizione divina e di arroganza ma la troppa crescita non è una colpa e se così fosse, i primi della lista a sparire sarebbero i malvagi. La signora Giuliana non si scompone e mi sorprende: Io non ho parlato di cattiveria ma di arroganza, è diverso. Volevo dire che se non si rispetta la Natura, questa si ribella. Mi sorprendo anche io, perché mi scappa un'affermazione apparentemente insensata: arroganza e cattiveria coincidono e si uniscono in una parola: il male (che ha una sola fonte: il non pensiero). Devo fare riferimento alle parole di Hannah Arendt: Il male sfida il pensiero, perché il pensiero cerca di raggiungere la profondità, di andare alle radici e nel momento in cui cerca il male, è frustrato perché non trova nulla. Questa è la banalità del Male. Solo il bene è profondo e può essere radicale, il Male non ha profondità e non è pensiero. Il problema non è nel numero biologico degli esseri viventi sulla terra ma nella disparità delle condizioni di vita. Le risorse del pianeta non sono divise equamente e questo è un grave errore di sistema. Dopo la pandemia di influenza Spagnola 1915-1920, le organizzazioni mondiali sanitarie conclusero che sarebbe stato necessario creare un sistema di Sanità pubblica che tutelasse tutti e non solo alcuni privilegiati. A distanza di un secolo, l'errore si ripete: con la pandemia da Coronavirus il Mondo deve fare i conti con le inadempienze di un sistema sanitario ancora troppo sbilanciato verso il profitto degli imprenditori della salute. Oggi, paghiamo ancora lo stesso errore di 100 anni fa ma possiamo combattere con armi nuove e un'avanzata tecnologia medica. Ma con la stessa arroganza di sempre: progresso della Medicina ma non dell'equilibrio sociale. La signora Giuliana ha ragione, è ancora una volta una punizione divina o, semplicemente, si è aperto il rubinetto biologico del troppo pieno, talmente pieno che l'innaturale vicinanza tra uomini e pipistrelli ha permesso un salto di specie.
Enzo Bozza
Scelte di vita
L'esempio di Etienne
la guida alpina
morta sul Pordoi
La libertà forse è anche quella di accettare sfide esistenziali con grande dignità. La dignità di vivere fino in fondo una scelta e di non essere mai egoisti o causare danni e problemi a tutti gli altri. Dunque il Tuo, Etienne, per me sarà sempre un esempio, e anche un segno.
Grazie Etienne, chapeau!
Giorgio Bolla
Donne, sessismo e Boldrini
Mi fanno la morale
ma io non ho amanti
o altro da nascondere
La Cgil, l'ultimo baluardo di una sinistra allo sbando, si permette di attaccarmi dicendo di essere offesa. A quale titolo? Perché è di sinistra o perché fa politica al posto di altri di sinistra? Pensa, questo soggetto, di rappresentare la correttezza istituzionale, insegnare la moralità? Nel criticare il mio post viene fatto un parallelo con gli avvenimenti di Capitol Hill, sostenendo che sia un attacco e un impoverimento alla democrazia. È ridicolo! Sono io il primo a essere offeso, proprio perché rivesto una carica pubblica e non consento di darmi del sessista o, peggio ancora, di tacciarmi come uno che tratta male le donne. Sappiano che adoro mia moglie, mia figlia, mia sorella e le mie amiche, come le donne con cui intrattengo rapporti di lavoro amministrativo e professionale: nessuno di loro potrà mai dire che il mio comportamento sia sessista o di sfruttamento della posizione elettiva o professionale. L'indignazione di certa sinistra nasce da un post, che voleva essere ironico e che è stato giustamente considerato tale da moltissimi messaggi; un post scritto per commentare l'indescrivibile azione di censura (con soldi pubblici e tempo sottratto a più importanti attività parlamentari) dell'onorevole Boldrini nei confronti del pastificio Molisana, obbligato a modificare la sua linea produttiva di formati di pasta Abissine e Tripolini perché considerati come evocatrici di un periodo colonialista. Credo che molti di questi personaggi che oggi si elevano a paladini di un parlamentare che ha dimostrato tutti i suoi limiti di ragionevolezza (anche di voti visto che nei collegi dove si è presentata nel 2018 ha preso sonori schiaffoni passando solo con il proporzionale e per grazia ricevuta), in realtà non potrebbero essere i primi a scagliare la pietra. Siamo tutti bravi a gridare al rispetto della donna e alle pari opportunità: io, da parte mia, su questi argomenti non ho scheletri né amanti nell'armadio. Non accetto lezioni di moralità, il primo a essere offeso sono proprio io anche per il ruolo pubblico che rivesto e per la mia storia di grande rispetto della donna. Vogliono le mie dimissioni? Appena dopo le loro.
Franco Roccon
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