La crisi politica
Il mondo parallelo
di Salvini e Meloni
Salvini e Meloni

Domenica 24 Gennaio 2021
La crisi politica
Il mondo parallelo
di Salvini e Meloni
Salvini e Meloni accompagnati da Tajani, definirei quest'ultimo il portavoce di Berlusconi, si sono recati dal Presidente della Repubblica, per manifestare la preoccupazione sull'attuale situazione politica e, in sostanza, per chiedere per l'ennesima volta le elezioni, anche se, tutti gli esperti scientifici, lo sconsigliano vivamente. Ciò che mi ha particolarmente indignato è stato il Salvini che, da invocando le elezioni in nome della democrazia, ha portato ad esempio il Portogallo che andrà al voto proprio in questo fine settimana. Le persone di buon senso non possono certo plaudire alla decisioni del governo portoghese che, in una situazione sanitaria disastrosa, con 14600 contagiati in un solo giorno su una popolazione di dieci milioni di abitanti, porterà la popolazione alle urne. Salvini e Meloni sembrano vivere in un mondo parallelo in cui non esistono pandemia e difficoltà economiche.
Aldo Sisto
Mestre
La canzone
Bella ciao
strumentalizzata
In riferimento alla lettera del signor Franco Rigo pubblicata il giorno 13 gennaio nella quale considera la canzone Bella ciao patrimonio mondiale della libertà sarebbe interessante sapere se il riconoscimento deriva da un atto ufficiale o è semplicemente una valutazione personale.
La mia valutazione è completamente diversa e mi spiego. Rileggendo il testo dove recita ho trovato l'invasor non è specificata la provenienza o la nazionalità dello stesso e cerco di capire. Invasori erano gli Alleati dal 9 luglio all'8 settembre 1943, da questa ultima data erano invasori i nostri ex-alleati tedeschi, invasori dell'Istria/ Pisino erano gli slavi dal 20 settembre 1943 alla fine del mese successivo, ritornarono i tedeschi e i partigiani di Tito sparirono. Gli slavi occuparono infine una piccola parte del Friuli, una buona parte della Venezia Giulia, totalmente le Province di Fiume e Zara. Non erano certamente invasori gli italiani della Repubblica Sociale Italiana. L'occupazione slava è stata poi consolidata e resa definitiva con il Trattato di Pace del 10 febbraio 1947, con il Memorandum di Londra del 5 ottobre 1954, con il Trattato di Osimo del 10 novembre 1975 e l'Accordo di Roma del 1983 che definiva i ratei dei pagamenti che la Jugoslavia doveva versare a saldo dei territori italiani acquisiti, versate le prime due rate la Jugoslavia è sparita dal teatro internazionale e le subentranti Slovenia e Croazia, con l'assordante silenzio dei Governi italiani, non hanno versato nulla e gli aventi diritto ad oltre quarant'anni dalla firma dal Trattato di Osimo non hanno ricevuto alcun riconoscimento economico.
Invasori sono stati soprattutto gli italiani, ricordando il solo 1900: 1911 Tripolitania, Cirenaica e Fezzan poi nominata Libia, primi tentativi con l'Albania, aiuti economici del 1925/26, Etiopia, Eritrea, Somalia-Impero Italiano dell'Africa Orientale 1936, Spagna con i fascisti con il generale Franco e i comunisti, socialisti e altri con i repubblicani sempre nel 1936, Albania nel 1939 per preparare l'aggressione alla Grecia del 28 ottobre 1940, Francia 10 giugno 1940, Jugoslavia l'11 aprile 1941, l'Unione Sovietica con il Csir 10 luglio 1941 e l'Armir del 20 luglio 1942. E per finire l'Egitto con le battaglie di El Alamein a partire dal 10 luglio 1942.
Dove è finita la libertà? In compenso ci sono state molte vittime da ambo le parti e non solo in montagna. E in tanti, troppi, non hanno avuto una croce o degna sepoltura. Ricordare i danni che l'allora Regno d'Italia ha provocato e rendersi conto che l'invasione del nostro territorio da parte di altri Stati risiede semplicisticamente nel proverbio chi la fa l'aspetti al fine di ritrovare la pace, mentre è incomprensibile e inaccettabile l'occupazione come conseguenza dell'invasione.
Nell'agosto 1941 durante una delle prime conferenze degli Alleati tenuta a Vancouver, Canada, presenti Roosevelt e Churchill era stato deciso che nessuna acquisizione territoriale doveva avvenire per motivi bellici. La conferenza tenuta a Casablanca, gennaio 1943, e quelle di Teheran, novembre 1944, e Yalta, febbraio 1945, modificarono i contenuti della prima conferenza per la forte ingerenza sovietica. Quando riusciremo a purificarci, liberarsi, cioè riconoscere tutti i nostri errori, ci renderemo conto che la nostra libertà è dovuta alla volontà dei soli Alleati che hanno cacciato i tedeschi ma non gli slavi, concretizzata con il Trattato di Pace del 10 febbraio 1947. Trattato con il quale sono stati perduti l'80% del territorio della Venezia Giulia e le intere Province di Fiume e Zara. Quale libertà è cantata? Negli anni 1946, '47 e '48 sono vissuto nella frazione di Ponte di Monzone del comune di Fivizzano provincia di Massa e Carrara, cittadina conosciuta per il premio letterario Bancarella, nella Toscana ultra rossa dove durante le numerose manifestazioni organizzate dai cavatori e boscaioli locali non ho mai sentito cantare Bella ciao ma unicamente Bandiera rossa. Sarà stato un caso o solamente sfortuna? Pure nella lunga continua frequentazione della montagna durante le escursioni, nelle soste o nei rifugi alpini non ho mai sentito intonare Bella ciao, forse sono stato ancora una volta sfortunato. Bella ciao è stata fortemente politicizzata dai comunisti, aggiornando il testo al solo fine di evidenziare una libertà mai ottenuta e per imporre una storia diversa di quella che in realtà c'è stata.
Alfiero Bonaldi
Mira
L'anniversario
I milioni di morti
del comunismo
In questi giorni stiamo assistendo ai ricordi, ai festeggiamenti, con trasmissioni tv e pagine di giornali, per i cento anni del Partito Comunista in Italia, che non potrà mai essere scollegato ai regimi comunisti dell'Unione Sovietica, della Jugoslavia, della Cambogia. Il Partito Comunista in Italia sin dalle origini era in simbiosi con quello sovietico e i comunisti italiani si scandalizzano, giustamente, per le atrocità commesse dal nazionalsocialismo ma dimenticano i morti causati in Unione Sovietica da Stalin e Lenin. Ricordiamo il regime comunista in Cambogia con Pol Pot, altri 3/4 milioni di morti, ricordiamoci di Tito in Jugoslavia, mettiamoci pure le migliaia di morti infoibati in Italia, ecco che se mettiamo insieme tutti questi numeri arriviamo senza tanti errori a contare almeno 30/40 milioni di morti. In Italia si continua a ricordare e manifestare contro l'olocausto nazista - secondo fonti ormai attendibili 7/8 milioni di morti - ma perché non si è mai parlato e non si parla di un olocausto comunista? Ricordo che non sono stati i comunisti a liberare l'Italia dai tedeschi, bensì gli americani con le loro migliaia di morti.
Giuseppe Cagnin
Padova
Coronavirus
Dopo oltre 80 anni
rinata un'altra volta
Da ultraottantenne, sono nata a nuova vita. Ricoverata all'ospedale SS. Giovanni e Paolo di Venezia, reparto Covid, sono stata accolta con parole ferali («questo è un reparto dove si viene a morire»), alle quali ho potuto rispondere solo muovendo le dita della mano. Invece la caparbietà professionale della dottoressa Stefania Vo-Hong, che mi ha infuso speranza fin dal primo incontro («ci fermerà solo l'impossibile»), in sintonia con il dottor Cristiano Bortoluzzi e tutto il personale, mi ha permesso di uscire con le mie gambe, magari ancora tremanti, da quella che ho temuto essere l'ultima dimora al sole.
Scrivo queste righe per ringraziare il personale del reparto e, soprattutto, dare un raggio di speranza a chi si dovesse trovarsi assalito da un virus tanto micidiale quanto sconfiggibile.
Zelinda Furlan
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