Indennizzi Inail
Un coccolone
di notizia
Caro direttore,
leggo sul Gazzettino

Lunedì 19 Aprile 2021
Indennizzi Inail
Un coccolone
di notizia
Caro direttore,
leggo sul Gazzettino che una signora ha ricevuto un sostanzioso indennizzo dall'Inali per le conseguenze di una caduta dalle scale di casa mentre era al telefono con una collega di lavoro. Secondo Lei dovrei richiedere i danni al suo Giornale perché ha pubblicato la notizia che, leggendola, mi ha causato un immediato coccolone che mi ha fatto inciampare provocandomi una rovinosa caduta?
Gabriele De Matteis
Opere pubbliche
Quali investimenti
per le autostrade?
Leggo sui giornali che il Mit (Ministero delle Infrastrutture) ha appena varato un pacchetto di 83 miliardi di euro per interventi che riguardano la rete ferroviaria, alcune strade, opere idriche, portuali e persino una metropolitana. Peccato che tra le priorità non ci sia l'ammodernamento della rete autostradale italiana. Ho appena percorso il tratto autostradale Padova-Bologna e l'autostrada A-14 nel tratto marchigiano e abruzzese. Cantieri infiniti, limiti di velocità assurdi, restringimenti di carreggiata pericolosi, lavori inesistenti. Sembra passato un secolo da quando l'allora premier ( non ricordo chi ) aveva detto che tra le priorità c'era il raddoppio della ferrovia Roma- Pescara e il potenziamento di vari tratti autostradali. E mentre il governo sperpera i nostri soldi continuano gli incidenti sulla San Donà-Cessalto perché mancano i soldi per la terza corsia. Non ci sono parole.
Lino Renzetti
Venezia
Non conviene un porto
fuori dalla laguna
Non riesco a capire come Pd e ambientalisti possano pensare di risolvere il problema delle grandi navi da crociera a Venezia costruendo approdi fuori dalla laguna. Ciò vuol dire:
- costruire un porto davanti al litorale del Lido con enorme dispendio di risorse proprio ora che siamo gravati da immensi e crescenti debiti
- rendere archeologia industriale la stazione marittima del Tronchetto, con grande spreco di denaro e creare il problema della sua dismissione per evitarne il degrado
- abbandonare la soluzione Malamocco-Chioggia-Tronchetto caldeggiata da Comune e Comitatone, che mi sembrano gli enti più qualificati a valutare costi e benefici. Il problema dello scavo dei fanghi mi sembra assai meno complicato ed oneroso rispetto alla soluzione prospettata da Pd e ambientalisti.
Ma, dico io, gli ambientalisti che hanno voluto l'onerosissimo Mose per evitare l'impatto ambientale di strutture di superficie, accettano invece di buon grado la costruzione di un porto davanti alle spiagge del Lido?
Bruno Di Fabio
Venezia
Calcio
Venezia penalizzato
dagli arbitri
Il signor Fourneau arbitro di Salernitana - Venezia ha completato l'opera che aveva iniziato Ayroldi contro il Lecce. I due match che valevano un posto diretto per la promozione diretta in serie A. Un rigore inventato contro il Lecce (arbitro pugliese) e uno non dato a Salerno, oltre la clamorosa svista al 94 minuto, condanna il Venezia ai playoff. È una vergogna colossale. Il Gazzettino potrebbe fare un'inchiesta su questi due fenomeni del fischietto, tra l'altro questo Fourneau viene definito l'enfant prodige della classe arbitrale italiana.
Gianni Basso
Principe Filippo
Troppa enfasi
per beghe reali
Scrivo per biasimare la stampa e le tv italiane che incomprensibilmente continuano a dare risalto e spazi enormi alla morte e alle esequie del Principe inglese. Sono allibito da questa enfasi da parte di una paese come l'Italia che tra l'altro ha demonizzato la propria monarchia.
E mai possibile che interessi a tanti italiani chi va al funerale, le beghe reali, i protocolli di un mondo a se stante che solo agli Inglesi, e nemmeno a tutti, importa?
Perché mi chiedo questo bombardamento mediatico?
Personalmente non mi interessa nulla, né della famiglia reale né della morte del principe, con tutto il rispetto per lui, ma non sopporto i continui servizi sull' argomento perché li trovo frivoli e stupidì, in un momento poi in cui dovremmo dedicare il nostro tempo a ben altro.
Claudio Scandola
Riaperture
Era meglio aspettare
qualche settimana
Il 26 aprile si inizia a riaprire. Oggi abbiamo ancora oltre 15 mila tamponi positivi, oltre 300 decessi, oltre 3300 ricoveri in terapia intensiva, quasi 500 mila contagi attuali ufficiali. La Germania chiude tutto. La Gran Bretagna riapre ma ha fatto 61 dosi di vaccino ogni 100 abitanti, noi, come la Germania, circa 25. Il mio parere è che forse altre 3 o 4 settimane forse sarebbe stato meglio aspettarle per abbassare i numeri (che stanno diminuendo ma molto lentamente) e fare altri vaccini (si sta facendo quello che si può con quello che arriva). Ma prima o poi si deve riaprire ed è bene farlo con cautela, progressivamente, facendo sempre tanti tamponi (anzi, anche di più di quelli attuali), usare indicatori che siano subito il polso della situazione (si dice che l'Rt che usa l'Italia è ritardato di almeno 2 settimane, quello tedesco pare di qualche giorno: usiamo anche quello no?) in modo da intervenire appena ci dovessero essere segnali strani. E controlli capillari che le regole siano seguite. Personalmente ho un misto di preoccupazione e fiducia.
Francesco Marangoni
Venezia
Ambiente e aziende
I rischi
per l'Europa
Mi riferisco all'articolo del prof. Romano Prodi pubblicato sul Gazzettino di domenica 11 aprile sulla politica ambientale. Dovrebbe essere letto e discusso in una seduta comune del nostro Parlamento. L'Italia con l'Europa si è messa subito all'avanguardia delle innovazioni anche se l'inquinamento di tutta l'Europa è circa il 8% del totale mondiale. Se non coinvolgeremo gli Usa, la Cina e gli altri grandi Paesi negli stessi obiettivi e tempi, correremo il rischio di avere costi enormi con regole che danneggeranno le nostre aziende che dovranno cambiare il modo con cui si faranno le cose (o delocalizzare per essere ancora competitive) senza contribuire al miglioramento del pianeta. L'Italia deve decidere in quali settori concentrarsi, quali filiere salvare per non impegnare tante risorse e perdere quote di mercato pensando di rifarsi imponendo ai paesi in via di sviluppo, in cui si sposteranno le nostre imprese, i vincoli, i costi e le innovazioni da noi sostenute.
Gian Carlo Michelotto
Limena
Zona gialla
Attenti ai facili
entusiasmi
Non riesco a condividere la fiduciosa serenità con cui tanti, a cominciare dagli organi di informazione, hanno accolto la notizia del ritorno della zona gialla in tante regioni d'Italia a partire dal 26 aprile. Nel Veneto, ad esempio, rimasto in zona gialla sino al 20 dicembre, la pandemia a partire dallo scorso settembre si è portata via più di 9000 persone, quattro volte il numero di morti registrato nella primavera dello scorso anno: dei 40.000 e più morti della prima ondata , solo poco più di 2200 erano veneti, ben più elevato è il tributo dato in termini di percentuale di decessi sul totale nazionale in questa seconda fase della pandemia. Questo dato, unito ai ritardi della campagna vaccinale, accolta con freddezza in tante parti di Italia, e ai tanti contrordine compagni degli ultimi mesi, aumenta le perplessità: e i dati che provengono dagli ospedali sono tutt'altro che tranquillizzanti, non solo per la rilevazione di degenze e decessi di malati covid, ma anche più in generale per le restrizioni al diritto alla salute per tutti coloro che non posso fare a meno di accedere agli ospedali indotte dalla situazione di emergenza del sistema sanitario. Non vorrei che fra due settimane cominciasse ad aumentare l'indice Rt e poi come al solito troppo tardi si riprendesse, come sta accadendo anche all'estero, a richiudere tutto.
Giuseppe Barbanti
Mestre
Ristoranti
No alle prenotazioni
obbligatorie
Questo governo fa gli stessi errori del precedente, insiste con le prenotazioni obbligatorie al ristorante, ma non è così facile: può capitare che chi ha pochi tavoli si trovi con tutti i posti prenotati ma poi con i clienti che non si presentano; molti infatti prenotano in 3/4 posti diversi e poi scelgono. Quando il governo deve prendere decisioni su questa materia chieda a un cameriere, spiegherà come funziona un ristorante...
Domenico Rossi
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