Egregio direttore,
un nuovo Medio Evo si prepara per gli italiani. Chi non si

Sabato 18 Maggio 2019
Egregio direttore,
un nuovo Medio Evo si prepara per gli italiani. Chi non si adeguerà al pensiero unico del M5S in materia di famiglia ed aborto verrà timbrato a fuoco e considerato degno di epurazione ed oscurantista. Ne sa qualcosa il candidato sindaco di Cagliari Alessandro Murenu che con parole Medievali ha osato manifestare la sua contrarietà ad aborto ed equiparazione delle unioni civili al matrimonio. Qualcuno abbia il coraggio di far presente al cittadino Luigi Di Mio che, per fortuna, qualche miliardo di persone, in Italia e nel Mondo, la pensa esattamente come il dottor Murenu. Naturalmente nessuno intende negare o togliere diritti al prossimo ma chiede solo il rispetto delle proprie opinioni e di poterle manifestare liberamente piacciano o non piacciano ai nuovi duri e puri pentastellati.
Vittorio De Marchi
Albignasego(Pd)

Caro lettore,
una persona è libera di esprimere le proprie opinioni e di rivendicare la sua visione della vita e del matrimonio. E non merita di essere spregiativamente etichettato come medievale solo perchè si è permesso di dire che non «ritiene giusto chiamare l'aborto un diritto della donna» e non considera corretto omogeneizzare «le unioni civili al matrimonio». Opinioni che naturalmente possono essere o meno condivise, ma che dovrebbero essere rispettate esattamente come quelle di senso opposto. Detto ciò, è altrettanto evidente che un movimento politico è libero di non riconoscersi in un candidato sindaco che professa su temi eticamente rilevanti idee del tutto diverse dalle sue. È esattamente per questo che il M5s ha cancellato la candidatura di Alessandro Merenu a primo cittadino di Cagliari. «Le idee di Murenu non fanno parte del Dna del Movimento», ha spiegato con chiarezza Di Maio. Legittima posizione, ma che probabilmente si inserisce nel clima infuocato dei rapporti tra M5s-Lega. Di Maio, scaricando immediatamente Merenu, ha voluto marcare ancora una volta la differenze con il suo alleato di governo, la Lega di Salvini, che aveva invece simpatizzato per le tesi emerse al recente congresso della famiglia aVerona. Certo la vicenda Murenu fa sorgere anche qualche dubbio sulle modalità con cui alcuni partiti selezionano la propria classe dirigente. Peccherò di ingenuità, ma mi chiedo come sia possibile che il Movimento 5 stelle abbia scoperto solo in piena campagna elettorale, a due settimane dal voto, quali fossero le idee e le inclinazioni etico-culturali del proprio candidato-sindaco alla guida non di un minuscolo paesello, ma di un capoluogo di regione? Misteri della (nuova) politica.
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