Giustizia
Servono serietà
e onestà
Lo spettacolo di domenica

Giovedì 13 Maggio 2021
Giustizia
Servono serietà
e onestà
Lo spettacolo di domenica sera su non è l'arena sulla nostra giustizia è stato assai deprimente per no dire altro. (mettiamoci nei panni di chi il suo rappresentante gli dice di avere tutte le ragioni e poi...) nel prosieguo del tempo si scopre che la Calabria è un buco senza fondo per l'economia di tutta la nazione e i commissari e altri nulla fanno se non prendere il loro stipendio (alto in quanto commissario straordinario designato). La decisione del nuovo presidente del consiglio di affidare il controllo a un militare dove l'ordine di obbedire è prioritario è lo stimolo a chi di dovere di cacciare tutti quei parassiti che infestano i vari ministeri (ad esempio Sileri desidera cacciare un direttore generale ma non può: eppure è il vice ministro del suo dipendente). Io non ho la competenza per fare ciò ma se ci possiamo unire per esprimere una volontà Lei pensa che si possa ora fare? Ho memore il referendum sulla responsabilità dei giudici che fine ha fatto. Presa per il...
Alcide Tonetto
Permessi
Il pass vaccinale
è illiberale
Parto dal fatto che è evidente che i sostenitori più intransigenti del pass vaccinale sono sostanzialmente gli illiberali di sinistra, in Europa e soprattutto in Italia. Sono coloro che vogliono governare con obblighi e divieti, mortificando libertà personali e Costituzione. Secondo costoro potranno viaggiare o partecipare a certi eventi e manifestazioni o avere accesso a determinati locali, solo coloro che: o sono vaccinati, o hanno l'esito negativo di un tampone nelle ultime 48 ore, o hanno gli anticorpi naturali per aver contratto il virus. Ebbene oramai sappiamo che circa il 20/25% della popolazione rifiuta il vaccino, chi per paura, chi per ideologia o chi perché non può vaccinarsi per questioni di salute. A questa fetta importante di cittadini vogliono tagliare i diritti democratici garantiti costituzionalmente: è legittimo? Tra l'altro questi campioni di liberismo non hanno calcolato un'altra opzione: Se uno non vuole vaccinarsi per i suoi motivi, sapendo che il tampone negativo è una foto che vale pochi giorni (uno non può farsi sempre ravanare il naso e spendere soldi ogni due per quattro...) e non avendo l'immunità naturale per non aver contratto il virus precedentemente, potrebbe decidere di contagiarsi volontariamente per poi ottenere il pass. In fin dei conti il 97/98 % di coloro che hanno contratto il virus ne sono usciti senza problemi e adesso hanno il loro pass. Supponiamo che io volessi contagiarmi per ottenere il pass in modo naturale, ebbene non mi è possibile per legge, perché devo indossare mascherine e usare protezioni, evitare i contagiati e vengo messo in quarantena se contiguo ad un positivo. È discriminante o no? Per le persone che non vogliono il vaccino dovrebbe essere possibile contrarre il virus ed essere ben seguiti da medici durante il decorso, ma con cure adeguate, non con Tachipirina e vigile attesa...
Claudio Scandola
Venezia
Vaccinazioni scomode
per il centro storico
Sono assolutamente indignata di fronte alla noncuranza totale nei confronti dei cittadini che risiedono nel centro storico di Venezia e che devono vaccinarsi al PalaExpo di Marghera. Ecco i motivi: 1- per andare a vaccinarmi devo prendere il tram a Piazzale Roma, scendere a Viale S. Marco-Forte Marghera e lì prendere la navetta, che passa ogni 15 m., che porta al PalaExpo. 2- le persone che vanno a vaccinarsi da Mestre sono quasi tutte auto munite, le persone che vivono in centro storico quasi tutte non lo sono inoltre anche gli ultrasessantenni possono avere disagi tali da non permettere l'alternanza di mezzi. 3- le cose sono due: o tutte le persone residenti in Venezia-centro storico vengono servite da una navetta che partendo da Piazzale Roma a orari prestabiliti porta direttamente al PalaExpo e viceversa; oppure tutte le persone residenti in Venezia centro storico devono essere vaccinate in Venezia centro storico. Non vedo i motivi per cui la navetta che dovrebbe trasportare le persone fino al PalaExpo, non possa partire da Piazzale Roma, inoltre l'ulteriore disagio sta nel fatto che la vaccinazioni si prolungano fino a sera inoltrata creando non pochi problemi al rientro (per esempio nelle isole).
Nazzarena Brugnera
Giustizia / 1
Lentezza
dei processi civili
La mia esperienza sulla Giustizia Civile. Una impresa artigiana, mio tramite, ha ottenuto un finanziamento per l'acquisto di un capannone. Tale ditta non mi ha riconosciuto quanto pattuito nel mandato e mi ha costretto a rivolgermi al Tribunale. Alla prima udienza, presenti i due coniugi titolari ed il sottoscritto, il Sig. Giudice, visto la documentazione, ha dichiarato: signori, non ci sono giustificazioni, il Michelotto ha svolto il compito assegnatoli, ha ottenuto il finanziamento e quindi gli aspetta quanto pattuito, è una provvigione. Immaginate una causa terminata alla prima udienza? E gli avvocati possono essere soddisfatti? Bisogna riservare loro fair play. Così dopo cinque anni e non so quanti rinvii, gli avvocati hanno avvertito il Giudice di trarre le conclusioni. Ma ahimè il Sig. Giudice si era dimenticato quale fosse il motivo del contendere e così ha chiesto un anno per dare il giudizio. Tutto finito? E no, il Giudice dopo più di un anno ha affermato la sua incompetenza. Il mio avvocato, un caro amico, mi ha detto di aspettare le motivazioni ed eventualmente di fare ricorso, ma io decisi di lasciar perdere e lo invitai a bere un'ombretta di bianco. Altra osservazione: alle udienze i Giudici perdono più tempo a controllare che siano state rispettate le procedure, quali inviti alle parti o altro, che non al motivo del contendere. Queste operazioni per me dovrebbero essere demandate alla Cancelleria o ad altra amministrazione preposta.
Gian Carlo Michelotto
Giustizia / 2
Perché il ministro
non ascolta Nordio?
Il dott. Nordio critica - per usare un eufemismo, sarebbe più corretto stronca - la riforma della giustizia presentata dal ministro competente. Non ho le conoscenze giuridiche per dibattere con lui sul tema e perciò credo a quello che scrive. Mi sorge però una domanda spontanea: mi sembra che il ministro Cartabia per il suo curriculum operativo conosca molto bene il problema, avrà vicino qualificati esperti della materia: come è possibile che non proponga, nella sua proposta, le terapie tese a superare le lacune elencate dal dott. Nordio?
Sergio Bianchi
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