La magistratura italiana in bilico tra potere eccessivo e credibilità sempre più bassa

Mercoledì 5 Maggio 2021

Egregio Direttore
quasi giornalmente veniamo informati di episodi fortemente criticabili sul mondo della giustizia e dei suoi attori principali. Non c'è nessun organo Costituzionale che possa intervenire e a questo punto, mettere un po' di ordine, imporre non suggerire, una maggior affidabilità a coloro che sono chiamati a sorvegliare ed eventualmente punire quei cittadini che in vari modi delinquono? Quale fiducia si può avere nei loro confronti e sopratutto nel loro operato?

Sergio Bianchi
Venezia

Caro lettore,
la domanda chiave, quella molti cittadini oggi si pongono, è proprio quella con cui lei conclude la sua riflessione: ci si può fidare di questa magistratura? Si può avere fiducia di una categoria così importante che vede però troppo spesso tanti suoi esponenti al centro di manovre oscure, inchieste e intrighi di ogni genere? Dopo il caso Palamara che ha scoperchiato e reso chiaro a tutti il perverso e scandaloso meccanismo delle nomine lottizzate tra le correnti e l'intreccio inestricabile tra toghe e politica, ecco apparire la misteriosa ma influente loggia segreta Ungheria di cui farebbero parte anche molti magistrati importanti e cui, aspetto altrettanto inquietante, si ha notizia non perchè viene aperta un'inchiesta, ma perchè un'alta funzionaria del Csm, l'organo di autogoverno della magistratura, la invia in forma anonima ad alcuni giornali.

Scoppia il caso e si viene a sapere che in realtà il fascicolo su questo presunto sodalizio segreto era passato già nelle mani di alcuni magistrati ed era in possesso anche di alcuni noti membri dello stesso Csm. Insomma il solito gioco di ombre, misteri, interessi occulti e trame che sembrano essere ormai la principale occupazioni di un nutrito numero di toghe. E su cui nessuno sembra in grado di mettere la parola fine. Come mai? Si chiede lei e non solo lei. Avanzo un'ipotesi: alla magistratura in questi ultimi decenni è stato delegato un potere enorme. Interi settori della politica italiana hanno assegnato alle toghe un ruolo salvifico. Le hanno investite del ruolo di salvatrici della patria e dei suoi valori fondanti. In larga misura hanno cioè delegato alla magistratura funzioni che sarebbero proprie della politica stessa. Un errore clamoroso e devastante che ha spezzato l'equilibrio di poteri su cui si deve reggere una democrazia e che ha trasformato la magistratura in qualcosa di diverso da ciò che il nostro assetto costituzionale prevedeva. La conseguenza è che nei fatti, oggi, la magistratura non è solo un potere separato. E' un potere diverso, altro e quindi, in larga parte, ingovernabile e intoccabile. Le derive e gli intrighi sono anch'esse la conseguenza di questa realtà.

Ultimo aggiornamento: 11:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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