Egregio Direttore
leggo ancora una volta articoli sulla querelle infinita e polemiche

Domenica 14 Ottobre 2018
Egregio Direttore
leggo ancora una volta articoli sulla querelle infinita e polemiche varie riguardante la superstrada Pedemontana Veneta. È chiaro che per alcuni partiti politici è diventata una battaglia di principio a questo punto, ma le sottolineo che per noi cittadini e pendolari dell'entroterra veneto è addirittura un insulto sentire ancora discussioni sull'urgenza o meno di una tale infrastruttura. È chiaro a tutti che quest'opera è attesa come la manna da decenni ormai da tutti, la situazione di mobilità nel quadrilatero Bassano-Cittadella-Castelfranco-Montebelluna è al collasso totale (per favore, venite a provare di persona uno spostamento all'interno di tale zona in un giorno qualsiasi...) e ancora c'è gente (politici) che totalmente avulsa dalla realtà dei fatti continua la propria battaglia personale (a nome di chi? di comitati del No nettamente minoritari rispetto alla maggioranza silenziosa? di comitati che spesso rappresentano solamente interessi personali, vedi espropriati, a danno dell'interesse comune e della conclamata pubblica utilità?). Provate a fare un sondaggio tra quanti sono i contrari e quanti i favorevoli a questa benedetta arteria, che andrà finalmente a mettere in ordine i flussi di traffico e sgravare arterie cittadine inadatte a tali carichi di traffico e paesi interi attraversati ogni giorno da migliaia di camion e Tir... Capisco le discussioni sulle modalità di realizzazione, sull'iter seguito, sui flussi previsti etc... ma ora basta, lasciamo lavorare chi sta lavorando e lasciamoli concludere nel più breve tempo possibile questo progetto vitale per tutto il Veneto centrale.
Paolo
Castelfranco Veneto (Treviso)
Caro lettore,
non deve convincere me o questo giornale sull'utilità e la necessità della Pedemontana veneta. L'ostacolo vero è un altro e non riguarda solo questa superstrada ma anche altri importanti interventi infrastrutturali. Qualcuno ha sapientemente costruito le proprie fortune, piccole o grandi che siano, sulla politica del No e del Non fare. Che è una formidabile scorciatoia per raggranellare consensi senza assumersi nessuna responsabilità. Salvo poi lamentarsi per i ritardi del Paese e per la perdita di competitività nei confronti delle altre nazioni europee.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci