Covid e aerei
Il volo
verso il nulla
Per rilanciare il settore aereo in

Martedì 22 Settembre 2020
Covid e aerei
Il volo
verso il nulla
Per rilanciare il settore aereo in profonda sofferenza a causa del coronavirus, ora si sono inventati il volo verso il nulla. In pratica si viaggia senza una meta per il solo gusto di godersi il panorama. Si decolla e si atterra dallo stesso scalo. Nonostante il rischio di contagio le prenotazioni per il primo volo sono andate a ruba. Ma é davvero questo il modo migliore per affrontare l'emergenza?
Gabriele Salini
Distinzione di ruoli
Maschile
e femminile
Ho letto la sua risposta alla signora Loredana Bergo e se mi permette esco dalle righe delle tragedie mondiali per scherzare un po'. Sono sempre stato un fautore dell'uso maschile e femminile dei termini e del valore della distinzione dei ruoli e mi aveva colpito la signora Pivetti quando eletta giovanissima a capo del parlamento si definiva presidente e non presidentessa. Nella mia vita di insegnante mi divertivo a puntualizzare ciò correggendo chi chiamava prof ogni insegnante indifferentemente ed io suggerivo prof e profe come usavo ai miei tempi e a quel punto invitavo i miei allievi a chiamarmi insegnanto o professoro perché la e finale non era precisa. Tra risate varie il dialogo era immediatamente apprezzato, capito e usato. Ovviamente e assolutamente senza riferimenti omofobi si scherzava sul fatto che Michele, Alice, Ezechiele, Adele, Raffaele, Irene e simili non erano precisi riguardo al sesso, terminando con la e. Sembra eccessivo questo appunto ma la realtà è sempre dietro l'angolo: un mio amico che all'anagrafe ha registrato col nome di Mattia suo figlio, si è sentito chiedere dall'impiegato: ma è femmina? Comunque per chiudere questa pazza divagazione avevo alunne che si chiamavano Elia, Enea ed Andrea (la terribile terminazione in a) ed un alunno col nome Consuelo (finalmente una o maschile). Da lettoro seguacio, caro direttoro la saluto cordialmente.
A. Seguso
Venezia
Lo sviluppo
Privacy
e digitale
Tra le priorità che si è data l'Europa vi è anche lo sviluppo del digitale. Ma, in tale ambito, una riflessione è doverosa: e la sicurezza? Andare in internet e consegnare i propri dati sensibili a uffici, aziende, social ecc. li mette fortemente a rischio perché senza la necessaria e veramente efficace sicurezza tali dati possono essere conosciuti e sottratti dai pirati informatici per scopi niente affatto benefici. Il telefono del governatore Zaia l'altro giorno è stato bloccato, il sito del Ministero dell'Istruzione e il sito del relativo ministro, Azzolina, pure hackerati. E ogni giorno avvengono tali incursioni, con relativa sottrazione di dati, in molti altri e importanti siti che posseggono i nostri dati. Sarebbe assolutamente il caso che lo sviluppo del digitale andasse di pari passo con lo sviluppo della relativa sicurezza e protezione dei dati. Lavoro, quest'ultimo molto più faticoso e poco remunerativo ma essenziale e basilare per la tutela dei cittadini. La tutela dei dati è un diritto. Spesso viene detto che i dati sono al sicuro mentre in realtà tale sicurezza è insufficiente o non aggiornata. Pertanto, chiedere a gran voce lo sviluppo della vera è totale sicurezza in ambito digitale è odierna necessità ed emergenza. E questa dovrebbe essere sempre comunicata. ai cittadini nel suo relativo sviluppo, perché non è cosa di cui tacete. Anzi. Nessuno metterebbe i propri dati personali sulla strada, eppure è proprio ciò che succede quando li diamo in termini digitali e in internet. Ma pochissimi ne sono consapevoli! Purtroppo.
A.V.
Editoriale
Bravo Prodi
ma dov'era?
Poche volte mi sono trovato d'accordo con il prof Romano Prodi (ovviamente non è un problema per lui). Condivido invece il suo articolo di domenica 20, sul Gazzettino. Mi chiedo: ma fino ad ora dov'era Prodi?!
Guglielmo Bedeschi
Aforismi
Ricordando
Gervaso
Vorrei ricordare un amico, Roberto Gervaso, amico di tutti, di cui apprezzavo l'arguzia e la capacità di smontare castelli di carta. Dai tempi in cui collaborava con Indro Montanelli per la sua monumentale Storia d'Italia. Mi piace citare un suo aforisma in questo momento di scelta per quanto riguarda la politica: Chi non è padrone di se stesso, finisce servo degli altri. C'è n'è qualcuno in giro?
Enzo Fuso
Lendinara (Ro)
La giustizia
Inquilini
e sfratti
Scrivo questa lettera nel pieno e più assoluto sconforto, come italiano e come cittadino che lavora, paga fior di tasse e si vede messo all'angolo da una giustizia che ignora le esigenze primarie di una società civile. Dopo anni di sacrifici ho comprato un appartamento, che ho affittato per avere una integrazione al reddito della mia famiglia. Da ormai un anno l'inquilino non mi paga più l'affitto: sono andato dall'avvocato, abbiamo fatto lo sfratto ed ottenuto il titolo esecutivo ma l'esecuzione non si può fare perché gli sfratti sono bloccati fino a settembre. Poi, mi dice l'avvocato, ci sarà una sorta di imbuto perché le centinaia di procedure che sono state sospese verranno richieste tutte assieme ed i tempi si allungheranno ancora. L'inquilino lavora, gira con un auto molto più costosa della mia, mi deride e continuerà ad occupare la mia casa ancora per mesi: non paga volontariamente le bollette da Maggio 2019 ha diversi fermi amministrativi, il suo è un modo reiterato di evadere non rispettando le regole consapevole di essere un nullatenente e quindi in uno stato delle banane come è Italia, questi individui sono garantiti! Non è possibile che debba io sostituirmi allo stato e garantire una casa a chi fa il furbo e non vuole pagare l'affitto. Ho pagato l'avvocato, il tribunale, le imposte, le spese di procedura: cos'altro devo fare ora per avere un po' di giustizia? Stiamo utilizzando tutti gli strumenti leciti per smascherare questo modo di fare, entrano in possesso dell'appartamento e poi non pagano più, tanto la giustizia li tutela a volte concedendo la grazia!
Andrea Bonato
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