Coronavirus/1
Più controllori
che controllati
Altri sessantamila controllori.

Venerdì 29 Maggio 2020
Coronavirus/1
Più controllori
che controllati
Altri sessantamila controllori. Tra poco ci saranno più controllori che controllati. Grazie al coronavirus si avvera così il sogno dei 5 Stelle: uno Stato basato sulla delazione e il sospetto. Il sogno di ogni italiano non sarà più un lavoro, rispettato e ben retribuito, ma un posto nella immensa nomenclatura burocratica dell'apparato amministrativo.
Enzo Fuso
Coronavirus/2
Fare tredici
al lunedì
A mio avviso ciò che stiamo vedendo in questi giorni riguardo l'epidemia da corona virus è veramente strano. Quando a febbraio-marzo il governo avrebbe dovuto lanciare chiari segnali che spingessero la popolazione a mettere in atto il distacco sociale e tutta una serie di misure di sicurezza, molti rappresentanti del nostro governo lanciavano segnali di senso opposto: si facevano fotografare in gruppo assieme a dei cinesi, si facevano riprendere in gruppo nei locali e nei bar mentre consumavano allegramente. Nessuno portava guanti e mascherine anche se i numeri che ci arrivavano dalla Cina non erano rassicuranti. In quei giorni mio figlio ha contratto il corona virus ed è stato in punto di morte. 1) Il virus era forte 2) i medici non sapevano cosa fare, andavano per tentativi, non avevano nessun protocollo efficace per fronteggiarlo 3) Non c'era sicurezza di trovare un posto in terapia intensiva. Ora che invece 1) I medici sanno come intervenire 2) C'è posto per tutti in ospedale 3) Il virus, come dicono i numeri sembra essersi indebolito, assistiamo a questa commedia che se non fosse tragica (scusate l'ossimoro) farebbe ridere. È vero che il virus continua a circolare ma è un virus che non produce più una malattia importante e anche se una persona si infettasse probabilmente rimarrebbe asintomatico o svilupperebbe dei sintomi blandi. Il fatto poi che potrebbe subire una mutazione che lo potrebbe rendere nuovamente pericoloso riguarda tutti i virus, anche il virus dell'influenza potrebbe avere una mutazione e potrebbe divenire pericoloso. Cosa dovremmo fare nel frattempo rimanere sempre con la mascherina e con l'economia bloccata? Usiamo altrettanta attenzione per il virus dell'influenza? I nostri governanti sono come quelli sportivi che fanno tredici al totocalcio il lunedì, invece i risultati bisogna indovinarli il sabato prima che si giochino le partite.
Annibale Bertollo
Coronavirus/3
Ricordo delle vittime
e poi votare
Questa tragedia si sarebbe potuta evitare. Da quando la Cina aveva finalmente ammesso l'epidemia di Covid19, le notizie che arrivavano erano inquietanti ed avrebbero dovuto allarmare il governo. Invece che sottovalutarlo, il virus avrebbe dovuto essere aggredito subito, fornendo ai cittadini le informazioni adeguate. Soprattutto allertando gli ospedali e imponendo a livello nazionale delle semplici regole di contenimento del contagio, non escluse le mascherine, la chiusura di tutte le vie d'accesso al paese. Invece con il comportamento inadeguato di quasi negazione del pericolo sulle prime, continuando col dire che la cosa non era poi cosi grave e poi, sotto dettatura del panico provocato dalla strage che si andava compiendo, emanare Dpcm a raffica confusi e contraddittori ed al limite della sottrazione delle libertà fondamentali dell'individuo. La popolazione ha subito uno choc dal quale non sarà facile riprendersi. Per tutto questo, con profonda tristezza, chiedo che si istituisca una giornata in memoria delle vittime del Covid19 e chiedo che Sergio Mattarella sciolga al più presto le camere per inadempienza del governo ai propri doveri di tutelare e preservare la salute ed il benessere psicofisico dei cittadini e che si ritorni al più presto al voto.
Mariagrazia Gazzato
Coronavirus/4
La creatività
eccessiva
Dopo i tutor per il reddito di cittadinanza, le task forces per coronavirus di quasi cinquecento persone ci mancavano solo i sessantamila controllori dello spritz e del metro di cinquanta centimetri. Di tutta questa gente quali sono i compiti e i risultati se non le risate in Patria ma specie all'estero? D'altro canto il Bel Paese ha dato i natali ai maggiori genii in tutte le arti, invenzioni e scoperte. L'inventiva e creatività non mancano e l'ultima scoperta o invenzione di questo periodo è l'assunzione di un esercito senza arte ne parte ben definiti. Quanti nostri illustri predecessori si staranno rigirando nelle tombe?
Celeste Balcon
Rimedi
Prima di eliminare
l'evasione fiscale
Ho letto l'articolo pubblicato sul Gazzettino del 24 maggio a firma Romano Prodi dove il Professore afferma che tutti i mali dell'Italia devono essere risolti con una risposta forte: eliminare l'evasione fiscale. Non che questo non sia un argomento importante, e sarei anche curioso di sapere come fanno a quantificare certi importi senza spiegarne mai l'origine, ma penso che in un momento di crisi economica così forte per tutti gli italiani l'uscita del Professore sia sicuramente fuori luogo. È tipico poi di una certa parte della politica in momenti in cui il governo naviga in difficoltà parlare sempre di evasione fiscale. Forse il Professore dimentica che chi governa ed ha governato questo meraviglioso Paese ha portato il debito pubblico agli impossibili miliardi di euro a cui siamo arrivati, o forse dimentica che la burocrazia generata dai nostri governanti blocca e limita l'Italia e gli investimenti dall'estero, oppure dimentica che il prelievo fiscale compreso l'indegno anticipo di imposte per l'anno a seguire del 99% sono insostenibili per qualsiasi piccola e media azienda che si deve augurare, oltretutto, di non fatturare di più dell'anno precedente perché altrimenti vede sfumato tutto lo sforzo fatto, o forse dimentica della continua corruzione, dello spreco di denaro negli appalti pubblici dell'inefficienza della macchina dello Stato e chi più ne ha più ne metta. Quindi cari politici imparate a governare prima di puntare il dito contro chi tiene vivo questo Paese e sopratutto pensare che l'imposizione fiscale deve essere ridotta drasticamente per far ripartire l'Italia.
Sandro Trevisan
Assuefazioni
La pandemia
e i numeri
Conte: il momento è eccezionale, lo dicono i numeri; In Veneto persi 60 mila lavori a termine; Cassa integrazione, 7 milioni in fila; Regolarizzati 300 mila invisibili; Inps: i morti sono 20 mila più di quelli ufficiali; Veneto: zero contagi e zero morti. Sto leggendo tanti numeri, ma la matematica - che è lo strumento di lettura-scrittura dei numeri - non è il mio forte. A parte un po' di aritmetica (soprattutto con la calcolatrice) non so usare l'algebra, i logaritmi, l'inferenza, e questo mi fa dubitare di come io possa leggere i numeri senza averne una percezione fuorviante, sapendo a malapena la differenza tra media, mediana e meridiana. Apparentemente, i numeri offrono una sintesi semplice e intuitiva, ma in realtà bisogna saperli leggere e sono facilmente manipolabili. Apposta o per sbaglio, si fa presto ad aggiungere-togliere uno zero, come una virgola in una frase, basta un refuso e il senso espresso dal numero è stravolto. I numeri vanno usati con parsimonia, senza prenderli troppo sul serio. Sono un grande aiuto ma ragionare basandosi sui numeri può depistare gravemente. Ecco perché penso che per il Covid-19 finirà come per i morti di Aids e per incidente stradale, un numero a cui presto ci assueferemo e non faremo più caso, un numero che come tanti altri verrà dato una volta l'anno.
Fabio Morandin
Pagamenti
L'Ulss non conosce
l'home banking
Ricevo un avviso di pagamento da parte dell'ULSS che mi indica come pagare l'importo di un servizio. Posso utilizzare a piacere: bollettino postale, contanti, Pos presso i punti di riscossione ULSS. È un vero peccato che la Direzione Amministrativa dell'Ospedale non sappia che siamo in emergenza Covid e quindi invita i cittadini a pagare con modalità che li obbligano a spostarsi, incontrare persone, usare mezzi pubblici, andare in ospedale, contravvenendo a tutte le buone regole suggerite sino ad ora dall'emergenza. L'Ospedale evita accuratamente che si possa fare un bonifico, magari da casa, magari a costi zero, magari senza fare file, sulla propria home banking.
Luciano Dal Molin
Venezia
Aznavour
aiutaci tu
Venezia forse la più bella città del mondo in questo periodo sembra una città fantasma. Silenzi e rumori si alternano al grido di qualche gabbiano, addirittura i piccioni muovono i loro occhietti a cercare andirivièni che non c'è. Le persone sembrano assenti e si muovono ad un ritmo lento, non c'è vita, è tutto un susseguirsi di sguardi increduli tra i turisti veneti che arrivano per sostenere e dare un segnale di ottimismo a chi giorno dopo giorno vede anni di lavoro che van in mona. Non ci sono parole. Migliaia di negozietti, osterie, cicchetterie, con le serrande chiuse. In piazza San Marco non c'è la musica dell'orchestra a farci compagnia, le gondole ferme cullate dall'acqua hanno un movimento impercettibile e silenzioso da far venire i brividi, anche i rii, le calle, le chiese, sembrano cercare le voci e gli schiamazzi che assenti sembrano dire que c'est triste Venise, monsieur Aznavour da lassù aiutala anche tu.
D.P.
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