Coronavirus /1
Mezzi di trasporto
da sanificare
Rivolgo l'attenzione al

Domenica 23 Febbraio 2020
Coronavirus /1
Mezzi di trasporto
da sanificare
Rivolgo l'attenzione al problema coronavirus con i primi casi qui nel Veneto. Faccio una riflessione banale ma molto importante, visto che le modalità di contagio sono direttamente proporzionali alla vicinanza tra le persone, come per qualsiasi virus influenzale: non sarebbe opportuno ordinare la disinfezione dei mezzi di trasporto pubblico, bus, natanti, tram e treni? Soprattutto per aree di forte assembramento come Venezia ed altre città turistiche. Interventi da fare con prodotti a base di cloro e quotidiani. Mi auguro che si prenda seriamente in considerazione questa operazione. Sarebbe da valutare inoltre di sospendere le imminenti festività del carnevale, senza perdere tempo! Saranno decisioni impopolari e economicamente svantaggiose, ma fondamentali per la salute! Spero non si preferisca invece far finta di niente e temporeggiare, tipico dei nostri sindaci (vedasi inquinamento atmosferico e falò dell'Epifania).
Dario Gallotti
Coronavirus / 2
Quali interventi
per la sicurezza
Sintomi influenzali: stati febbrili, colpetti di tosse, mal di testa. Chi non li ha durante la stagione invernale! Purtroppo i microbi nell'aria esistono e spesso sono sottovalutati, come è sottovaluto il fatto di evitare i luoghi chiusi e super affollati, come fast food, cinema, centri commerciali. Poi perchè non lavarsi bene le mani e perchè non usare prodotti disinfettanti? Pigrizia.
Il ministro della salute Speranza e il primo ministro Conte sono stati in Tv a vantarsi di aver mandato un aereo a prelevare il ragazzo italiano rimasto in Cina. Ma cosa hanno fatto per il resto del popolo italiano? I barconi arrivano e la Toscana ad alta densità residenziale cinese non fa niente. Complimenti Italia!
Emma Dal Negro
Treviso
Coronavirus / 3
Prevenzione
ignorata
Le reticenze del Governo, della Sanità, della Oms volevano convincere che in Italia non ci sarebbero stati rischi di contagio autoctoni del virus orientale. Anzi brutti razzisti a chi si allarmava per alcune pratiche igieniche di origine orientale. Il castello di favole sta cadendo, miserevole. Ci si deve rifare al tanto vituperato web per essere in qualche misura informati e farsi prevenzione. Primo: igiene della persona e delle vesti e dei luoghi. Secondo: esistono portatori sani sconosciuti ovvero che non dichiarano ove essi fossero almeno sessanta giorni orsono, oppure se venuti in contatto con altri residenti che abbiano soggiornato in regioni orientali a rischio in tali periodi. Terzo: non viene detto come sopravvive il virus mutante. Quarto: munirsi dei piccoli contenitori tascabili di apposito gel disinfettante per le mani, ormai comune nei negozi, farmacie e ferramenta. Quinto: le famose mascherine inadeguate se non inutili? Non sono a tenuta se non stringono il viso e non hanno il nasello regolabile per chi porta occhiali, non hanno elementi interni filtranti a carboni attivi o con disinfettanti che non vengano rilasciati per evaporazione, quindi inalati. Non si dice che vanno cambiate spesso perchè l'umidità residuale del proprio respiro che si deposita al suo interno è essa stessa favorevole alla coltura batterica. Quelle più consistenti potrebbero essere lavate col sapone, ma ne servirebbero diverse - usa, lava, asciuga - e quelle usate non dovrebbero essere allegramente gettate perchè possibili veicoli passivi di germi, e quindi lavate prima di gettarle. A mio parere, per usi prettamente elettorali e politici, anche di alcuni della stessa classe medica, vi può essere stata superficialità nel dare indicazioni di prevenzione ai cittadini.
Alberto Stevanin
Coronavirus / 4
Poca chiarezza
dalle autorità
La mancanza di chiarezza e la superficialità da parte del ministro della salute Speranza e del Primo ministro Conte ha reso tutto più complicato, più precario.
Davanti ad un virus nuovo dove non esiste un antidoto certo, le persone coinvolte e non si sentono in balia del destino. La preoccupazione aumenta giorno dopo giorno, ma i media ci confortano dicendo che la borsa sale, e il governo cinese inietta denaro per sostenere l'economia. Le attività turistiche in Italia saranno ricompensate per i danni subiti. In fondo è caccia a quale società farmaceutica scoprirà la pillola magica ed il vaccino contro ogni virus, coraggio la caccia è aperta. La Borsa sale.
Rimo Dal Toso
Padova
Coronavirus / 5
Il contagio
della paura
Impressionante il contagio della paura suscitato dal propagarsi della coronavirus. Fenomeno comprensibile soprattutto per le precauzioni che si devono prendere di fronte ad un'epidemia misteriosa. Tuttavia non si può fare a meno di pensare che alcuni contagiati e qualche morto, all'interno della comunità mondiale e di quella italiana, possono determinare la paralisi della vita collettiva e degli stessi rapporti tra le persone. Che cosa succederà nei prossimi giorni alle varie attività e manifestazioni? Saremo in grado di dominare la situazione in cui la paura dell'ignoto prevale su qualsiasi altra considerazione? Sarà possibile mettere in quarantena l'intera società? Oppure è preferibile trovare un modus operandi, quello dei forti, supportato dalla scienza e dalla medicina, come non è accaduto tante volte nel passato? Rileggere la storia in questi momenti diventa quasi un obbligo. E non solo per una questione di memoria, ma anche per cogliere degli aspetti apparentemente contrastanti. Dalle epidemie e dalle catastrofi sono nate delle fortissime riflessioni che hanno portato a vincere degli irresistibili pregiudizi sull'origine del male. Sono stati creati, inoltre, dei memorabili prodotti letterari quali le descrizioni delle ricorrenti epidemie della peste e lo stesso capolavoro del Decameron. Solo illusioni? Senza dimenticare che innumerevoli pagine della Bibbia sono state costruite sulle prescrizioni sanitarie e che, di fronte al pericolo della morte, è nato il sacrificio di tanti santi taumaturghi, e non, adoperatisi a curare le ferite, testimoni di una speranza destinata a non morire. Come avviene per gli eroici medici del giorno d'oggi. È stupefacente quanto i sentimenti, non solo quello della paura, possano condizionare il nostro vivere, pur nella fase attuale dell'onnipotenza della tecnica.
Luigi Floriani
Conegliano
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