Coronavirus/1
Grazie a chi lavora
nei supermercati
Lavoro per una azienda

Martedì 31 Marzo 2020
Coronavirus/1
Grazie a chi lavora
nei supermercati
Lavoro per una azienda della Grande Distribuzione e, premesso che il pensiero vale per tutte le categorie di lavoratori in prima linea in questa emergenza delicatissima, per un momento vorrei soffermarmi sullo straordinario sforzo che stanno facendo i miei colleghi che lavorano nei punti di vendita. Le scrivo per dire loro ancora un grazie ma che sia pubblico, un grazie a lettere cubitali e, mi lasci dire, non solo ai miei colleghi ma a chi lavora nei negozi di generi alimentari di qualsiasi insegna si tratti! Nonostante l'impegno delle singole imprese per mettere chi lavora in condizione di lavorare in sicurezza, è evidente lo spazio di preoccupazione personale più che legittimo in questo contesto. E, mi lasci dire, ci vuole non solo capacità di organizzazione da parte delle Imprese ma anche responsabilità individuale da parte di ciascuno perché le cose funzionino. Eppure ogni mattina queste persone sono presenti sul posto di lavoro, impegnate a dare un servizio alla comunità che per mille motivi rischia di risultare particolarmente impegnativo.
Gianpietro Cecchetti
Coronavirus/2
Venezia ripartirà
senza far nulla
Desidero rispondere al Presidente dell'Accademia di Venezia Fabio Moretti che desidera una Venezia reinventata da grandi idealisti (Il Gazzettino, domenica 29marzo 2020): invito tutti i lettori a ritagliare l' articolo e unirlo a questa mia risposta, conservare il tutto per rileggerlo fra un anno. Previsione: Venezia ritornerà tale e quale a prima perché siamo pieni di idee, più o meno belle e teoricamente valide, ma realizzarle vuol dire impegno, fatica, lotte e manca la forza per fare questo, vivono solo i bei pensieri; Venezia sarà com'era l'altro giorno per il semplice motivo che è pappa pronta, non serve inventare niente, non serve pensare, non serve combattere. E non serve illudersi: aspettiamo le flotte dei turisti, i venditori di ricordini e i colombi in piazza S.Marco.
Claudio Comuzzi
Conegliano (Tv)
Coronavirus/3
Preoccupato per
i miei dipendenti
Volevo semplicemente esternare la mia grande preoccupazione perchè la nostra piccola attività è chiusa dal 12/3: avevamo capito che non ci sarebbero state le condizioni idonee per salvaguardare le nostre 4 dipendenti che assieme a noi socie operano nel settore dei servizi aperti al pubblico. La prossima preoccupazione sono le prossime buste paga che al momento non è chiaro come dovranno essere gestite, se dovremo anticipare tutto noi o quale possibilità ci sarà. È noto che ogni Comune, Provincia, Regione o funzionario dell'ufficio pubblico dà sempre un'interpretazione propria e spesso diversa alle varie leggi, DPCM, circolari ecc.; spesso una virgola può dare un senso diverso al testo e può capitare che, anche volendo, non essendo mai dettagliati e semplici a volte ai nostri funzionari possa sfuggire l'esatto significato. Stiamo pensando, se riusciremo dopo aver pagato gli stipendi e le altre scadenz, se il nostro piccolo fido che abbiamo sarà sufficiente e a quali costi. In questo caso chiederei alla Banca Intesa San Paolo (ho visto la loro pubblicità e pare disponibilità sul Vs/ giornale) ed ad altre banche che interessi ci applicherà se chiederemo un prestito in quanto tempo ci sarà concesso, e a che condizioni.
L.D.
Venezia
Coronavirus/4
L'umanità non sarà
più la stessa
Umanità vitale, umanità frenetica, umanità tecnologica... Un giorno, all'improvviso, un fulmine saetta dal cielo e l'uomo... non si sente più onnipotente. Tutto si ferma. Stop a tutto. Strade svuotate, piazze sgombre, chiese vuote, serrande abbassate di negozi, aziende silenti. Tutto tace, il mondo tace, la Terra tace. L'umanità è forzatamente convogliata entro quattro mura domestiche, per salvarsi... per salvare l'altro. Una nuova dimensione di vita, una nuova esistenza... mai conosciuta... mai provata prima. L'umanità si rigenera per sopravvivere: nuove abitudini, nuovi gesti, nuove parole. Riscopre il suo prossimo più vicino, riscopre il valore della vita sulla Terra. Reclusa in casa si affaccia alla primavera che esplode in tutta la sua bellezza lì fuori, al di là del vetro della finestra, dove la natura, quella stessa natura che l'uomo ha vissuto, sfruttato e maltrattato, ora risplende trionfante più che mai, mentre il virus serpeggia invisibile ed insidioso, pronto a colpire ed uccidere ancora. Non sarà più come prima, non sarà più la stessa umanità!
Fiorenza Coletti
Coronavirus/5
Smetteremo di vivere
usa e getta
Questo virus ci sta insegnando molte cose. La prima: l'essere umano non è l'unico abitante di questo pianeta, però pensa ed agisce come se lo fosse. La seconda: la storia ci insegna che a parte il progresso tecnologico poco o niente è cambiato in termini di comprensione e di approccio ai vari problemi, i quali si continuano ad affrontare in modo estemporaneo e istintivo. La terza: l'uomo ha dei limiti ma anche grandi capacità, il problema è che i primi spesso superano i secondi. La quarta: chi ha dei limiti non sa di averli, e spesso si esprime con arroganza e aggressività. La quinta: forse adesso smetteremo di vivere usa e getta, di dipendere da tutto, di passare la vita in automobile e riacquisteremo una dimensione più terrena. Forse.
Lino Renzetti
Coronavirus/6
La riconoscenza
tedesca e olandese
Mi auguro che l'appello del presidente Mattarella all'Europa e la determinazione con la quale il presidente del consiglio Conte mi pare stia chiedendo l'emissione degli eurobond siano sufficienti per convincere i cosiddetti falchi del nord Europa che non ci sono alternative ai titoli di debito europei per salvare le economie dei Paesi, come Italia e Spagna, che più di altri stanno combattendo contro il micidiale coronavirus e, con esse, salvare la moneta comune. Se così non fosse, allora, forse, bisognerebbe ricordare ai due Stati più rigidi nel pretendere il rispetto delle anacronistiche regole di bilancio nonostante questa guerra infettiva che miete migliaia di vittime, fatti che rendono il loro comportamento ignobile: Germania e Olanda. La Germania sembra aver fatto propria la vecchia canzonetta napoletana che recita chi ha avuto ha avuto chi ha dato ha dato. L'Olanda, invece, è un paradiso fiscale per le grosse aziende poiché sfrutta le lacune normative nazionali per attrarre le sedi fiscali di multinazionali da tutto il mondo tramite il sistema di tassazione delle royalties, i pagamenti che le società ricevono per l'utilizzo dei loro brevetti: in Olanda non sono tassate come altri diritti di imprese straniere attive nel suo territorio e questo a danno fiscale dei Paesi di origine. Riconoscenza tedesca e onestà olandese, non c'è che dire.
Mauro Cicero
Mogliano Veneto (Tv)
Coronavirus/7
Aiutiamo quei
poveri cani
Rubo poco tempo e soprattutto poco spazio solo per girare due brevissime ed opposte mie considerazioni:
1) mi rivolgo a chi può aiutare quei poveri cani che sono portati quotidianamente a spasso a tutte le ore del giorno dai loro padroni. Guardando questi piccoli animali negli occhi sembrano volerti dire aiutami voglio andare a casa non ne posso più di star fuori.
2) sembra vi sia un aumento della delinquenza legata ai furti su negozi e ristoranti chiusi della città. In tempo di guerra questi reati di sciacallaggio venivano risolti se non vado errato con la fucilazione ebbene no dico di arrivare a tanto ma un piccolo inasprimento delle pene che possa servire da deterrente? Tipo i furti in appartamenti e attività commerciali avranno pene detentive di minimo 20 anni con processi per direttissima.
Riccardo
Coronavirus/8
Andiamo via
da questa Europa
Questa sera ho guardato trasmissione sulla 4 Stasera Italia, ho assistito allibito al vergognoso Intervento di Gianni Cuperlo, il quale nei confronti della unione Europea, si è espresso da buon pacere, un vorrei ma non posso. Stile di ex comunisti filo democristiani scrivo e penso, da italiano che la vera faccia dei nostri partner Europei si è dimostrata adesso. Ma mi chiedo, siamo un popolo di deficienti, anche se la parola in sé non viene considerata offesa in quanto proviene dal latino deficire, cioè mancanza di intelletto, Vogliamo continuare a stare ancora membri Europei, o facciamo come l'Inghilterra? Riprendiamoci i soldi indietro dalla Unione Europea, e con un gesto da cavalleria ti saluto e vado via, vedrete come trema la Germania, poi adesso per finire si è messa anche l'Olanda.
Andrea Romor
Coronavirus/9
Posso andare
da mia figlia?
Sono una persona anziana, in ottima salute e pienamente autosufficiente. Vivo da solo da molti anni. A lavarmi e a stirarmi la biancheria di casa ha sempre provveduto, sia per incompetenza mia sia per risparmiare entrambi sui consumi, mia figlia, che vive ad Abano. Ma è più di un mese che non posso portargliela, per cui comincio a scarseggiare. Mentre però per la biancheria piccola riesco a provvedere alla meno peggio da solo a mano, per lenzuola federe asciugamani e altro dipendo completamente da lei. Le lavanderie sono chiuse, i negozi di articoli per la casa, per eventuali sostituzioni e ricambi, anche. Crede che potrò ottenere un permesso apposito, ovviamente con mia autocertificazione e tutte le garanzie necessarie di massimo rispetto di tutti i disposti di legge, per portarle e ritirare l'indispensabile biancheria?
Gaetano Forno
Padova
Coronavirus/10
Aspettando
i soldi
Intervenendo come ospite alla trasmissione di Barbara Palombelli Stasera Italia a poche ore dal messaggio del Capo dello Stato, la componente del Governo, la grillina Barbara Lezzi, ha dovuto rispondere ad una domanda tanto importante, quanto per lei molto imbarazzante. L'esimia Intervistata, dopo essere stata invitata a lasciar perdere con la frasetta magica del ci stiamo lavorando, a fronte della non più procrastinabile ineludibilità di far giungere, ma subito, i primi aiuti agli italiani, dinanzi al quando sarebbe stata effettuata la chiesta erogazione dei pur vergognosi 600 euro ai lavoratori autonomi, ai commercianti, agli artigiani e alle partite IVA, e a tutti coloro, insomma, che non hanno stipendio e attualmente non possono lavorare, ha dovuto rispondere, messa nelle inevitabili condizioni di indicare una data precisa, che al massimo i pagamenti sarebbero stati concretamente disposti entro e non oltre una settimana. Ci diamo dunque appuntamento, senza se e senza ma, a venerdì prossimo.
Giuseppe Sarti
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