Coronavirus /1
Gli aumenti
spropositati
In questi giorni caratterizzati

Venerdì 28 Febbraio 2020
Coronavirus /1
Gli aumenti
spropositati
In questi giorni caratterizzati da comportamenti schizofrenici da parte di tutti, assistiamo passivamente all'aumento spropositato e ingiustificato dei prezzi delle confezioni di liquidi e gel disinfettanti per mani e le ormai introvabili quanto inutili mascherine; aumenti che toccano addirittura il 700% rispetto a qualche giorno fa. Mi chiedo: che differenza c'è fra chi presta i soldi a tassi usurari e i commercianti che praticano questi prezzi? D'accordo, la politica dei prezzi è regolata dalla domanda e l'offerta di un bene. È la regola base dell'economia; ma non sarebbe il caso che lo Stato intervenisse in maniera anche dura e decisa nei confronti di negozianti, supermercati, farmacisti, veri e propri sciacalli per non dire strozzini? Mi auguro solo che i consumatori, una volta superato questo periodo critico, si ricordino di chi ne ha approfittato.
Paolo Pasello
Rovigo
Coronavirus /2
Chi è realista
e chi non lo è
L'Italia è divisa tra due estremismi contrapposti che in questi giorni hanno diffuso un mare di sciocchezze. Se siete convinti che stia arrivando con estrema certezza l'apocalisse e fate incetta di carrelli di roba e amuchine a 200 euro, non siete realisti, siete catastrofisti. Smettetela di venire a casa di altri a cercare nuovi supermercati (e magari a diffondere il virus) statevene a casa vostra che il turismo da panico mi ha stufato. Ma se siete della opposta parrocchia aspettate un attimo a convenire, perchè se siete indispettiti per misure che ritenete esagerate, per quella che ritenete una banale influenza (e la spagnola con 50 milioni di vittime secondo voi cosa era?) che uccide solo gli anziani già moribondi e meno gente di un orzaiolo, e tante altre infantili sciocchezze spesso fuori contesto che ho avuto la disgrazia di leggere anche tra le lettere dei lettori... ebbene neppure voi siete realisti e nemmeno informati. Siete uguali identici agli altri che prendete in giro, siete fondamentalisti ottusi pure voi, ma con una differenza: siete più pericolosi. Le persone realiste invece sono quelle che nella consapevolezza di non avere la palla di cristallo quindi privi di pericolose certezze, e nella consapevolezza che se diverse nazioni hanno messo in essere pesantissime misure di prevenzione come la quarantena o la chiusura delle frontiere, nella consapevolezza che si infettano e poi muoiono persino molti medici giovani dotati di misure di valide procedure di profilassi e in piena salute significa che la faccenda non è da sottovalutare. Decidono di comportarsi seguendo il primo comandamento delle procedure di sicurezza che io insegno ai corsi di salvamento: quando sussiste un dubbio, si prende sempre in considerazione l'ipotesi peggiore e a scanso di equivoci si mettono in essere tutte le precauzioni e le azioni del caso, e si spera che alla fine non succeda niente. Questo è il realismo. Sperare nel meglio e basta, rifiutando di adeguarsi alla situazione come fanno quelli che si autoconvincono perchè gli scoccia modificare le abitudini di vita, non serve a niente: anzi è pericoloso.
Stefano Tiozzi
Cencenighe (Bl)
Coronavirus /3
Serve una politica
unita e responsabile
E così, ancora una volta, stiamo assistendo come le Regioni, in ordine sparso, senza unità d'indenti e in assenza di un potere governativo centrale, hanno affrontato con assoluto disordine gli effetti nocivi di un'epidemia grave e attuale. Per esattezza dobbiamo dire che ignoriamo la durata. Se con serenità valutiamo i fatti, le cause e gli eventi, ancora una volta, la dimostrazione è la solita Italia frantumata in 20 regioni con una burocrazia frenante, costosa e che adotta decisioni improvvisate di sbaraglio e spesso di smarrimento per i cittadini. L'apparente intesa, tra la maggioranza e la minoranza, nel caso di specie che si sta affrontando, trova terreno fertile d'intesa soltanto nei Palazzi del potere con promesse e tanta ipocrisia. Una volta fuori dai Palazzi, con il concorso dei media, riemergono i contrasti e l'interesse della nazione vilipeso con la solita litigiosità, irresponsabilità non curante della gravità del momento. È ora che chi di dovere si faccia un esame di coscienza e le forze politiche affrontino con consapevolezza la grave situazione perché il coronavirus, famelico, oltre gli esseri viventi, per esempio gli uomini, è avido di borse e risparmi. Pertanto le Istituzioni, centrali e periferiche, dello Stato devono riconquistare la fiducia della gente e soprattutto delle nazioni, rilanciare il turismo con il valorizzare l'arte, per noi fonte inesauribile di profitto. In un momento così critico la Nazione chiede ai politici responsabilità di funzione e non avidità. Consapevoli del bisogno che noi tutti abbiamo dei governanti, diciamo loro di essere, uniti, affidabili, onesti e responsabili.
Michele D'Adderio
Scorzé (Ve)
Coronavirus /4
Controlli subito
nelle stazioni
Si sta facendo tanto allarmismo inutilmente e confusione, ma bisogna controllare aeroporti, stazioni ferroviarie, stazioni metro e i relativi passeggeri cosa che finora nessuno delle autorità italiane (neppure Lazio, Lombardia e Veneto) ha fatto. Con tutte le persone pendolari che quotidianamente prendono metro, tram, treni, bus, aerei, io lo ritengo modestamente una procedura da attivare da subito in tutte le regioni a rischio.
E.Cm.
Coronavirus /5
Disposizioni non
attive in Vaticano
Ho visto che, nell'udienza del mercoledì del Santo Padre, c'era un grande assembramento di persone; le disposizioni per noi famiglie e aziende italiane relative al coronavirus non sono evidentemente attive in Vaticano. Inoltre, chi delibera non si sta rendendo conto di quanto disagio pratico ed economico ha causato questo allarmismo eccessivo.
Vilma Michelon
Coronavirus /6
Rassicurati davanti
alla mascherina
Il professor Giorgio Palù, esperto virologo, sostiene che l'untore può non sapere di essere malato e che il virus ormai è tra noi. L'ordinanza contingibile ed urgente N. 1 del 23 febbraio 2020, firmata congiuntamente dal Ministro della Salute e dal Presidente Zaia, va benissimo, ma la frase indicata nella Ordinanza ossia usare la mascherina solo si sospetta di essere malato o si assiste persona malata appare in palese contrasto con quanto sostiene l'illustre prof. Giorgio Palù. Come fa un normale cittadino a sapere che si trova davanti ad una persona malata, nella fattispecie, che ha contratto il Coronavirus? Restando in tema di evitare la diffusione dell'epidemia, perché negli uffici amministrativi aperti al pubblico delle Ulss del Veneto il personale non dipendente delle Ulss non viene dotato di mascherine e di guanti come per tutto il resto del personale dipendente che lavora presso i reparti ospedalieri, anche in quelli nei quali non sono ricoverati soggetti che hanno contratto il coronavirus? Si sa che gli ospedali sono il maggior veicoli dei virus e in questo caso ancora peggio e allora perché non assicurare al personale di cui si tratta di tutelare se stesso e il pubblico che accede a detti servizi amministrativi, allo scopo primario di evitare il possibile propagarsi della malattia? Penso che la popolazione si senta più rassicurata di trovarsi difronte al personale dotato di mascherina che senza mascherina. È sempre valido il detto Prevenire è meglio che curare?
Aldo Baffa
Venezia
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