Coronavirus / 1
Cosa non ha funzionato
nelle prime direttive
Dopo quello

Mercoledì 26 Febbraio 2020
Coronavirus / 1
Cosa non ha funzionato
nelle prime direttive
Dopo quello che sta accadendo nel Nord Italia, con il diffondersi del coronavirus, sarebbe bene chiedersi cosa non abbia funzionato nelle direttive emanate dal Ministero della Sanità, atte ad evitare il propagarsi dell'infezione. Questa domanda è doveroso farsi, dopo che il nostro Paese si è posizionato, come primato in negativo, al primo posto in Europa, e terzo nel Mondo, come infettati. Altra susseguente domanda: come cordone sanitario siamo a livello del Terzo Mondo, oppure ancora inclusi tra i Paesi più avanzati? Direi, che dopo questa figuraccia, è da supporre che l'untore numero zero, causante l'epidemia, non sia un uomo invisibile, bensì coloro conducono, con approssimazione e incopetenza, il Paese. Se si aggiunge poi, come buon finale, che come Pil siamo ultimi in Europa, il conto è fatto. E non è di colore questa insipienza, ma per meglio dirla: un arcobaleno; una serie di colori che più generazioni hanno, ahimè, dovuto vedere appollaiati sulla poltrona.
Giuseppe Paccagnella
Abano
Coronavirus / 2
Qualcuno faccia
un esame di coscienza
E così, ancora una volta, stiamo assistendo come le Regioni, in ordine sparso, senza unità d'indenti e in assenza di un potere governativo centrale, hanno affrontato con assoluto disordine gli effetti nocivi di un'epidemia grave e attuale. Per esattezza dobbiamo dire che ignoriamo la durata. Se con serenità valutiamo i fatti, le cause e gli eventi, ancora una volta, la dimostrazione è la solita Italia frantumata in 20 regioni con una burocrazia frenante, costosa e che adotta decisioni improvvisate di sbaraglio e spesso di smarrimento per i cittadini. L'apparente intesa, tra la maggioranza e la minoranza, nel caso di specie che si sta affrontando, trova terreno fertile d'intesa soltanto nei Palazzi del potere con promesse e tanta ipocrisia. Una volta fuori dai Palazzi, con il concorso dei media, riemergono i contrasti e l'interesse della nazione vilipeso con la solita litigiosità, irresponsabilità non curante della gravità del momento. E' ora che chi di dovere si faccia un esame di coscienza e le forze politiche affrontino con consapevolezza la grave situazione perché il coronavirus, famelico, oltre gli esseri viventi, per esempio gli uomini, è avido di borse e risparmi.Pertanto le Istituzioni, centrali e periferiche, dello Stato devono riconquistare la fiducia della gente e soprattutto delle nazioni, rilanciare il turismo con il valorizzare l'arte, per noi fonte inesauribile di profitto. In un momento così critico la Nazione chiede ai politici responsabilità di funzione e non avidità. Consapevoli del bisogno che noi tutti abbiamo dei governanti, diciamo loro di essere, uniti, affidabili, onesti e responsabili.
Michele d'Adderio
Venezia
Coronavirus / 3
Se il pericolo
viene dall'Africa
Si sta parlando solo di cinesi. Da lì è partita l'infezione. Ma ora il coronavirus è arrivato in Africa dove ci sono difese quasi nulle. Come si comporta il nostro governo verso coloro che arrivano coi barconi? Li controllano? Li isolano? Li mandano indietro?
Arturo Seguso
Venezia
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