Caro Direttore,
ieri sera, girando per i canali, mi imbatto in Porta a porta:

Sabato 12 Giugno 2021
Caro Direttore,
ieri sera, girando per i canali, mi imbatto in Porta a porta: uno dei temi della puntata è, naturalmente, la vaccinazione Covid. Tra gli ospiti c'è l'infettivologo Matteo Bassetti, visto e rivisto in decine di trasmissioni RAI nelle quali, con tutta sincerità, l'ho sempre ascoltato in quanto persona pacata e mai sopra le righe. Ieri sera, al lancio delle statistiche sulle vaccinazioni, si lascia andare ad una affermazione poco gradita. Constatando che una consistente percentuale di persone compresi nella fascia di età 60/69 non si è ancora vaccinata, dice: «Si sentono tutti Superman». Io ho 63 anni e non mi sono ancora vaccinato e non mi sento Superman (forse lui si sente un opinionista) anzi mi sento una persona normalissima, impaurita dalla pandemia la quale mi ha tolto un paio di anni che avrei potuto vivere più liberamente. Voglio precisare che non sono neanche un negazionista, il virus c'è ed è estremamente pericoloso. Motivo della mancata mia vaccinazione? Voglio scegliere quale vaccino farmi inoculare, non voglio essere sottoposto alla volontà altrui, sono disposto anche a comprarlo, ma voglio avere libero arbitrio sulla mia salute. Caro Dottor Bassetti, si faccia delle domande serie sul perché un buon 30% dei 60enni non si è ancora vaccinato e non si lasci andare a delle sparate degne a tutt'altre categorie di persone.
Giovanni Fregnan

Caro lettore,
i sessantenni non sono nè si sentono superman più di altri cittadini di età diversa. Quella affermazione è una battuta un po' infelice o va archiviata come una delle tante sciocchezze che abbiamo ascoltato in questi mesi sul tema del virus. Tuttavia mi permetta di farle una domanda. Comprendo i suoi dubbi e rispetto comunque la sua scelta, ma le chiedo: se ciascuno degli oltre 40 milioni di italiani da vaccinare oltre i 12 anni di età avesse preteso di poter scegliere quale siero assumere, oggi l'Italia sarebbe in zona bianca e lei, come tutti, potrebbe vivere un po' più liberamente di quello che è stato possibile fare nell'ultimo anno e mezzo? Credo proprio di no. Perchè inevitabilmente il numero di cittadini vaccinati sarebbe di gran lunga inferiore a quello attuale. Perchè, lasciando a ciascuno la libera scelta di come e quando vaccinarsi, non sarebbe stato possibile organizzare una profilassi di massa come quella che è stata realizzata negli ultimi due mesi in Italia, riducendo drasticamente contagi e ricoveri. Se lo immagina un Paese di decine di milioni di abitanti in cui ciascuno, in base alle sue personali convinzioni, dovesse poter decidere quale vaccino fare e magari anche la tempistica di quando effettuarlo? La libera scelta è un principio giusto e condivisibile. Ma ci sono momenti in cui il noi deve prevalere sull'io. In cui le esigenze e le scelte collettive devono avere la meglio sulle pur legittime convinzioni individuali. Non la voglio convincere di nulla. Le chiedo solo di riflettere su questo.
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