Caro direttore,
è davvero inverosimile, per non dire fantasiosa, l'accusa

Martedì 18 Febbraio 2020
Caro direttore,
è davvero inverosimile, per non dire fantasiosa, l'accusa di un professore universitario di Treviso contro la Diocesi di Treviso, per aver subito presunti abusi sessuali all'epoca della sua permanenza all'età di diciotto anni, in uno dei suoi seminari vescovili. Il professore si accorge di aver subito presunte violenze sessuali, dopo oltre trenta anni, e sporge denuncia contro la diocesi solo adesso? Mi rendo conto che in questi ultimi mesi si vuol buttare fango a tutti i costi contro la Chiesa cattolica e i suoi ministri, a quale scopo? Per screditare la credibilità e generosità della Chiesa che per secoli ha retto ad attacchi e persecuzioni sempre violente e senza esclusioni di colpi! Leggo l'ultimo attacco contro la Chiesa di Treviso da parte di un professore universitario che ha abiurato la religione cattolica e si appresta a sposare un suo collega, con l'intenzione di adottare due bambini! Purtuttavia, ed è fatto positivo, la Chiesa di Cristo non si difende nelle aule dei Tribunali ma dimostra che, quantunque le fantasiose accuse per fatti ipotetici ed accaduti trenta anni fa, è semper Mater Misericordiae.
Michele Russi
Padova

Caro lettore,
saranno gli organi preposti a dirci se le denunce del professore trevigiano sono frutto della fantasia o, invece, di un'esperienza così devastante e traumatica da aver avuto bisogno di trent'anni per essere prima metabolizzata e poi rivelata e denunciata. Credo che proprio perché la Chiesa è semper Mater Misericordiae l'atteggiamento più corretto da mantenere di fronte a queste come ad altre accuse sia quello dell'ascolto, della comprensione e della consapevolezza. Per molto tempo di fronte a vicende simili, nel mondo ecclesiale, ad ogni livello, è prevalsa invece una scelta del tutto diversa: quella di rimuovere, di sminuire e anche di negare. Atteggiamento per certi aspetti comprensibile, ma profondamente sbagliato e contrario agli insegnamenti del messaggio cristiano. La Chiesa è di questo mondo e di questo mondo sono anche i suoi pastori. Umanamente e inevitabilmente esposti alle tentazioni e al peccato. È bene prenderne atto. Coniugando, come ha recentemente suggerito un vescovo, ricerca della verità, giustizia e misericordia. E soprattutto senza dimenticare le vittime che sono coloro che pagano sempre il prezzo più alto.
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