Ecco il teatro romano riportato alla luce a Terracina. «Trovate le iscrizioni dei nipoti dell'imperatore»

Domenica 14 Febbraio 2021 di Rita Recchia
Ecco il teatro romano riportato alla luce a Terracina. «Trovate le iscrizioni dei nipoti dell'imperatore»

Sistemare ogni reperto riemerso nel punto esatto dell'area del teatro dove si trovava: si lavora anche a questo durante i lavori di restauro del teatro romano di Terracina iniziati subito dopo che è finita la prima fase degli scavi. Era esattamente questo il cronoprogramma nell'agenda di Francesco Di Mario, funzionario di zona della Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per le province di Latina, Frosinone e Rieti, e lo ha rispettato in pieno.

Anzi, entro quest'anno dovrebbero terminare tutti i cantieri aperti nel centro storico, dopo che nemmeno in piena pandemia si sono fermati.


«L'obiettivo era continuare a lavorare nonostante il Covid19, e così è stato» spiega l'archeologo. E già adesso lo spettacolo è di indicibile bellezza. «E' terminata la prima parte dello scavo archeologico che ha permesso di asportare quasi tutto, a parte lo strato inferiore».

I lavori hanno portato alla luce gran parte della cavea e adesso si è alla ricerca di nuovi fondi per avviare la seconda parte di scavi, anche grazie al grande interesse mostrato dalla Soprintendenza diretta dalla dottoressa Paola Refice. Intanto sono iniziati i lavori di restauro e di messa in sicurezza della recinzione che avrà una funzione soprattutto statica, specie nella parte dove ci sono le case. «Verrà realizzata una recinzione in pietrame e sopra una ringhiera metallica per mettere in sicurezza la parte più alta- spiega Di Mario- A tale scopo è al lavoro una gru». E' arrivata totalmente smontata ed è stata successivamente rimontata: era impensabile che una gru di quelle dimensioni arrivasse già pronta all'uso con il rischio di provocare un qualsiasi tipo di stress al Foro Emiliano.


«C'è un grande rispetto del luogo in cui stiamo lavorando come è giusto che sia». La gru servirà anche a tirare su una piccola porzione di cavea, circa una ventina di metri, che è scivolata su se stessa avendo evidentemente una base meno solida rispetto al resto che poggia sulla roccia naturale. Inoltre c'è anche il lavoro di spostamento degli elementi architettonici che stanno riemergendo. Sono nell'ordine di un centinaio e sono protagonisti di un ricollocamento virtuale attraverso uno studio che intende capire da dove sono arrivati e riposizionarli dov'erano nell'area del teatro.


Al momento i reperti più significativi sono sicuramente quelli rinvenuti le scorse settimane, basi onorarie di marmo «che attestano la presenza e l'interesse della famiglia dell'imperatore Augusto per il sud pontino e la Terracina antica». Si tratta delle iscrizioni dei posti che nel teatro erano riservati ai figli di Giulia, Gaio e Lucio, nipoti di Augusto che lui stesso aveva adottato. «Stiamo trovando la certezza dell'importanza della città antica». All'appello manca lo scavo della parte inferiore che riserverà sorprese, Di Mario ne è certo. «La prossima estate chi verrà a Terracina troverà un teatro molto diverso da come lo aveva lasciato l'anno scorso». I terracinesi hanno il privilegio di saperlo già. Rita Recchia
Rita Recchia
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Ultimo aggiornamento: 14:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA