La provincia di Latina fa i conti con un nuovo boom di contagi probabilmente inaspettato ma in realtà risultato di una crescita che ha cominciato a registrato negli ultimi giorni. E' lo specchio del resto di quanto accade anche in tutto il Lazio, passato da 5-6mila casi giornalieri a oltre 10mila.
Dall'inizio di marzo si arriva dunque a quota 8.750 positivi. Il sospetto è che ad incidere sull'aumento sia anche la variante Omicron 2, dall'elevata diffusività. «La stiamo cercando - spiega Antonio Sabatucci, responsabile del dipartimento di prevenzione della Asl - Abbiamo già inviato in questi giorni una decina di campioni all'istituto Spallanzani di Roma per i sequenziamenti del virus. Appena ci saranno le prime risposte avremo un quadro più chiaro. Intanto possiamo dire che i sintomi sono spesso lievi e le dosi di vaccino sono efficaci contro le forme gravi. La pressione ospedaliera infatti si è ridotta e l'aumento dei casi non si sta traducendo per ora in una crescita del numero dei pazienti ricoverati. La situazione è però quella che potevamo prevedere: l'elevato rapporto tra positivi e tamponi è dovuto al fatto che sono soprattutto le persone sintomatiche a sottoporsi a test per la ricerca del Covid».
Intanto però non si sono registrati nuovi decessi nelle scorse 24 ore rispetto ai 18 già contati dall'inizio di marzo e agli 825 dall'inizio della pandemia e il bollettino ha riportato un solo paziente ricoverato al Goretti. Le notifiche di guarigione invece sono state 202 mentre le vaccinazioni 491, tutte alla popolazione over 12, di cui 33 prime dosi, 133 seconde, 311 terze e 14 quarte dosi a persone fragili. Come accennato, nell'intera regione i positivi sono stati 10.562, quasi 7mila in più rispetto alla giornata di lunedì, accertati però su 68.300 tamponi. L'accelerazione dei casi ha commentato l'assessore alla Sanità Alessio D'Amato è dovuta alla prevalenza di positivi asintomatici e a reinfezioni.
Laura Pesino
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