La madre dei Travali da Giletti: «Dicono che so' mafiosi? E allora so' contenta»

Martedì 13 Aprile 2021 di Elena Ganelli
La madre dei Travali da Giletti: «Dicono che so' mafiosi? E allora so' contenta»

IL CASO
«I miei figli i reati li hanno fatti ma non come dicono loro che li hanno fatti diventare mafiosi». Maria Grazia Di Silvio, madre di Angelo, Salvatore e Valentina Travali non si tira indietro di fronte alle provocazioni e ancora una volta i riflettori delle tv nazionali vengono accesi sul mondo dei clan rom di Latina. E' accaduto domenica sera a Non è l'Arena', il programma in onda su La7 e condotto da Massimo Giletti che ha dedicato un ampio servizio dal titolo Le mani su Latina' al capoluogo pontino. Passando per le vicende del Latina Calcio e raccontando le inchieste degli ultimi anni le telecamere si sono mosse per la città con riprese filmate nei quartieri dove lo spaccio è appannaggio del clan, dal Nicolosi ai palazzoni del Q4 passando per il Villaggio Trieste per arrivare alla fine a casa di Maria Grazia Di Silvio che, incalzata dall'inviato Carlo Marsili, prima dice di spegnere la telecamera poi tira fuori le unghie e diventa un fiume in piena. Parla del clan, dei figli e delle loro attività portate alla luce dalle inchieste di Procura e Dda. E alza la voce per respingere l'immagine di clan mafioso che è stata prima contestata e poi anche riconosciuta al gruppo da una serie di sentenze.
«Li hanno fatti diventare loro mafiosi ma non è come dite voi abbiamo sempre fatto le estorsioni, anzi prima era anche peggio e come mai soltanto ora siamo diventati mafiosi?» chiede al giornalista la donna raccontando di essere stata lei stessa in carcere per estorsione.
E poi attacca i pentiti «quello che dicono è inventato ma alla fine se li hanno fatti diventare mafiosi so' contenta che so' mafiosi, almeno un domani può servire a qualcosa, che soddisfazione».
«I reati i miei figli li hanno fatti ma non i chili di droga che raccontano» continua e poi ad una domanda sulla figlia Valentina beccata a spacciare dagli arresti domiciliari Gli hanno trovato 50 grammi ma che deve fa'? Deve campare e come campa con i domiciliari? Al lavoro non ci può andare, a rubare non ci può andare e come campa una persona? Tu fai il giornalista prosegue e noi facciamo i ladri, ognuno fa il lavoro suo. La Di Silvio continua e alla domanda sulla condanna a trenta anni di carcere inflitta a Romolo Di Silvio per l'omicidio di Fabio Buonamano del 2010 risponde: Perché se uno si fa trenta anni di galera lo levi dalla strada che hai risolto, quello è morto. E poi inevitabile un passaggio sul video rap girato proprio ai palazzoni del Q4 nel quale compare Valentina Travali e il nipote minorenne della Di Silvio. Ha voluto fare un video e dedicare una canzone agli zii, che male c'è? Ci sono tanti camorristi a cui vengono dedicate canzoni, non capisco perché nessuno gli dice niente. Mio nipote è un ragazzo pulitissimo, va a scuola e studia». Ma quelle immagini restano inquietanti.
Elena Ganelli
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Ultimo aggiornamento: 09:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA