Cooperativa Karibu e consorzio Aid, il ministero invia gli ispettori

Domenica 20 Novembre 2022 di Stefano Cortelletti
Cooperativa Karibu e consorzio Aid, il ministero invia gli ispettori

Ci sarà un'ispezione ministeriale sulla gestione della cooperativa Karibu e del consorzio Aid, che gestiscono centri di accoglienza finanziati dal Viminale nell'ambito dello Sprar, il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, con diverse sedi in provincia di Latina.
Le due realtà sono finite sotto la lente della procura di Latina per presunte irregolarità nei contratti e nei pagamenti dei lavoratori.

Le indagini sono state affidate, oltre che ai carabinieri - che stanno vagliando materiale trovato all'esterno di una coop durante un trasloco - anche alla Guardia di Finanza.


GLI ISPETTORI MINISTERIALI
Il ministero dello Sviluppo economico, oggi ministero delle Imprese e del Made in Italy - che ha il compito di vigilare sul sistema cooperativo - dovrà verificare se Karibu e Aid possano continuare a portare avanti progetti di accoglienza pagati con i fondi statali. La task force sarà composta da sei persone: tre si occuperanno di Karibu e altrettanti di Aid. Controlleranno libri contabili, convocazioni delle assemblee, rendiconti e valuteranno il rispetto dei regolamenti interni. La vicenda ha assunto anche un connotato politico, visto che a gestire la cooperativa e il consorzio sono i familiari del parlamentare di Alleanza Verdi e Sinistra Aboubakar Soumahoro, colui che entrò il primo giorno in parlamento con gli stivali da lavoro per denunciare le condizioni di sfruttamento dei braccianti. Somahoro, è bene ribadirlo, non ha alcun ruolo nella gestione delle due realtà ed è estraneo all'indagine.


LA VERTENZA SINDACALE
La vicenda è partita dalla denuncia del sindacato Uiltucs, che lamentava il mancato pagamento degli stipendi agli operatori coinvolti nella gestione dei centri di accoglienza pontini. «All'inizio erano una decina, lavoratori e lavoratrici anche madri che ci hanno segnalato irregolarità. Poi anche altri si sono fatti coraggio spiega il segretario Uiltucs Latina Gianfranco Cartisano Siamo arrivati a 24, poi sono emersi ancora altri 2 lavoratori in nero, non contrattualizzati, e, quindi abbiamo seguito 26 persone: gli stipendi erano in ritardo di almeno di 12 mesi ma per 4 lavoratrici anche di 18 e 22 mesi».
Nel contempo, oltre la questione delle condizioni dei lavoratori, era emersa anche la vicenda di come vivevano i minori ospitati nei centri di accoglienza.
«Bene la decisione del ministero delle Imprese e del Made in Italy guidato da Adolfo Urso di disporre un'ispezione sui presunti casi di sfruttamento e irregolarità denunciati negli ultimi giorni dagli organi di informazione sulle due cooperative, Karibu e Consorzio Aid» dichiara il deputato di Fratelli d'Italia Massimo Ruspandini. «Fratelli di Italia intende alzare l'attenzione su ogni forma di sfruttamento e violazione dei diritti sui luoghi di lavoro. Andremo avanti per accertare la verità». «Si faccia subito chiarezza, è in gioco non solo l'integrità dell'economia italiana, ma anche la dignità di queste persone» aggiunge Marta Schifone, capogruppo di Fratelli d'Italia in commissione Lavoro della Camera.
 

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