È passato quasi un anno dalla sua morte ma il dolore ed il ricordo sono quanto mai vivi. Ora giunge il massimo riconoscimento per quel gesto eroico che gli è costato la vita. Il Presidente della Repubblica, lo scorso 23 dicembre, ha conferito al carabiniere scelto Vittorio Iacovacci la Medaglia d'oro al valor militare.
Vittorio Iacovacci è stato barbaramente ucciso lo scorso 22 febbraio assieme all'ambasciatore italiano Luca Attanasio, nel corso di un'imboscata avvenuta attorno alle 10.15, a una ventina di chilometri da Goma, nell'est della Repubblica democratica del Congo. I due sono rimasti vittime di un attacco armato ai danni di un convoglio Onu.
Il carabiniere aveva 30 anni ed era originario di Sonnino dove vivono i suoi genitori, a Capocroce. Prestava servizio presso il 13° Reggimento Carabinieri Friuli Venezia Giulia con sede a Gorizia. Era stato anche nella Folgore. Sarebbe dovuto rientrare in Italia nel mese di marzo. Invece ha perso la vita in missione. Le sue esequie sono state celebrare, nella commozione generale, nell'abbazia di Fossanova da monsignor Mariano Crociata. A lui è stata intitolata l'aula magna della scuola allievi carabinieri di Iglesias e, nella sua Sonnino, il sindaco ha proposto che porti il suo nome la caserma dell'Arma.
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