Basket: l'ex play di Scauri, chef negli Stati Uniti, incontra Michael Jordan

Giovedì 6 Maggio 2021 di Antonio Lepone
Jordan con l'ex play di Scauri, Mermolìa

 L'incontro della vita: quello che ogni giocatore o appassionato di palla a spicchi sognerebbe di fare. A volte l'immaginazione si trasforma in realtà, così come è avvenuto per Antonio Mermolìa, 37 anni, play del Basket Scauri nel 2006-2007.

L'ex cestista biancazzurro ha avuto l'onore ed il privilegio di conoscere e di conversare, nell'hotel di Miami Beach (Florida) in cui lavora dal 2016 come executive chef, con un'icona dello sport: Michael Jordan, leggenda del basket americano, vincitore di 2 ori olimpici (Los Angeles 1984 e Barcellona 1992) e di 6 titoli in Nba, insignito nel 2016 dal presidente Barack Obama della più alta onorificenza civile statunitense (Presidential Medal of Freedom).

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«Tantissimi personaggi famosi rivela Mermolìa, originario di Gioia Tauro (Reggio Calabria) vengono a gustare le specialità della cucina mediterranea al Four Seasons Surf Club. Il mitico Jordan ha cenato con la moglie ed ho avuto l'occasione di vederlo, di parlarci e di cucinargli dei piatti italiani. Mi è sembrato un uomo semplice ed umile, gli ho raccontato che avevo giocato a pallacanestro, lui mi ha ascoltato con attenzione e si è fatto una grande risata, come se non ci credesse. Mi ha parlato poi delle sue visite in Italia, per un attimo mi sono ritenuto fortunato ed ho pensato che tutti i miei amici del basket avrebbero voluto essere al mio posto. L'ho trovato molto bene, in gran forma, credo che si stia allenando. L'incontro con Michael è stato un momento molto bello». Il racconto dello chef Antonio Mermolìa (ex Catania, Agrigento e Certaldo in B2) scivola poi sulla sua parentesi cestistica nel Sud Pontino, durata meno di 2 stagioni. «Di Scauri ammette l'ex play, tra gli artefici del ritorno dei delfini in serie C1 nel 2007 ho dei ricordi meravigliosi, legati alle mie grandi amicizie che mi porto dietro (tra le quali quelle con Massimo Irace e Rocco Giardino, ndr). Mi sentii allora con il coach Enrico Fabbri, venni a fare un provino e rimasi folgorato dal team e dal capitano Angelo Odone. Mi si aprì un mondo meraviglioso, fatto di passione, sport, amicizia, amore per una maglia e per una città. La stagione 2006-2007 fu un sogno, credo per tutti, perché una banda di ragazzi, con il solo cuore e un po' di incoscienza, realizzò quello che oggi Scauri deve ricordare come un miracolo. Vincemmo il campionato sul campo e fu un'emozione incredibile. Avviammo la rinascita del team biancazzurro, che poco dopo riapprodò in serie B. Il mio unico rammarico è quello di non essere ritornato a salutare amici e tifosi, ad assistere ad una partita, magari succederà in futuro. Non ho mai visto una cittadina in cui si ama così tanto il basket. Indossare quella maglia per me è stato un grande onore».
Antonio Lepone
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Ultimo aggiornamento: 16:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA