Droga e lusso nel carcere di Latina: Astice e Petrus, al via il processo in Appello

Giovedì 13 Gennaio 2022 di Elena Ganelli
Droga e lusso nel carcere di Latina: Astice e Petrus, al via il processo in Appello

Prima udienza ieri mattina a Roma davanti alla seconda sezione penale della Corte di Appello del processo Astice e Petrus, le due operazioni che nel settembre 2019 hanno portato all'esecuzione di 34 ordinanze di custodia cautelare nell'ambito di un'inchiesta sul traffico di droga e beni di lusso all'interno del carcere di Latina dal quale alcuni detenuti, con la complicità di due agenti di polizia penitenziaria, coordinavano anche le loro attività criminali all'esterno.

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La novità è rappresentata dal fatto che dopo le 23 condanne inflitte in primo grado in sede di udienza preliminare con il rito abbreviato alcuni imputati hanno scelto la strada del concordato, istituto che prevede che accusa e difesa concordano sull'accoglimento, in tutto o in parte, dei motivi di appello e indicano la pena: se la proposta viene accolta dalla Corte la sentenza è inoppugnabile.

Hanno optato per questa soluzione Salvatore Di Girolamo concordando una condanna a quattro anni e sei mesi; Riccardo Petrillone (6 anni), Simone Petrillone (5 anni) mentre l'agente carcerario Gianni Tramentozzi non ha ancora presentato una richiesta ma potrebbe ancora farlo.

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Hanno invece scelto il giudizio ordinario gli altri imputati per i quali l'accusa ha chiesto la conferma della sentenza di primo grado. Si tratta di Gennaro Amato, Massimiliano Del Vecchio, Angelo e Salvatore Travali condannati a 3 anni e 6 mesi di reclusione ciascuno; Antonio Di Noia a 3 anni; Angelo Petrillone a 5 anni e 8 mesi; Nicoletta Torri a 2 anni e 2 mesi; Martina Giacomelli a 3 anni; Michael Consoli e Adriatik Deda a 4 anni; Gioacchino Iazzetta a 5 anni; Angelo Di Girolamo a 3 anni; Antonio Sellacci a 2 anni e 4 mesi; Francesco Falcone a 2 anni e 4 mesi; Stefano Venditti e Mario Braganti a 1 anno e 8 mesi; Marco Quattrociocchi a 3 anni; Andrea Lazzaro a 2 anni e 2 mesi. Sono invece usciti dal processo avendo patteggiato la pena Mauro Guerrieri condannato a 1 anno e 9 mesi e Franco Zinni, l'ispettore penitenziario in pensione condannato a 9 anni.

Gli imputati sono accusati a vario titolo di corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, truffa aggravata, ricettazione, detenzione illegale, spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione e porto illegale di arma da sparo. Nell'udienza di ieri mattina alcuni legali del collegio difensivo del quale fanno parte gli avvocati Sandro Marcheselli, Alessia Vita, Giancarlo Vitelli, Maurizio Forte, Amleto Coronella, Angelo Palmieri, Domenico Oropallo, Oreste Palmieri, Gaetano Marino e Italo Montini hanno discusso poi la Corte ha rinviato all'udienza del 24 gennaio e in quella sede valuterà le proposte di concordato e emetterà la sentenza per anche per gli altri imputati. L'operazione oggetto del processo era partita dopo il ritrovamento di cocaina in una zuccheriera all'interno di una cella del carcere di via Aspromonte e aveva portato alla luce come, grazie all'aiuto di due guardie carcerarie alcuni detenuti riuscivano a comunicare con l'esterno utilizzando il cellulare dell'ispettore.
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Ultimo aggiornamento: 12:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA